
L’autore, attore e regista di teatro in vernacolo Brunetto Salvini ha donato alla Biblioteca di Scandicci il materiale documentario prodotto nella sua carriera assieme alle opere della figlia Lucilla, anch’essa artista di rilievo scomparsa prematuramente. In tutto 89 copioni e materiali di lavoro, 108 tra cd, dvd e cassette vhs, 13 cd di musica popolare toscana, 82 locandine, manifesti, opere grafiche e rassegne stampa in cornici e cartelline, oltre un centinaio di fotografie della carriera dei due artisti, 15 targhe, 9 attestati, 30 documenti di corrispondenza e 27 pubblicazioni. Grazie a questi materiali la Bibliotecva ha costituito due fondi, intitolati rispettivamente a Brunetto e a Lucilla Salvini. L’artista 89enne è stato ringraziato personalmente dal Sindaco Sandro Fallani a nome della città durante una festa pubblica organizzata dall’associazione Auser.
“Artisti e privati cittadini che fanno dono di opere artistiche o di materiali documentari rendono più ricca la nostra città – commenta il primo cittadino Fallani – ringraziamo di cuore Brunetto Salvini e le altre persone che danno il proprio impegno volontario per la crescita della conoscenza collettiva; tra questi un riconoscimento particolare va a Luciano Panci che ha iniziato a donare opere alla biblioteca dalla metà degli anni ottanta, e che ad oggi ha già dato vita ad un fondo di oltre diecimila titoli di film, soprattutto dvd che ogni cittadino può prendere in prestito”.
Brunetto Salvini, fiorentino, ha alle spalle una lunga carriera di autore e attore del vernacolo fiorentino. Nel 1930 calca per la prima volta il palcoscenico per una breve apparizione durante uno spettacolo della compagnia di filodrammatici dove lavorava il padre. Una fotografia scattata per l'occasione lo ritrae al teatro Niccolini di San Casciano, città di origine della famiglia, insieme alla compagnia, con il padre Ettore, lo zio Gustavo e, accanto a Stenterello, la famosa Ada Checchi e lui, piccolo bambino di tre anni, tenuto per mano da una giovanissima Wanda Pasquini.
Interrotta l'attività teatrale anche per colpa della guerra, Brunetto lavora per la Piaggio, diventa produttore e rappresentante in Italia di una società petrolifera americana. Nel frattempo era già divenuto un noto calciatore, un tennista e un arbitro di pugilato a livello nazionale.
Curioso, versatile e sperimentatore, oltre che attore, autore di commedie in vernacolo e di innumerevoli testi per trasmissioni radio e televisive, Brunetto ha sicuramente contribuito a fare uscire il vernacolo fiorentino dal teatro, facilitando l'ascesa di una nuova generazione di autori, attori e registi toscani quali Carlo Conti, Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni ma ancora Andrea Biagini, Gaetano Gennai, Leonardo Scucchi e moltissimi altri.
Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio stampa
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