Consiglio regionale, l'attività del Corecom apre la seduta

(foto di archivio)

E' una risoluzione sull'attività 2016 del Corecom, ad aprire i lavori del Consiglio regionale della Toscana. All'ordine del giorno anche una proposta di legge di modifica delle norme per le acque minerali, di sorgente e termali, l'approvazione dei bilanci preventivo 2017 e pluriennale del Parco delle Alpi Apuane, e i conti consuntivi 2012 e 2013 e dei bilanci di esercizio dell''ente Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. I lavori proseguiranno quindi con le interrogazioni, che spazieranno dal sostegno e promozione degli impianti sciistici della montagna tosco-emiliano romagnola alle liste operatorie d''attesa e al mancato invio dei pazienti con urgenze "tempo-dipendenti" presso l'azienda ospedaliera universitaria pisana; dai trattamenti chemioterapici per via "locoregionale" al corretto equilibrio dell'utilizzazione delle aree del demanio marittimo tra quelle soggette a soggetti privati, passando dal rispetto delle distanze minime da luoghi sensibili per l'apertura di centri di scommesse. Alle interrogazioni seguiranno varie mozioni, tra i temi: la collaborazione di alcuni istituti scolastici con la cooperativa Il Forteto; l'opportunità di istituire una giornata annuale di festa dedicata agli imprenditori e al lavoro autonomo; la salvaguardia degli allevamenti di agnelli in Toscana; la valorizzazione dei territori periferici toscani; e la maggiore sicurezza locale.

Forteto, stop a collaborazione scuole: approvata mozione Donzelli

"Che alcuni studenti, dopo le sentenze che hanno accertato i gravi fatti accaduti al Forteto, abbiano frequentato la cooperativa nell'ambito dei progetti delle scuole è già di per sé un fatto raccapricciante e grave, considerato che alcuni condannati in appello ne sono ancora dipendenti e vivono ancora lì a stretto contatto con chi ha avuto il coraggio di denunciare. Il Consiglio regionale ha finalmente sanato una grave lacuna che dimostra come, ancora oggi, il Forteto cerchi di accreditarsi: occorre più che mai tenere gli occhi aperti perché il caso non è purtroppo ancora risolto". E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, commentando l'approvazione all'unanimità di una mozione da lui presentata, ed emendata in aula dal Pd, per chiedere lo stop delle collaborazioni fra scuole e cooperativa.

"Purtroppo il Forteto non dà garanzie di discontinuità con il passato - sottolinea Donzelli - e vanta ancora oggi una rete di conoscenze e di accreditamenti dai quali trae linfa. Il commissariamento è l'unico strumento che potrebbe far cambiare rotta: fino a che non ci sarà questo, il Ministero dell'Istruzione deve vietare alle scuole statali la possibilità di collaborare con la cooperativa. E la stessa cosa devono fare le altre istituzioni locali che hanno la responsabilità degli istituti scolastici. Ecco perché abbiamo presentato questo atto, approvato oggi, dopo che alcuni organi di informazione hanno portato alla luce l'inserimento del Forteto nelle aziende accreditati per i progetti di alternanza scuola-lavoro. Ci auguriamo che la sensibilità mostrata oggi in aula dalla maggioranza - conclude Donzelli - venga replicata anche in altre occasioni e nelle istituzioni di ogni livello".

«E’ una questione seria ed è giusto non dividerci. Per questo ho presentato due emendamenti, per fare in modo che, così come fatto in occasione del voto sulla risoluzione relativa alla commissione d’inchiesta, si potesse votare all’unanimità. Il problema posto dalla mozione presentata da Donzelli esiste e va affrontato in maniera corretta, non è pensabile che tutto proceda come prima dopo quello che è successo al Forteto. Anche se ci sono stati dei cambiamenti nella direzione dell’azienda, ancora non è sufficiente e occorre che il processo di ristrutturazione si compia totalmente. Per questo è giusto esprimere un monito cautelativo dell’Assemblea toscana».

Lo ha detto il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras intervenendo nel dibattito in aula sulla mozione circa la collaborazione di alcuni istituti scolastici con la cooperativa Il Forteto.

Marras ha quindi illustrato gli emendamenti che, approvati dall’aula, hanno integrato e sostituito alcuni punti della mozione Donzelli. In particolare è stato inserito un passaggio che considera “inopportuno coinvolgere in percorsi di alternanza scuola-lavoro all'interno della cooperativa Il Forteto non essendo al momento evidente una completa ristrutturazione dopo le sentenze che hanno comminato pene ad alcuni soci per reati gravi verso i minori” e, infine, il dispositivo della mozione è stato sostituito dal seguente testo: “impegna la giunta regionale attraverso l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana affinché sia indagato quali siano le scuole che hanno intrattenuto rapporti con la Cooperativa Il Forteto relativamente alle attività di cui sopra e quali siano state le modalità del loro svolgimento e del relativo tutoraggio” e “di invitare, di conseguenza, le scuole interessate a valutare attentamente l'opportunità di non inviare i ragazzi in alternanza fintanto che non sarà evidente una piena discontinuità con la gestione coinvolta nei procedimenti giudiziari”.

«Sono molto soddisfatto per il voto unanime sulla mozione proposta da Donzelli ed emendata dal capogruppo del Pd Marras in accordo con il presentatore. Nulla può essere come prima, occorre una discontinuità nella gestione della cooperativa, una discontinuità piena che ancora non c’è stata. Siamo sempre in attesa delle decisioni del ministero dello Sviluppo economico ma nel frattempo non possiamo assecondare il continuo tentativo di legittimazione che l’attuale dirigenza del Forteto ricerca tramite le istituzioni. Dal Consiglio regionale, all'unanimità, quindi viene un monito alle istituzioni scolastiche affinché non mandino i ragazzi delle scuole a fare stage al Forteto. Dopo le condanne ci devono essere la conseguenti azioni per isolare e far pagare il conto a chi si è reso responsabile di gravissimi reati».
Lo dice Paolo Bambagioni, consigliere regionale Pd, commentando l’approvazione oggi in aula di una mozione circa la collaborazione di alcuni istituti scolastici con la cooperativa Il Forteto.

All’unanimità il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta ad attivarsi presso l’Ufficio scolastico della Toscana per accertare quali scuole abbiano avuto rapporti con la Cooperativa Il Forteto per percorsi di alternanza scuola-lavoro al suo interno e con quali forme di tutoraggio. La Giunta dovrà inoltre invitare le scuole interessate a valutare attentamente l’opportunità di non inviare i ragazzi, fino a quando non sarà evidente una piena discontinuità con la gestione coinvolta nei procedimenti giudiziari. La consigliera Serena Spinelli (Articolo 1 – MDP) non ha partecipato alla votazione. Non hanno partecipato al voto anche le consigliere del Pd Valentina Vadi e Fiammetta Capirossi.

E’ stato il consigliere Giovanni Donzelli (FdI) a sollevare il problema con una propria mozione. Nel testo si rileva che, come risulta da un servizio del 3 maggio di una emittente radiofonica locale, due ragazzi della classe quarta del liceo ‘Giotto Ulivi’ di Borgo San Lorenzo avrebbero svolto nel marzo scorso uno stage presso Il Forteto, nell’ambito del progetto scuola lavoro. In un articolo del Corriere fiorentino del giorno successivo il presidente della cooperativa Ferdinando Palanti ha inoltre dichiarato che “anche dalle scuole di Firenze vengono spesso mandati ragazzi a fare gli stage”.

“Continuano ad essere dipendenti della cooperativa persone condannate anche per abusi. Continuano ad essere residenti nella cooperativa i condannati. E’ una scelta quanto meno inopportuna” ha commentato Donzelli, secondo il quale non è chiaro il modello di lavoro che verrebbe presentato ai ragazzi. “E’ quello delle cooperative che non pagano i dipendenti e li schiavizzano? – si è chiesto a voce alta - Che costringono le donne in gravidanza a lavorare fino al nono mese? Che chiudono in celle frigorifero chi non produce abbastanza?”. Da qui la richiesta al Consiglio regionale di dare un segnale unanime su tutto questo.

Secondo Stefano Mugnai (FI) la cooperativa ha sempre cercato una legittimazione all’esterno per far calare una zona d’ombra sulle proprie gravissime responsabilità storiche. “Sistematicamente pezzi dello Stato e delle istituzioni, per mancanza di attenzione e sensibilità, sono entrate tutte le volte in questo gioco, creando un’atmosfera positiva, che non faceva vedere cose che erano già state denunciate – ha osservato - E’ un film già visto. Tutto il Consiglio, che ha meriti storici su questa vicenda, deve monitorare quanto sta accadendo e mantenere i riflettori accesi su quarant’anni di nefandezze e tragedie umane”.

Il capogruppo Pd Leonardo Marras ha sottolineato che su questi temi, quando in aula viene presentata una mozione seria, non hanno più senso divisioni. “L’azienda non può essere più come prima. Fino a quando non c’è una piena discontinuità con quel passato, siamo obbligati ad una presa di posizione e ad un monito cautelativo” ha osservato Marras, pur riconoscendo che nell’azienda è in atto una profonda revisione. In questa prospettiva ha presentato il suo emendamento, sottoscritto anche da Donzelli.

“E’ molto utile che il Pd superi un atteggiamento difensivo su questa vicenda così drammatica – ha rilevato Andrea Quartini (M5S) – E’ un fatto nuovo e importante. Ben venga un voto all’unanimità”.
“Non so più cosa dobbiamo fare in Toscana per far cessare questa situazione - ha dichiarato Jacopo Alberti (Lega Nord) – Il commissariamento è l’unico modo per avere discontinuità”.
Il voto favorevole di Si-Toscana alla mozione emendata è stato dichiarato da Paolo Sarti. “I fatti e le sentenze sul Forteto – ha affermato – non ne fanno un luogo opportuno per percorsi di alternanza scuola-lavoro”.

Ente Parco Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, Baccelli (Pd): “Si raggiunge conditio sine qua non da cui ripartire per una corretta gestione”

“È un approccio serio quello che abbiamo messo in campo, con l’assunzione di responsabilità di una situazione difficile e la chiara volontà di ripartire, dopo tutte le verifiche del caso, con una visione appropriata”. Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente e Territorio, è intervenuto in aula nella seduta odierna del Consiglio regionale per illustrare la proposta di delibera Approvazione dei conti consuntivi 2012 e 2013 e dei bilanci di esercizio 2014 e 2015 dell'Ente Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, approvata a maggioranza dall’assemblea. “Nella delibera si prende atto del deficit finanzario emerso dalla documentazione contabile prodotta dal commissario ad acta; nello stesso tempo si mette nero su bianco l’urgenza di un processo di riequilibrio finanziario, si chiede inoltre di predisporre il bilancio preventivo economico 2017 con proiezione economica triennale 2017- 2019 non limitato alle sole spese obbligatorie, ma tenendo anche conto delle spese di investimento e si raccomanda di attivare tutte le possibile forme di risparmio e di individuare nuovi o maggiori entrate per ripianare il disavanzo. – spiega Baccelli -  Nessuno dice che con uno schiocco di dita sia possibile risolvere tutti i problemi ma è certo che quello approvato oggi è un punto a capo, una netta presa d’atto della situazione e di ciò che è urgente fare; è la conditio sine qua non per arrivare al salto di qualità che giustamente tutti attendiamo, la vera occasione per ripartire davvero. A chi dai banchi dell’opposizione ha usato termini inascoltabili e lontani dal reale voglio ricordare che nessuno nasconde la testa sotto la sabbia, abbiamo messo nero su bianco i problemi e aperto una strada per risolverli. A chi poi ancora a proposito di questa questione tira fuori il tema del ‘tubone’ voglio ricordare che da poco è stata approvata all’unanimità una mozione di mia iniziativa che chiede di rivedere il progetto, la Regione ha già espresso una risposta convocando tutti i soggetti coinvolti. Se solo dopo qualche settimana si chiede in un’aula istituzionale cosa si è fatto, come se fosse possibile rimodulare un progetto da 21 milioni in 15 giorni, forse, è il caso di dire, si è perso il senso della realtà”.

Corecom: relazione 2016, aula approva con risoluzione

A fronte di 208mila 410 euro di risorse proprie assegnate, il bilancio consuntivo 2016 del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) si chiude con risorse utilizzate pari a 205mila 921 euro, con un avanzo di 2 mila 489 euro. Il dato emerge dalla relazione consuntiva per l’anno 2016, che il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza con propria risoluzione.
Il bilancio 2016, come illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd), è anche un consuntivo sull’attività svolta dal Comitato nel corso del suo intero mandato, che si è ora concluso. Sempre tra i primi ad approvare le graduatorie per i finanziamenti ministeriali alle televisioni private, i tempi di notifica delle violazioni sono scesi a 60 giorni rispetto a ritardi di tre anni ereditati dalla precedente gestione. I tempi di risposta per le 7.079 conciliazioni, in aumento annuale del 25 per cento, sono di circa 80-90 giorni. Gli accordi raggiunti sono stati l’84 per cento rispetto al 78% di media italiana. Nel 2016, sono stati restituiti 2,4 milioni di euro ai cittadini. Le iscrizioni al registro degli operatori della comunicazione hanno raggiunto quota 1300, con 52 nuove registrazioni. “È stata realizzata – ha aggiunto Bugliani – la mappatura del digitale terrestre, che vede 479 impianti di trasmissione sul territorio regionale, con l’indicazione della percentuale di visibilità sul territorio regionale per ogni operatore”. La mappatura è stata utilizzata per l’assegnazione delle risorse del Consiglio regionale destinate all’informazione istituzionale, pari a quasi un milione di euro. Il Comitato ha ricevuto una nota di encomio dell’Autorità nazionale per questi risultati, grazie ai quali la Toscana avrà 20mila euro in più per complessivi 200mila euro di finanziamento nazionale. È stata realizzata anche una mappatura delle aree pubbliche wifi free. Bugliani ha, infine, parlato delle numerose attività di “media education nelle scuole” e delle iniziative dedicate ad “Internet e minori” su tutto il territorio regionale.
Enrico Cantone (M5S) ha annunciato il voto di astensione anche se ha evidenziato apprezzamento per l’attività svolta dal Corecom in una grande varietà di materie. “Si constata – ha detto il consigliere regionale – che troppe risorse sono state tagliate e che sono aumentate le funzioni delegate da Agicom, in particolar modo nel settore delle controversie telefoniche”. “Corecom rischia di perdere – ha concluso Cantone – la sua identità, la tutela dell’imparzialità della comunicazione”.
Voto favorevole e giudizio positivo sul lavoro del Corecom è stato espresso da Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra). “Sono migliorati i tempi di monitoraggio – ha detto Fattori – diminuiti i tempi per le pratiche di conciliazione. Ottimi i risultati rispetto agli accordi con le compagnie di comunicazione”. “Corecom – ha concluso Fattori – vede un definanziamento delle attività, pensiamo che servirebbero maggiori risorse per le attività proprie”.
Anche Marco Casucci (Lega nord) ha espresso il voto di astensione del gruppo e ha invitato ad una riflessione sulla natura e sui compiti del Corecom e sul calo delle risorse destinate a questo organo.

Imprenditoria: il successo di Lisi in Consiglio

E’ prevista per domani mercoledì 10 maggio alle 13 in sala Barile di palazzo del Pegaso una conferenza stampa per presentare il lavoro e il recente successo di Eleonora Lisi, imprenditrice agricola di Arezzo, premiata in occasione dell’evento Vinitaly da Ismea, nell’ambito dell’iniziativa “Giovani fattori di successo”, che ha selezionato otto giovani imprenditori agricoli in tutto il paese.
Durante l’incontro, aperto alla stampa, il presidente Eugenio Giani e la vicepresidente, Lucia De Robertis testimonieranno l’apprezzamento del Consiglio regionale per il riconoscimento ottenuto dalla giovane imprenditrice e per il lavoro che, con la sua azienda, sta conducendo nel campo della valorizzazione delle produzioni agricole della Toscana.
All’iniziativa interverrà anche l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi.

Parco Alpi Apuane: bilancio preventivo 2017 e pluriennale 2017-2019, parere positivo

Il conto economico previsionale 2017 e quello triennale 2017-2019 dell’Ente parco regionale delle Alpi Apuane chiudono in pareggio. Sì a maggioranza, in aula, con astensione del M5S e di Sì, alla proposta di delibera per l’approvazione dei documenti economici dell’Ente.
Il preventivo 2017 registra un sostanziale mantenimento della stessa tipologia e livello di servizi. “L’ammontare complessivo del valore della produzione – come ha detto il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) - è in aumento rispetto all’anno precedente dell’8 per cento ed è pari a 1 milione 666 mila euro provenienti per la gran parte da contributi in conto esercizio della Regione toscana per 1 milione 120 mila euro. Sono aumentati, del 15 per cento, anche i ricavi provenienti da vendite e prestazioni che ammontano a 201 mila euro”. I Comuni partecipano con le stesse risorse dello scorso anno, in misura comunque diversa tra di loro secondo le quote stabilite dallo Statuto. Il totale è fissato a 226mila e 44 euro. Il Parco può inoltre fruire dell’importo straordinario di 86mila 978 euro derivante dalla Regione come compensazione e recupero di un mancato versamento di quote dovute dalla Provincia di Lucca.
I costi della produzione sono previsti in 1milione 593mila euro e si riducono di circa 100mila rispetto al bilancio di esercizio 2015. Il valore degli ammortamenti previsto per il 2017 ammonta a 113mila euro. Gli ammortamenti relativi ai beni durevoli acquisiti tramite contributi in conto capitale e inseriti nel processo produttivo, così come quelli derivanti dagli esercizi precedenti che entrano in uso nel 2017, sono stati oggetto di sterilizzazione tramite imputazione a ricavo per 26mila euro. Gli investimenti realizzati tramite utilizzo di autofinanziamento non sono stati oggetto di sterilizzazione.
Astensione dal M5S, espressa da Giacomo Giannarelli. “Sebbene in termini di bilancio ci sia un equilibrio – ha detto il consigliere regionale – qualitativamente, a fronte dei costi di produzione, quasi un milione di euro è riservato al costo del personale e paradossalmente ad oggi la pianta organica è sottodimensionata rispetto alle necessità di questo Ente, ci sono solo 4 unità che svolgono la funzione di guardia parco”.
Anche Tommaso Fattori (Sì) ha espresso astensione del suo gruppo. “Il bilancio è troppo scarno, ci sono poche risorse, il personale è ridotto al minimo. Tutto questo mette a rischio l’attività di tutela e di monitoraggio del territorio del parco che è teatro di attività estrattiva”.

Marco Casucci (Lega): "Grazie ai cittadini che hanno stoppato la fusione tra Subbiano e Capolona"

“Pochi istanti prima che iniziasse l’odierno Consiglio regionale-afferma Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega Nord-ho voluto testimoniare personalmente la mia gratitudine verso i cittadini di Subbiano che, in larga maggioranza, hanno stoppato la volontà del Pd di fondere assieme la predetta località con Capolona.” “Ho dunque mostrato un simbolico cartello-prosegue il Consigliere-che affermava quanto ieri abbia vinto l’autonomia e l’identità dei subbianesi che non si sono fatti imporre odiose volontà dall’alto(leggi Pd ndr).” “Per noi, lo ribadiamo-conclude Marco Casucci-la volontà dei cittadini merita, infatti, sempre il massimo rispetto e non deve essere mai calpestata!”

Parco San Rossore, consuntivi 2012 e 2013, bilancio di esercizio 2014 e 2015

“Sulla scorta della relazione del commissario ad acta – ha detto il presidente della commissione Territorio e ambiente Stefano Baccelli (Pd)- si procede all’approvazione dei conti consuntivi dell’esercizio 2012 e 2013 e dei bilanci di esercizio 2014 e 2015 dell’Ente parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, registrando il disavanzo tecnico di amministrazione per il 2012 di un milione e 440 mila e per il 2013 di un milione e 531 mila”.

“Riteniamo – ha aggiunto Baccelli - che l’approvazione di questo atto sia l’occasione di fare punto e a capo, non solo per contabilità, ma anche per l’indicazione a procedere ad una graduale riduzione del deficit e agli investimenti che porteranno a valorizzazione dell’Ente parco”.
L’atto ha ricevuto parere favorevole a maggioranza con i sì di Pd, Sì, Art.1-Mdp e il voto contrario di Lega nord, M5S, Fi e Fdi.

Elisa Montemagni (Lega nord) è intervenuta nel dibattito per esprimere il voto contrario del suo gruppo. “Nella relazione del commissario ad acta- ha detto la consigliera regionale- chiedeva una terapia d’urto”. “I bilanci – ha aggiunto Montemagni- non sono stati certificati”, “sappiamo che ci sono tre fascicoli d’inchiesta alla Corte dei Conti”, “la gestione è stata disastrosa”, “spese per consulenze troppo onerose”. “Non sappiamo – ha concluso Montemagni- dove sono finiti i soldi”.

Voto contrario anche dal Movimento 5 Stelle. “Non è serio parlare di una svolta – ha detto Giacomo Giannarelli- con tre indagini della procura in corso. Per le consulenze si ipotizza il danno erariale di 400mila euro”. “Non c’è un piano ma ci sono problemi per l’ossigenazione del lago di Massaciuccoli e manca una strategia per la riserva marina o per l’area boschiva”.

Voto favorevole da Sì. “Il parco ci sta a cuore, serve una vera e propria ripartenza – ha detto Tommaso Fattori-. Approvare i bilanci permette di liberare i conti bloccati e di ripartire con obiettivi chiari e finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente, alla riduzione dell’erosione costiera e con nuovi obiettivi come quello di una nuova agricoltura bio realmente sostenibile”.

L’assessore all’Ambiente Federica Fratoni è intervenuta in aula per evidenziare la “necessità di ripartire con l’attività del parco e con la sua ordinaria amministrazione che negli ultimi anni era stata pregiudicata dal commissariamento”. “Ci assumiamo le responsabilità – ha detto Fratoni- ma il disavanzo è tecnico, non è una perdita di bilancio, è stato causato da vincoli. Dobbiamo concentrarci sul rilancio del Parco”.

RU486, Spinelli (Art.1-Mdp): "Proseguire nel percorso per la somministrazione in ambito extraospedaliero"

"Chiediamo di proseguire nel percorso che consenta la somministrazione della RU486 in ambito extraospedaliero, nei poliambulatori e nei consultori della Toscana adeguatamente attrezzati, così come previsto dalla legge 194" - dichiara Serena Spinelli, capogruppo di Articolo UNO - Mdp in Consiglio regionale - "L’introduzione della metodica dell’interruzione farmacologica della gravidanza nelle strutture extraospedaliere è un passo doveroso che assicura un diritto alle donne: l’applicazione della 194/1978. Una legge che compie quasi 40 anni per la quale dobbiamo ancora lottare perché sia garantita. Oggi vogliamo rafforzarla".

"Per questo abbiamo presentato una mozione, inizialmente promossa dal gruppo di Sì-Toscana a sinistra e sulla quale Articolo UNO e il PD hanno lavorato per un testo condiviso, e credo che sia un buon segno il fatto che le forze del centrosinistra presenti in Consiglio regionale si siano trovate su un tema che riguarda i diritti e la salute delle donne" - prosegue Spinelli (Art.1-Mdp) - "La nostra richiesta alla Giunta è di potenziare i servizi extraospedalieri, attrezzandoli per effettuare l’IVG con procedimento farmacologico. Una scelta, quella extraospedaliera, che permette un supporto più completo alla scelta delle donne, in termini di multidisciplinarietà, pluralità e la qualità dei servizi, anche dal punto di vista psicologico, culturale e linguistico".

"L’OMS ha espresso preoccupazione per le difficoltà di accesso nel nostro Paese all’aborto legale. In diverse regioni il tasso dei medici obiettori supera il 70%; in Toscana siamo al 59. Anche su questo abbiamo chiesto alla Giunta di monitorare perché la legge sia rispettata. La Toscana è stata una delle prime regioni che ha deciso di utilizzare la RU486 come metodica alternativa all’aborto chirurgico; lo ha fatto anche nel rispetto della 194/1978 che contempla la possibilità di aggiornamenti con tecniche moderne e meno invasive. La RU486 ha fatto il suo ingresso nel servizio sanitario nazionale proprio grazie alla sperimentazione in accordo con la Regione Toscana. In tal senso, la nostra Regione ne prevede la somministrazione presso il presidio dell'IOT Pietro Palagi, e ne valuterà anche l'estensione in strutture analoghe" - aggiunge la consigliera regionale Spinelli (Art.1-Mdp)

L’interruzione farmacologica offre maggiore sicurezza alle donne che si trovano a prendere decisioni di questo tipo. Sempre difficili e dolorose. I dati dell’Agenzia regionale della Sanità toscana dicono che la RU486 nel 2013 è stata utilizzata nel 13,2% dei casi; nel 15,2% nel 2014 e nel 22,6% nel 2015. Esiste una lenta progressione, ma i tassi restano relativamente bassi" - conclude Spinelli - "Per questo sollecitiamo la Giunta ad insistere sulla formazione del personale e sull’informazione rivolta alla comunità. È nel rispetto del diritto delle persone, in questo caso delle donne, e della ricerca scientifica che chiediamo alla Regione Toscana di compiere questa scelta.

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