
Il vice presidente del Senato Di Giorgi "premiato" alla Cena del Povero da don Cristiani e dal vescovo Migliavacca
Come può un paese di poco più di duemila persone riuscire a dare una mano al resto del mondo? Sembra una storia impossibile, ma non a Staffoli. L'operosa frazione del comune di Santa Croce sull'Arno ha dato i natali al Movimento Shalom, la onlus fondata da don Andrea Cristiani nel 1974 quando ancora non era sacerdote. A quarantatré anni di distanza Shalom non è più racchiuso nella piccola - ma solo geograficamente - Staffoli, la sua missione di diffusione di una cultura di pace e di solidarietà si è estesa in tutto il mondo. E per questo nella serata di sabato 27 maggio la frazione ha ricevuto la targa commemorativa di "Paese natale del movimento Shalom", che verrà affissa sotto i cartelli di benvenuto del paese.
La presentazione della targa è avvenuta al termine di una delle serate che contraddistinguono l'ormai consolidata Festa della Carità, giunta alla 44ª edizione. Durante la giornata del 27 maggio c'è stato spazio anche per un banchetto con tutti gli staffolesi - l'arcinota 'Cena del povero' - e con un gran numero di graditi ospiti illustri: tra questi la vice presidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, conferita socio onorario in un momento particolarmente toccante della serata. Dopo la cena si è tenuta la Fiaccolata della Pace che dal Centro Avis ha portato in piazza Panattoni dove è stata scoperta la targa davanti a centinaia di persone.
Il tutto all'insegna della pace, una parola che si ritrova anche nel nome stesso di Movimento Shalom. La solidarietà è un tema cardine, lo ha spiegato pure il presidente Gabriele Gronchi, il quale ha introdotto l'evento dopo aver presenziato al Memorial Matteo Gronchi, la 24 ore di calcetto dedicata al figlio. E dedicato a Matteo Gronchi è anche uno dei tantissimi progetti di Shalom, ovvero il Progetto 7 Gennaio, con il nobile obiettivo di aiutare le popolazioni della fascia centrale dell'Africa.
È stata una serata emozionante: gli staffolesi sono stati giustamente protagonisti ma tutti alla fine sono rimasti particolarmente soddisfatti, dato che l'inclusione è una delle caratteristiche proprie di Shalom. Rosa Maria Di Giorgi, uno dei molti ospiti, ha incarnato questo spirito di inclusione, tanto che il vescovo Andrea Migliavacca e don Andrea Cristiani l'hanno fatta diventare socia onoraria. Il vice presidente del Senato ha ringraziato, visibilmente emozionata: "Shalom trasuda amore verso le persone. I volontari del movimento sono di tutte le età e di tutte le razze, è una grande ricchezza. Preoccuparsi per gli altri è la base per costruire una nuova civiltà".
Il console onorario della Colombia Gianni Lusena ha sottolineato l'importanza della pace e della mondialità del movimento, e lo stesso ha fatto il magistrato Silvia Della Monica. Questa ha voluto porre l'accento su un argomento spinoso come le adozioni internazionali, ancora oggi ombroso e non privo di gravi fatti di cronaca, per poi concludere con un messaggio d'affetto: "Appena finirò il mandato, sarò sempre vicina a Shalom". A loro si è aggiunto il consigliere regionale Andrea Pieroni, altro storico sostenitore dell'associazione: "Shalom è un esempio coinvolgente e contagioso, Staffoli deve esserne orgoglioso. Mi sono innamorato subito della loro voglia di dare una mano a chi è in difficoltà".
Dell'amore a prima vista con la onlus ha parlato pure il deputato e segretario del PD Toscana Dario Parrini, al quale ha fatto eco Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio e ospite d'eccezione: "In questo momento è difficile condividere momenti così felici ma dobbiamo lavorare per la cooperazione internazionale. Avere Shalom che alimenta sentimenti come solidarietà e pace è una spinta in più". Gran belle parole che hanno fatto da contorno a una serata storica per Staffoli, conclusa con l'assessore Marco Baldacci a scoprire la targa (il sindaco Giulia Deidda, al quale è andato tutto il sostegno dei presenti, non ha potuto partecipare per un lutto familiare).
Una serata storica, si diceva, per una frazione che ha sempre cercato di emergere e di farsi vedere e che, nel suo piccolo, c'è sempre riuscita. Grazie al lavoro di don Cristiani ma anche di una comunità forte e coesa, che ha saputo gettare le fondamenta affinché oggi Staffoli sia un'isola felice di coesione e solidarietà. E la targa è lì a ricordare ai cittadini una delle frasi più sussurrate durante la cena: "È un motivo in più per essere orgogliosi di essere staffolesi".
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Gianmarco Lotti
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