L'arte orafa toscana non poteva mancare alla Mostra Internazionale dell'Artigianato, che ha dedicato alle pregiate creazioni di gioielleria una mostra intitolata 'Ori e tesori' nella Polveriera. L'interno dell'edificio emana bagliori dalle vetrine in cui sono esposte le creazioni dei maestri orafi.
Ogni giorno è possibile assistere a un intervento pratico dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30 come la lavorazione orafa del gioiello a cura di Ornella Leggieri, la lavorazione artistica della cera per la gioielleria di Cecilia Bassi Luciani, o il conio del fiorino fiorentino, il prossimo 30 aprile, di Paolo Penko.
Il ciclo di interventi teorici, dalle 17 alle 18.30, come le 'Connessioni tra arte orafa e mondo della moda' di Ilaria Maltinti e Valerio Salvadori.
Lo scintillio degli oggetti preziosi fa da richiamo a chiunque passi dagli ingressi della Polveriera che il 25 aprile è stata letteralmente sommersa di visitatori che hanno assistito incantati alle incisioni artistiche su oro e argento, create dalle abili mani di Silvia Bianconi, di Vinci. Accanto a lei Giuliano Foglia con lo sbalzo e cesello e ai gioielli creati da Karina Celi.
Un lavoro minuzioso, fatto di pazienza, pensiero, passione e dedizione assoluta, come testimoniano i lavori incisi da Silvia, che, tra l'altro, ha tenuto qui anche una conferenza intitolata 'Dall'etruscologia alla creazione di gioielli'.
Silvia è un'archeologa esperta in etruscologia ed è laureata in lettere antiche. Il suo amore per i gioielli è nato sin da quando era piccola, infatti la sua tesi di laurea ha riguardato la tematica della giorielleria etrusca. Ha iniziato a occuparsi di gioielleria partendo dalla cera persa, la stessa tecnica utilizzata da Benvenuto Cellini, e dallo studio di pezzi di una collezione eterogenea che conteneva un'ascia preistorica ottenuta con quella stessa tecnica. La tecnica della cera persa la impara da Alessandro Dari, che la tiene a bottega infondendole tutto il suo sapere.
Silvia Bianconi, poi, grazia a una borsa di studio regionale decide di dedicarsi all'oreficeria e di portare il suo sapere nell'arte orafa, iscrivendosi alla scuola di arti orafe LAO di Firenze. Qui conosce il maestro Giuseppe Casale, incisore, che a inizia al mondo dell'incisione artistica.
Inizia così la sua nuova vita da artigiana e incontra, attraverso i social network, Valerio Salvadori. Dunque, entra a far parte dell'associazione 'Casa Benvenuto Cellini' per poi approdare prima nel libro 'I Maestri dell'Arte Orafa in Toscana' di Valerio Salvadori e Francesca Del Magro, e poi alla sua prima personale, alla Mostre Internazionale dell'Artigianato di Firenze.