Venerdì Santo, la pratica dei gesuiti sopravvissuta a Radicofani

I confratelli di Sant'Agata hanno preparato, a Radicofani, una struttura che simboleggia il Calvario. Ovvero, una quinta costruita appositamente con rami di bosso intrecciati, alta sette metri, con piccole luci che la illuminano, alla cui sommità si trovano tre croci. Questa pia pratica fu introdotta introdotta in Italia dai Gesuiti all’inizio del 1700, e ormai è eseguita solo a Radicofani.

Questo non è certo l'unico rito dal sapore antico che caratterizza tutta la Settimana santa, nel paese raccolto ai piedi della possente rocca. Ad esempio, il Venerdi santo comincia subito dopo pranzo (ore 14) con le Tre ore di agonia nella chiesa di Sant'Agata: meditazioni, canti del coro e assoli che ripercorrono la morte di Gesù intorno alle sette parole che disse sulla croce. Al termine (ore 16) è in programma una piccola processione con la statua di Maria Addolorata, dalla Chiesa di Sant'Agata a quella di Santa Maria Assunta, dove sarà scoperta la statua del Cristo morto. In serata (ore 20,30) è prevista la pratica della Passione nella chiesa di San Pietro, con letture e lo scoprimento e l'adorazione della  croce.

Quindi (ore 22) la solenne processione composta nell'ordine da: gli Scalzi, con abito nero e buffa sul viso, che portano la grande croce e i voluminosi lampioni; i confratelli di Sant'Agata in rosso; la banda; la confraternita femminile del Carmelo con il velo bianco; la confraternita femminile dell'Addolorata con il velo nero; la statua di Gesù morto con il grande Baldacchino portato dai confratelli della Misericordia in nero; la statua di Maria Addolorata portata di confratelli del Santissimo Sacramento in bianco. La processione termina nella chiesa di Sant'Agata.

Qui (intorno alle 22,45) ci sarò l'adorazione del Cristo morto, con il "Calvario" illuminato, le statue disposte per l'adorazione delle confraternite e del popolo. Questa pia pratica è così regolata: divisi per confraternita, due confratelli alla volta percorrono la navata inginocchiandosi tre volte nel percorso e poi baciando le statue di Gesù morto e della Madonna addolorata, mentre il coro canta antichi testi latini.

Il Sabato santo comincia con la pia pratica del Pianto di Maria nella chiesa di Sant'Agata: antiche meditazioni Canti del coro e assoli sul dolore di Maria Addolorata, raffigurata da una statua. Quest'ultima viene poi riportata in processione fino alla chiesa di Santa Maria Assunta. Nel pomeriggio (ore 17) tutte le famiglie portano cestini con le uova lessate per essere benedette nella chiesa di San Pietro e poi consumate nel pranzo pasquale. Infine, si svolge una solenne (ore 23) veglia di resurrezione nella chesa di San Pietro.

Nella Domenica di Pasqua sono previste due messe: quella solenne, con la corale al mattino (ore 11) e un'altra pomeridiana (ore 17). A segure (ore 18,15) una piccola processione dei membri delle Confraternite di Misericordia e di Sant'Agata con le vesti storiche, che entrano in chiesa alla fine della messa vespertina per momento di adorazione al Santissimo e cantare la “Compieta” solenne. Sono giorni intensi, caratterizzati a riti che si sono tramandati nel tempo, grazie anche alla sopravvivenza di antiche confraternite religiose. Una specie di mondo a parte, dove aleggia lo spirito di Ghino di Tacco accanto a una forte sensibilitò religiosa.

Fonte: Ufficio Stampa

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