Assoconciatori, per Donati è tempo di bilanci: "Aziende diminuite ma fatturato aumentato"

(foto gonews.it)

A breve verrà eletto il nuovo cda e contestualmente cambierà il presidente: Donati potrebbe lasciare


Un'ultima assemblea annuale prima del cambio di cda e di presidenza: l'Associazione Conciatori oggi, martedì 30 maggio, ha tracciato un solco. Per la prima volta l'assemblea si è tenuta nei nuovi locali attigui al Poteco e per la prima volta don Romano Maltinti ha avuto modo di benedire lo stabile. Dopo la celebrazione con il prete storico di Santa Croce sull'Arno, Franco Donati si è accomiatato dai conciatori per la sua ultima presenza da presidente. A breve verrà nominato il nuovo consiglio di amministrazione da cui verrà fuori il prossimo presidente. Le prime indicazioni parlano di un nome indice di continuità con il mandato Donati, nelle prossime ore ci sarà l'ufficialità dell'elezione.

Il momento particolare per la politica mondiale, le difficoltà del settore, la depurazione e l'Accordo di Programma sono stati alcuni dei temi più importanti toccati da Donati. Il presidente ha analizzato i fatti di politica estera che spingono sempre più i clienti a richiedere tranquillità, inoltre ha sottolineato come le aziende del distretto siano calate di numero ma non sia diminuita la produzione complessiva: "Le aziende sono diminuite ma l'acqua che arriva al depuratore è stabile e il fatturato è aumentato. I nostri clienti si stanno reinventando".

Dopo ventidue anni in Assoconciatori, Donati ha soprattutto posto l'accento su quanto fatto a livello di depurazione e di ambiente. "Decidemmo di puntare sul biologico e molti conciatori erano contrati. Abbiamo fatto una forzatura ma oggi tutti ammettono di essere 'padri del biologico'. Abbiamo comprato le fognature e il depuratore è divenuto il terminale virtuale delle concerie. Se un'azienda vuole cambiare tipo di produzione va al depuratore, non da Arpat. Inoltre se sulla riva sinistra avessero scelto di depurare da noi avrebbero risparmiato due milioni in un anno" ha detto il presidente, ricordando come anche da Arzignano spingano per lavorare a Santa Croce.

Tra i grandi passi ricordati da Donati in questi ultimi anni si registra dunque la trasformazione dal metodo chimico fisico a quello 'tutto-biologic' che azzera il consumo di prodotti e riduce la quantità di fanghi. Le acque reflue vengono inoltre recuperate per ricoprire l'intero fabbisogno che serve alle concerie. Si è cercato di cambiare anche la mentalità e tutto questo è riscontrabile nel codice etico per lo sviluppo sostenibile.

E anche in quest'ottica va letto l'Accordo di Programma: "Ha preso la giusta china dopo anni di inerzia, finalmente è partito. La realizzazione delle prime vasche è stata la prima opera concreta. Una sorta di interdipendenza tra i depuratori esistenti nel distretto era una grande chance per unire le due realtà conciarie, la leggerezza di altri però ci è costata anni di lavoro. Con la nanofiltrazione delle acque reflue urbane possiamo redistribuire un'acqua pregiata che dà risultati migliori sulla pelle. Abbatterà i costi e attuerà un grande obiettivo ecologico".

 

Gianmarco Lotti

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