Appalti Anas, nove imprenditori agli arresti domiciliari

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Nove imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari. I reati contestati sarebbero quelli di associazione a delinquere, corruzione ed estorsione nell'ambito delle indagini su tangenti pagate per lavori Anas in Toscana e in altre regioni.

Gli arresti, in esecuzione di misura di custodia cautelare disposta dal gip di Firenze, sono stati eseguiti dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri forestali e della Polstrada di Firenze. Gli imprenditori finiti ai domiciliari avrebbero agito con la complicità di due pubblici ufficiali dell'Anas, sottoposti a misura cautelare nell'ambito della prima tranche dell'indagine.

Eseguite inoltre 8 perquisizioni dai carabinieri del Ros nei confronti di altrettanti indagati per associazione a delinquere, corruzione ed estorsione. Gli interessati sono professionisti con dimora in Sicilia nonché società emerse anche nel precedente filone di indagine. Le perquisizioni sono state eseguite in Sicilia, Lombardia, Abruzzo e a Roma.

Nello specifico, un'azienda siciliana in particolare, amministrata in passato da uno degli arrestati e perquisita nella prima fase delle indagini, si assicurò appalti dall'Anas di Firenze per oltre 5 milioni di euro nel 2015. Amministratore di fatto, spiegano gli investigatori, era un altro degli arrestati, che avrebbe agito d'intesa con un avvocato palermitano. Questi ultimi, insieme con l'ex assessore regionale e il funzionario della Regione Sicilia, risultano indagati in relazione a finanziamenti della Regione Sicilia nel settore residenziale e turistico.

Tra gli indagati, secondo quanto si apprende, ci sarebbero un ex assessore regionale e un funzionario della Regione Sicilia.

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