Consiglio regionale, riapre la seduta: si parla di aborto e Sla

Riapre la seduta del consiglio regionale, oggi mercoledì 12 aprile. A questo link si potrà trovare la giornata di ieri, mentre sotto seguiranno gli interventi odierni.

Regione. Tragedie Moby Prince, Viareggio e Giglio. Nasceranno un “Armadio della memoria” e un coordinamento tra enti e associazioni dei familiari delle vittime

Un “Armadio della memoria” nella biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo e un tavolo di coordinamento regionale tra istituzioni ed associazioni dei familiari delle vittime. Sono questi i punti salienti di una mozione approvata all’unanimità ieri dal Consiglio regionale su proposta di alcuni consiglieri Pd e sottoscritta da esponenti di tutti i gruppi politici. L’idea è quella di “uno spazio dedicato all’archiviazione, sia fisica che digitale, del patrimonio documentale disponibile in merito agli eventi di Livorno, Viareggio e dell’Isola del Giglio, da effettuarsi di concerto con le associazioni dei familiari delle vittime, al fine di contribuire a diffondere una cultura della legalità, dello sviluppo della coscienza civile e democratica nonché della sicurezza nel settore dei trasporti”. Gli eventi tragici ai quali si fa riferimento sono la sciagura della Moby Prince a Livorno del 1991, la strage della stazione ferroviaria di Viareggio del 2009 ed il naufragio della Costa Concordia. Inoltre, la mozione approvata punta ad istituire presso la giunta toscana un ‘Coordinamento regionale’ finalizzato a mantenere viva la memoria sui disastri marittimi e ferroviari avvenuti in Toscana, composto dai soggetti interessati al tema in oggetto, a partire dalle istituzioni locali e dalle associazioni dei familiari delle vittime, nonché da una rappresentanza del Consiglio regionale”.

«Abbiamo sempre fatto un appello, su questi temi, alla massima unità – ha detto Stefano Baccelli presentando la mozione in aula – e anche per questo sono particolarmente soddisfatto per l’adesione di tutti i gruppi a questa proposta, messa in campo grazie anche al lavoro fatto con il collega Francesco Gazzetti, che ha dato un contributo di creatività, con la proposta di un armadio della memoria da contrapporre idealmente a quello della vergogna. I tre tragici eventi – ha spiegato Baccelli – hanno avuto procedimenti giudiziari con esiti diversi. Proprio in questi giorni, sulla tragedia del Moby, abbiamo appreso della notizia di nuovi possibili sviluppi dell’indagine, grazie anche all’impulso della Commissione parlamentare. In generale, oltre alle inchieste e ai processi, abbiamo bisogno di valorizzare il grande lavoro fatto dalle associazioni dei familiari delle vittime, che sono riusciti a trasformare la loro sofferenza in impegno per gli altri, con l’obiettivo, oltre alla ricerca della giustizia, di migliorare la sicurezza dei trasporti marittimi e ferroviari. Queste associazioni hanno raccolto una quantità di documentazione impressionante, che abbiamo il dovere di non disperdere, di rendere fruibile a tutti. Ecco, quindi, la proposta di uno spazio dedicato nella Biblioteca regionale Pietro Leopoldo. Insieme ad esso – ha concluso Baccelli – impegniamo la giunta toscana ad istituire un Coordinamento regionale tra istituzioni e associazioni dei familiari, con l’obiettivo di continuare a sostenere il loro lavoro».

«La Toscana – ha detto il capogruppo Leonardo Marras intervenendo in aula – è stata in pochi anni scenario di tre grandi disastri, avvenimenti che hanno segnato le coscienze collettive.

Del naufragio della Costa Concordia conservo il ricordo personale delle ore dell’emergenza, vissuta direttamente nella sala della protezione civile. A differenza delle altre tragedie, quella del Giglio, è stata particolare, perché ha coinvolto la comunità di una piccola isola, che rischia di diventare un luogo dimenticato. Anche per queste ragioni – ha concluso Marras – è giusto ed è utile ricordare, soprattutto per fare in modo che i temi di una maggiore sicurezza nei trasporti e del turismo sicuro, continuino a vedere un impegno e un lavoro delle istituzioni».

«Dobbiamo restituire un senso civico, politico e culturale a ogni memoria del passato che faccia in modo che tragedie e incidenti, errori umani e tentativi di occultamento della verità e delle responsabilità non abbiano a ripetersi.  – aggiunge Francesco Gazzetti – Durante la cerimonia di commemorazione delle vittime del disastro del Moby Prince, il 10 aprile scorso a Livorno, ho avuto modo di anticipare ai presenti la nostra proposta di Armadio della memoria e ho riscontrato un vivo interesse. Spero che esso, insieme al coordinamento regionale, possa rappresentare uno strumento utile per tutte le associazioni dei familiari e di grande attualità, proprio ora che si riapre qualche spiraglio anche dal punto di vista giudiziario per l’accertamento della verità».

«La conservazione della memoria – aggiunge la vicecapogruppo Monia Monni – è fatta anche della costruzione di opportunità ed iniziative per alimentarla continuamente. Dobbiamo farlo anche guardando al ruolo e all’importanza che la Toscana ha nello scenario nazionale ed internazionale. Se lo fa Toscana, ciò può avere un peso ed una rilevanza capace di dare spunti anche ad altri. La nostra è una terra di diritti e di giustizia da sempre, una terra alla quale anche dall’estero, come abbiamo visto in più occasioni, si guarda nella speranza che essa possa alimentare speranze e prospettive di giustizia e verità».

Approvata dal Consiglio regionale la mozione M5S sulle opere di compensazione della terza corsia A1.

“La regione si attiverà per la rapida ripresa dei lavori dell’infinita opera di compensazione “Parco Le Carpugnane”, trovando una destinazione ai quintali di metri cubi di terre e rocce da scavo estratte per i lavori della terza corsia A1. Dopo 10 anni di silenzi istituzionali serviva il Movimento 5 Stelle per ottenere l’ascolto dei cittadini, in particolare del Comitato Le Carpugnane, che si è battuto con grande passione civile perché fosse risolto il problema di avere a pochi metri dalle proprie abitazioni dune di 4 metri di terra riportata” così Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, primo firmatario dell’atto.

“Ci fa piacere che per l’ennesima volta il Movimento 5 Stelle abbia portato in Consiglio regionale le giuste istanze dei cittadini. Dopo l’incontro col Comitato a febbraio abbiamo trasferito subito in un atto le loro proposte e si sono rivelate di tale buon senso da portare ad una approvazione unanime. La giunta Rossi incontrerà il Comitato “le Carpugnane” insieme ad Autostrade spa e attiverà tutte le azioni di propria competenza affinché sia rispettato l’impegno assunto da Autostrade di dimezzare l’altezza di queste dune anti-rumore e dei ZIQQURAT terrazzati all’ingresso del parco per alleviare l’impatto visivo delle abitazioni dei numerosi residenti” conclude il Cinque Stelle.

Diritti: legge 194, mozione in aula per garantire piena applicazione

Maggioranza trasversale per la mozione sull’applicazione di interruzione volontaria di gravidanza, prevista dalla legge 194 del 1978. L’atto, primo firmatario Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra), è stato sottoscritto anche da alcune consigliere del Partito democratico (Monia Monni, Alessandra Nardini, Valentina Vadi, Fiammetta Capirossi), da Serena Spinelli (Art1 Mdp) e da Irene Galletti (M5S).

La mozione - che è stata approvata con 22 voti favorevoli su 32 presenti, 9 i voti contrari e 1 astenuto – impegna la Giunta regionale ad assicurare adeguati parametri di personale sanitario, al fine di garantire la piena applicazione della legge; ad adempiere ai compiti, di spettanza della Regione, di verificare che le Asl organizzino il controllo e garanzia del servizio di Ivg; a prevedere, nel caso di situazioni di grave carenza del personale medico non obiettore, l’indizione di concorsi pubblici con indicazione, tra i requisiti per la partecipazione, della disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della legge 194.

“Una legge che ha dato i suoi risultati e che lo Stato deve far rispettare”, come ha sottolineato Sarti, presentando l’atto in aula. “L’interruzione della gravidanza non è solo un problema della donna ma è un problema di tutti: chiedo quindi alla Giunta di impegnarsi e ai consiglieri di votare questa mozione”. Secondo Claudio Borghi (Ln), che ha invitato a riflettere sul “tema demografico troppo spesso sottovalutato”, siamo di fronte ad un tema etico, sul quale non ci può essere indicazione di partito: voto di coscienza quindi. Ad esprimere il personale voto favorevole la consigliera Alessandra Nardini (Pd): “non stiamo parlando di una guerra di religione, ma della difesa di un diritto, di una legge che è frutto di tante battaglie”. Per Irene Galletti (M5S) “in uno stato laico, c’è la necessità di rispettare due diritti: quello della donna ad abortire e del medico a fare obiezione”. Marco Casucci (Ln), che ha ricordato la sua posizione antiabortista, e quindi il proprio voto contrario, ha invitato a non parlare di “colpa dei medici obiettori”.

Stefano Baccelli (Pd), parlando anche a nome dei colleghi del proprio gruppo Lucia De Robertis e Giacomo Bugliani, ha annunciato voto contrario, per una “mozione più ideologica, a tratti discriminatoria nei confronti dei medici obiettori”, che di fatto fotografa una Toscana che riesce a tutelare entrambi i diritti. Per Serena Spinelli (Art1 Mdp) “sul diritto complesso delle donne nessuno ha diritto di giudicare”. Voto favorevole sulla mozione e dovere della politica a favorire servizi adeguati. Voto contrario invece per Giovanni Donzelli (FdI), preoccupato della possibilità di poter fare concorsi in base alle opinioni: “il diritto al lavoro non può essere insaccato”. A chiudere il dibattito, Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), che ha chiesto il voto elettronico e affermato che va “squarciato un velo di ipocrisia”, parlando di medici obiettori nel pubblico e abortisti nel privato.

Sclerosi Multipla e Malattie Croniche. Un gruppo di lavoro permanente e un budget dedicato alla patologia

Valutare la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sulle malattie croniche, a partire inizialmente dalla Sclerosi Multipla, e definire nuovi percorsi diagnostici, di cura e di assistenza, prevedendo un apposito budget nel bilancio della Regione.

Sono questi gli impegni affidati alla giunta regionale con il voto unanime dell’aula a una mozione proposta dai consiglieri regionali del Pd Stefano Scaramelli, presidente della commissione sanità e politiche sociali, e Nicola Ciolini, componente della stessa commissione.

Il documento impegna la giunta toscana a “valutare l’opportunità di prevedere la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sulle malattie croniche, focalizzato inizialmente sulla Sclerosi Multipla, (che al proprio interno veda la presenza di rappresentanti delle Direzioni per la programmazione delle Aree Vaste e di esponenti del mondo clinico che, nell’ultimo caso, possano portare il punto di vista delle realtà universitarie ed ospedaliere di ogni Area Vasta), al fine di definire modelli specifici di organizzazione dei servizi nell’ottica di un’efficace ed efficiente gestione e presa in carico del paziente cronico” e a “definire, visto il carattere paradigmatico della Sclerosi Multipla, dei percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali per tutte le forme cliniche della SM, da ottenersi mediante un aggiornamento della Delibera G.R. n. 686/2015 e volti a definire, nei limiti delle risorse di bilancio, un budget di spesa dedicato alla patologia, nell’ottica di un’efficace ed efficiente gestione delle risorse, materiali ed immateriali, destinate alla SM.”.

«Tra le malattie croniche – ha spiegato Nicola Ciolini presentando la mozione in aula – certamente la Sclerosi Multipla è tra quelle con più impatto sul sistema sanitario, sia in termini quantitativi che qualitativi, visto che colpisce prevalentemente soggetti nella fascia di età giovane-adulta, comporta una disabilità progressiva nel tempo, determina l'impegno di cospicue risorse sanitarie ed ha una lunga durata, stimata in media intorno a 40 anni dall'esordio clinico. Questo porta a una presa in carico piena del paziente, perché oltre che garantire i bisogni sanitari per tutta la durata della malattia, vi sono le esigenze di inclusione sociale e di mantenimento dell'attività lavorativa, garantendo quindi servizi e interventi differenziati ed integrati. Ecco perché – ha concluso Ciolini – è opportuno dotarsi di strumenti nuovi per intervenire con più efficacia e determinazione».

«Recentemente, proprio con il collega Ciolini, – aggiunge Stefano Scaramelli – abbiamo partecipato al meeting delle Neuroscienze toscane SNO-SIN intitolato “Dall’epidemiologia ai percorsi interdisciplinari”, un convengo svoltosi a Grosseto che si è occupato proprio di alcuni dei temi sollevati con la nostra mozione. Secondo gli ultimi rilevamenti disponibili i casi di Sclerosi Multipla in Italia sono circa 70mila e in Toscana, grazie un recente algoritmo messo a punto dall’ARS ha consentito di individuare 6.683 persone affette dalla patologia al 1° gennaio 2012, per un’incidenza pari a 182 casi ogni 100mila abitanti, mentre a livello nazionale si parla di 110 casi su 100mila. Sono numeri importanti, che riguardano la qualità della vita di chi è affetto da SM ma che hanno ripercussione sui costi sociali ed economici, diretti e indiretti, del sistema sanitario. Conseguenze che investono, oltre ai malati, anche i familiari. Un diverso modo di affrontare e gestire il grande tema della cronicità – prosegue Scaramelli – è la vera sfida per il sistema sociosanitario dei paesi più avanzati, cosa che ha determinato la scelta di praticare un nuovo modello, che prevede un potenziamento delle cure primarie, la valorizzazione del lavoro di squadra e un ruolo attivo dell’ammalato. I percorsi diagnostico-terapeutici più avanzati – precisa Scaramelli – richiedono un nuovo modello di intervento che, a nostro avviso, deve essere praticato pienamente ed aggiornato. Ciò significa: più lavoro di equipe, interdisciplinarità, continuità ed integrazione tra i percorsi territoriali ed ospedalieri. Per questo – conclude il presidente della commissione – riteniamo utile dedicare alle malattie croniche, a partire dalla SM, un team di lavoro permanente e, nei limiti delle risorse disponibili, un fondo destinato alla patologia».

Toscana: un ‘armadio della memoria’ per le stragi Moby Prince, Viareggio e Costa Concordia

Moby Prince, stazione ferroviaria di Viareggio, Costa Concordia: per le tre stragi che hanno lasciato un segno profondo sulla Toscana, la Regione darà vita a un coordinamento regionale tra istituzioni ed associazioni dei familiari delle vittime e a un armadio della memoria all’interno della biblioteca del Consiglio regionale. L’Aula ha approvato ieri con voto unanime una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi, che raccoglie la proposta del consigliere Pd Francesco Gazzetti. Un “Armadio della memoria” nella biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo, con la nascita di uno “spazio dedicato all’archiviazione, sia fisica che digitale, del patrimonio documentale disponibile in merito agli eventi di Livorno, Viareggio e dell’Isola del Giglio, da effettuarsi di concerto con le associazioni dei familiari delle vittime, al fine di contribuire a diffondere una cultura della legalità, dello sviluppo della coscienza civile e democratica nonché della sicurezza nel settore dei trasporti”. Questo è quanto dispone la mozione, che impegna inoltre la Giunta regionale a “proseguire nel sostegno a tutte le iniziative che contribuiscano a far emergere la verità”, a “favorire tutte le iniziative educative e formative volte a sensibilizzare le nuove generazioni”, a istituire un coordinamento regionale composto “dalle istituzioni locali, dalle associazioni dei familiari delle vittime e da una rappresentanza del Consiglio regionale” e infine “a valutare la possibilità di sostenere la realizzazione di spazi dedicati alle associazioni dei familiari nelle città interessate dai fatti”.
La mozione è stata firmata da consiglieri Pd, primo firmatario Stefano Baccelli, e, per gli altri gruppi consiliari, da Gabriele Bianchi (Movimento 5 stelle), Stefano Mugnai (Forza Italia), Elisa Montemagni (Lega Nord), Tommaso Fattori (Si-Toscana a Sinistra), Serena Spinelli (Articolo 1-Mdp) e Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia).
“In Toscana – ha ricordato Stefano Baccelli – si sono verificati tre dei disastri marittimi e ferroviari più drammatici della recente storia d’Italia, che ci hanno consegnato un triste conteggio di vittime: 204 morti. Il Consiglio regionale e in generale la Regione Toscana hanno sempre mostrato grande attenzione e vicinanza ai familiari delle vittime, sia in termini di sostegno umanitario che politico. Occorre creare strumenti permanenti di lavoro su questi temi. Le associazioni dei familiari hanno fatto un lavoro straordinario in questi anni. Oltre alle sacrosante battaglie legali, hanno portato avanti importanti iniziative dirette alla sensibilizzazione e al mantenimento della memoria”.
La consigliera Elisa Montemagni ha annunciato l’appoggio del gruppo Lega nord alla mozione, “che abbiamo firmato volentieri” con il proposito di “perseguire, uniti, il fine di sostenere le richieste e le battaglie delle associazioni dei familiari, che lottano ogni giorno alla ricerca di verità e giustizia”.
“Unire la memoria di queste tre stragi, valorizzare e sostenere le associazioni dei familiari. Memoria, che non deve essere fine a se stessa, ma avere la funzione di impedire che accada di nuovo. E prevenzione”, queste le giuste finalità secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra). “Al di là del lavoro della magistratura, occorre il lavoro di studio, che ci aiuti a capire meglio le ragioni e le cause di ciò che è successo”.
Appoggio alla mozione anche dal Movimento 5 stelle, “per tragedie che sono accadute in periodi oscuri del nostro Paese”, ha dichiarato il consigliere Enrico Cantone. “La memoria ci deve portare a cercare la verità su queste vicende, affinché si faccia chiarezza e si colpiscano i responsabili”.
“Un tributo doveroso rivolto a queste vicende e alle persone che hanno perso la vita e ai loro familiari, ma anche un obbligo morale”, ha detto il capogruppo Leonardo Marras. “Questi disastri di gravità straordinaria non possono vedere le istituzioni solo a lottare nelle vicende giudiziarie, ma anche a definire un perimetro del servizio pubblico per il ricordo e il mantenimento di un allarme”. Il capogruppo Pd ha ricordato in particolare il disastro della Concordia all’isola del Giglio. All’epoca era presidente della Provincia di Grosseto: “Del naufragio della Costa Concordia, oltre al dolore per le perdite di vite umane, ho impresso il ricordo di una collettività che si mobilitava con grande forza per soccorrere ed aiutare i sopravvissuti, di istituzioni locali e regionali che seppero dispiegare il meglio del proprio intervento”. E ha rivolto il pensiero a “quella piccola isola”, che oggi “rischia di diventare un luogo dimenticato”.

Pari opportunità: mozione in aula per donne e sport

“Pari Opportunità non solo nel lavoro ma anche nello sport. Un ambiente non secondario che svolge un ruolo sociale di grande importanza, strumento di integrazione e di inclusione all’interno delle nostre comunità. Nonostante i grandi progressi e l’incremento della partecipazione femminile al mondo dello sport, sono ancora riscontrabili differenze riguardanti le pari opportunità, sia a livello agonistico che a livello amatoriale, disuguaglianze e barriere socio-culturali che impediscono il superamento delle disparità. Ma gli strumenti per cambiare rotta esistono”. E’ quanto ha affermato la consigliera Alessandra Nardini (Pd), presentando in aula la mozione che chiede alla Regione di aderire alla “Carta Europea dei diritti delle Donne nello Sport” , presentata nel 2011 al Parlamento Europeo da UISP e altri soggetti pubblici e privati. “Un manifesto che riconosce, a donne e uomini, il diritto di avere le stesse opportunità di praticare sport e favorisce la leadership e l’educazione nello sport fondati sulla parità di genere: sport per tutte e per tutti”, ha sottolineato la consigliera.
La Carta Europea dei diritti delle Donne nello Sport riconosce a donne e uomini stessi diritti nel praticare sport in età differenti, senza distinzione di provenienza sociale e culturale, in ambienti sani che garantiscano la dignità umana, la partecipazione ai processi decisionali a tutti i livelli del panorama sportivo ed il diritto ad un eguale trattamento economico e sociale. “L’attività fisica è uno strumento per prendersi cura della propria salute, del proprio benessere, per divertirsi e socializzare, riconoscere e superare i propri limiti, ma soprattutto barriere e stereotipi”, ha aggiunto la consigliera. “Lo sport deve essere per tutte e per tutti: garantirlo è dovere delle istituzioni e non possiamo più rimandare” ha concluso Nardini.

Approvata dal Consiglio regionale la mozione M5S sulle opere di compensazione della terza corsia A1.

“La regione si attiverà per la rapida ripresa dei lavori dell’infinita opera di compensazione “Parco Le Carpugnane”, trovando una destinazione ai quintali di metri cubi di terre e rocce da scavo estratte per i lavori della terza corsia A1. Dopo 10 anni di silenzi istituzionali serviva il Movimento 5 Stelle per ottenere l’ascolto dei cittadini, in particolare del Comitato Le Carpugnane, che si è battuto con grande passione civile perché fosse risolto il problema di avere a pochi metri dalle proprie abitazioni dune di 4 metri di terra riportata” così Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, primo firmatario dell’atto.

“Ci fa piacere che per l’ennesima volta il Movimento 5 Stelle abbia portato in Consiglio regionale le giuste istanze dei cittadini. Dopo l’incontro col Comitato a febbraio abbiamo trasferito subito in un atto le loro proposte e si sono rivelate di tale buon senso da portare ad una approvazione unanime. La giunta Rossi incontrerà il Comitato “le Carpugnane” insieme ad Autostrade spa e attiverà tutte le azioni di propria competenza affinché sia rispettato l’impegno assunto da Autostrade di dimezzare l’altezza di queste dune anti-rumore e dei ZIQQURAT terrazzati all’ingresso del parco per alleviare l’impatto visivo delle abitazioni dei numerosi residenti” conclude il Cinque Stelle.

Lago di Massaciuccoli, "Tubone" del Serchio
Approvata mozione di Baccelli (Pd): “Nuove valutazioni sulla validità del progetto a fronte di possibili alternative”

Rivalutare il progetto, a distanza di più di dieci anni dalla sottoscrizione dell’accordo di programma, sia per provare a individuare soluzione alternative sia per ripensare al soggetto attuatore dell’intervento, alla luce del recente riordino delle funzioni provinciali. È ciò che chiede la mozione di Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente e territorio, relativa allo stato di attuazione dell’accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli e approvata all’unanimità nella seduta odierna del Consiglio regionale toscano.

“Sono passati oltre dieci anni dall’accordo di programma per la realizzazione del cosiddetto tubone e ho ritenuto opportuno e doveroso sollecitare una duplice riflessione, da un punto di vista tecnico scientifico e da un punto di vista attuativo.– spiega Baccelli - In primis chiedo di valutare nello specifico se il progetto resta ancora valido o se, invece, bisognerà analizzare soluzioni alternative aggiornate, il tutto sempre condividendo ogni nuovo percorso con i soggetti interessati e con l’obiettivo immutato della salvaguardia della salute del lago. Ritengo infatti che si debba seriamente prendere in considerazione la possibilità che i 21 milioni di euro dedicati al progetto possano essere invece destinati ad una serie di interventi per il miglioramento effettivo della qualità dell’acqua del lago, quali ad esempio: la riattivazione della presa di Pontasserchio, alcuni progetti di fitodepurazione e rinaturalizzazione, la riconfigurazione della destinazione degli scarichi delle acque depurate, le nuove fognature per le utenze che ne sono tutt’ora sprovviste. Soluzioni insomma che possano incidere in maniera significativa sulla qualità delle acque del lago che sappiamo essersi deteriorata negli anni a causa di vari fattori. Nello stesso tempo credo necessario un altro tipo di valutazione, sul soggetto attuatore, alla luce dell’avvenuto riordino delle funzioni provinciali, che consenta una rivisitazione del progetto per poter ottenere lo stesso obiettivo con le medesime risorse economiche ”.

“La vicenda – ricapitola Baccelli – è nota e risale al 2004, anno in cui l’Autorità di Bacino del Fiume Serchio predisponeva ed approvava un ‘Progetto strategico per il riequilibrio del deficit idrico nel bacino del Lago Massaciuccoli mediante derivazione dal fiume Serchio in località Filettole, in Comune di Vecchiano’, finalizzato a creare una derivazione di portata dal Fiume Serchio che fosse in grado di recapitare acqua al bacino del lago e scongiurarne l’eutrofizzazione. Il progetto fu poi recepito, nel 2006, con un accordo di programma integrativo, tra ministero, Regione Toscana e gli altri enti interessati. Successivamente, fu assegnata alla Provincia di Pisa la progettazione definitiva, esecutiva e l’appalto delle opere per la costruzione del ‘tubone’, che con una delibera del 2012 stilava un cronoprogramma dei lavori compreso nel periodo 2012-2014. Nell’ultimo aggiornamento del programma dei lavori pubblici per il trienno 2014-2016, sempre predisposto dall’amministrazione pisana, si continua prevedere la realizzazione dell’opera, per la quale sono previsti 21 milioni di euro (dei quali 18 del Ministero dell’Ambiente). Credo che sia giunto il momento di tornare a valutare quel progetto, non solo perché sono trascorsi molti anni dalla sua prima ideazione, ma anche perché, come sostengono alcuni esperti, ‘l’esatta quantificazione del beneficio potrà essere verificata solamente dal monitoraggio post operam’ ”.

“Per questo – conclude il presidente della commissione Ambiente – ho deciso di portare ufficialmente la questione in Consiglio regionale: l’obiettivo è quello di un’espressione di indirizzo politico che sostenga le scelte future sulla questione della giunta toscana e degli altri enti coinvolti”.

Chianti patrimonio dell’umanità. Capirossi (PD): “Il territorio simbolo della Toscana da tutelare come bene di tutto il mondo”

“Il paesaggio del Chianti, inteso nella sua totalità, è probabilmente la prima immagine che viene in mente quando si parla di Toscana, in tutto il mondo – spiega la consigliera Fiammetta Capirossi presentando in aula la mozione –. Un patrimonio per le comunità che lo vivono, ma anche per i visitatori che per periodi più o meno brevi possono apprezzarne le caratteristiche, uniche, che lo contraddistinguono. Da questa consapevolezza è nata la richiesta avanzata dalla Fondazione per la tutela del territorio del Chianti classico perché sia riconosciuto come sito patrimonio dell’umanità. Ho sentito il dovere di promuovere una mozione, firmata da molti colleghi del Gruppo del Partito Democratico e approvata questa mattina dall’aula del Consiglio regionale, per chiedere alla Giunta regionale di supportare questa richiesta e sostenerne l’iter procedurale con i ministeri competenti che sono il Ministero per i Beni e le attività culturali e il Ministero delle politiche agricole e forestali”.

Vasta, montuosa, boschiva e agreste contrada, celebre per i suoi vini, per il saluberrimo clima e più celebre ancora per la sua posizione geografica, la quale può dirsi il centro della Toscana Granducale, così Repetti definisce il territorio del Chianti classico nel Dizionario geografico fisico e storico della Toscana del 1833.

“La peculiarità che caratterizza il Chianti è riconosciuta storicamente – prosegue Capirossi –, negli anni sono state diverse le iniziative di conservazione e gestione del territorio e hanno definito con chiarezza tratti geografici e culturali che lo distinguono da altre zone della regione. Il riconoscimento di sito patrimonio dell’umanità, dunque, sarebbe un passo avanti necessario e coerente che potrebbe garantire misure a favore della conservazione e della valorizzazione, oltre a rappresentare un ulteriore, importante, strumento di promozione dell’intera Toscana”.

Legge 194. Approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra

Approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra: “La Regione garantisca il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. In situazioni di grave carenza di personale medico non obiettore si istituiscano come in Lazio concorsi ad hoc”.

“In Italia il diritto delle donne a interrompere la gravidanza nei tempi e nei modi previsti dalla legge 194 rischia di non essere garantito a causa dell’esplosione e moltiplicazione dei medici obiettori. C’è poi il forte richiamo del Consiglio d’Europa che ha rilevato la discriminazione nei confronti del personale medico che non ha scelto l'obiezione di coscienza, che si trova ad essere vittima di diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti, primo tra tutti l’eccessivo carico di lavoro.”, ricordano i Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori.

“Nella nostra Regione la percentuale di obiettori è del 59,5%, ossia 213 ginecologi obiettori su 358, una proporzione più bassa rispetto alla media nazionale, ma che, soprattutto in alcune realtà territoriali, crea comunque notevoli difficoltà. Anche in Toscana è necessario dunque far qualcosa per garantire con efficienza servizi e prestazioni di interruzione volontaria di gravidanza, come accaduto recentemente in Lazio”.

“La nostra mozione approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale (22 i voti favorevoli, 9 i voti contrari di Lega, FDI e 3 consiglieri PD e 1 astenuto) impegna la Giunta ad assicurare adeguati parametri di personale sanitario e, nel caso di situazioni di grave carenza di medici non obiettore, a prevedere la mobilità del personale obiettore e a indire concorsi pubblici che abbiano tra i requisiti la disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della legge 194”.

Sicurezza, Salvini (Lega): mozione per l'azione anti-droga

La necessità di rafforzare il contrasto allo spaccio di droga nelle scuole toscane al centro della mozione presentata dal gruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, primo firmatario Roberto Salvini, approvata a maggioranza nel corso della seduta di oggi, mercoledì 12 aprile.

Il testo impegna Giunta e presidente di Regione a “sottoscrivere impegni con forze dell’ordine, enti locali e istituzioni scolastiche per promuovere campagne informative sulla cultura della sicurezza e della salute; contrastare la presenza di stupefacenti tra i giovani; assistere gli istituti scolastici nelle attività formative rivolte a docenti, studenti e famiglie sulla prevenzione”.

La mozione chiede infine di “promuovere iniziative soprattutto nei luoghi di aggregazione giovanile”, dove cioè i ragazzi “hanno un primo approccio con le droghe”.

Documentazioni antimafia, M5S chiede tempi più stretti

La tempistica per le documentazioni antimafia al centro della mozione presentata dal Movimento 5 stelle, primo firmatario Enrico Cantone, che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità nel corso della seduta di oggi, mercoledì 14 aprile.

Il testo impegna la Giunta ad “attivarsi nei confronti del Governo per valutare l’opportunità di anticipare considerevolmente i tempi per le richieste della documentazione delle aziende appaltanti e subappaltanti, in modo tale che sia nella disponibilità delle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici già all’avvio dell’iter istruttorio che prevede di stipulare, approvare o autorizzare contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici”.

Il consigliere Pd Massimo Baldi ha annunciato il voto favorevole del gruppo anche a seguito di emendamenti proposti e accolti dal Movimento 5 stelle e comunque per “rinnovare e ribadire la nostra attenzione al tema antimafia, e non certamente per ricevere lezioni”.

Cave, chiesti incentivi per rottamare le macchine ‘a filo’

Approvata all’unanimità in aula una mozione in merito alla sicurezza delle macchine ‘a filo’ operanti nell’ambito del comparto estrattivo. L’atto, presentato dai consiglieri del Pd Giacomo Bugliani, Gianni Anselmi, Ilaria Giovannetti, Lucia De Robertis, Andrea Pieroni e Stefano Baccelli, impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché vengano predisposte prescrizioni chiare in relazione all’utilizzo dei macchinari che operano nelle cave, in particolar modo di quelli ‘a filo’; a valutare, inoltre, la possibilità di incentivi per rottamare i vecchi macchinari a filo attualmente operanti per sostituirli con macchine più sicure.

Come ha ricordato infatti Bugliani, “Attualmente nel distretto apuano risultano operative circa 600 macchine a filo diamantato per il taglio del materiale lapideo, delle quali molte in funzione da anni e dunque verosimilmente obsolete. La stessa Regione in relazione a recenti incidenti sul lavoro gravissimi, alcuni dei quali riconducibili all’uso di macchine a filo, ha ribadito che il tema dei macchinari lapidei deve essere affrontato con urgenza da parte del Governo”.

Dune antirumore a Carpognane, altezza da dimezzare

La Regione si impegna a far dimezzare ad Autostrade l’altezza delle dune anti-rumore e degli Ziqqurat terrazzati nel quartiere Carpognane, a Calenzano (Fi), interessato da pesanti lavori dovuti all’adeguamento della terza corsia autostradale A1. Lo stabilisce una mozione, che vede come firmatari i consiglieri del gruppo M5S Giacomo Giannarelli, Irene Galletti, Gabriele Bianchi, Enrico Cantone e Andrea Quartini, approvata con voto unanime dall’aula.

Come ha spiegato Giannarelli illustrando l’atto, le dune antiacustiche, dai 4 ai 7 metri di altezza, sono state realizzate a ridosso di abitazioni dove vivono circa 60 famiglie. La mozione impegna anche la Giunta, ha ricordato Giannarelli, “a promuovere la ripresa dei lavori per il completamento dei parcheggi programmati e dell’alberatura” nell’area interessata e “a sollecitare un incontro con il comitato formato dai residenti nel quartiere”.

Stefano Baccelli (Pd) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo, sottolineando come la Regione sia già intervenuta e l’abbassamento di alcuni tratti di dune sia stato già realizzato. “Tuttavia – ha detto Baccelli – la mozione è utile per sollecitare il proseguimento degli interventi e il controllo da parte della Regione”.

Lago di Massaciuccoli, Baccelli (PD): "Rivalutare il progetto"

Rivalutare il progetto, a distanza di più di dieci anni dalla sottoscrizione dell’accordo di programma, sia per provare a individuare soluzioni alternative sia per ripensare al soggetto attuatore dell’intervento, alla luce del recente riordino delle funzioni provinciali”. È quanto chiede la mozione presentata dal gruppo Pd, primo firmatario il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli, approvata dal Consiglio regionale nel corso della seduta di oggi, mercoledì 12 aprile.

Il testo affronta il nodo relativo allo stato di attuazione dell’accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli. “Sono passati oltre dieci anni dall’accordo per la realizzazione del cosiddetto tubone” ha ricordato Baccelli nel corso dell’illustrazione in Aula. “Credo opportuno e doveroso sollecitare una duplice riflessione da un punto di vista tecnico scientifico e da un punto di vista attuativo. Chiedo infatti di valutare, nello specifico, se il progetto resta ancora valido o se, invece, bisognerà analizzare soluzioni alternative aggiornate, il tutto condividendo ogni nuovo percorso con i soggetti interessati e con l’obiettivo immutato della salvaguardia della salute del lago” ha detto. “Ritengo si debba prendere in considerazione la possibilità che i 21 milioni di euro dedicati al progetto possano essere destinati ad una serie di interventi per il miglioramento effettivo della qualità dell’acqua del lago. Tra questi la riattivazione della presa di Pontasserchio, progetti di fitodepurazione e rinaturalizzazione, riconfigurazione della destinazione degli scarichi delle acque depurate, nuove fognature per le utenze che ne sono tuttora sprovviste”. Soluzioni che secondo Baccelli “possano incidere in maniera significativa sulla qualità delle acque del lago”.

D’accordo con i contenuti della mozione si sono dichiarati anche il vicepresidente della commissione Ambiente Giacomo Giannarelli(M5s) e la vicepresidente del gruppo Lega Nord Elisa Montemagni. Entrambi hanno chiesto di sottoscrivere il testo votato dall’Aula.

Costruzioni in zona sismica, De Robertis: approvata la mozione

Rivedere la legislazione nazionale in materia di costruzioni in zona sismica, per recepire le innovazioni tecnologiche del settore, confermando i massimi livelli di sicurezza per la popolazione. Lo chiede una mozione approvata stamattina dal consiglio regionale su iniziativa della vicepresidente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis. La mozione impegna la Giunta regionale a portare urgentemente in Conferenza Stato Regioni la richiesta di revisione del testo unico dell’edilizia  - il DPR 380 del 2001  - nelle parti relative alle costruzioni in zona sismica.

“L’iniziativa – spiega De Robertis – nasce dalla constatazione che l’attuale normativa non recepisce le innovazioni introdotte a livello di nuove tecniche di costruzione, individuate con decreto ministeriale del 2008 e oggetto di una ulteriore nuova revisione in corso. Le disposizioni del DPR, ci dicono i tecnici, sono ancora quelle del 1974. Da qui l’esigenza di un aggiornamento, che, recependo i passi avanti fatti a livello tecnico, coniughi maggiore sicurezza con una riduzione del carico burocratico su progettisti e imprese”.

Oggi la legge impone che nelle zone a elevato e medio rischio sismico ogni intervento debba essere soggetto ad autorizzazione preventiva. Le regioni che hanno provato autonomamente a legiferare i deroga a questo obbligo, si sono viste bocciate dalla Corte Costituzionale, che a più riprese ha sancito la competenza dello Stato, a tutela della incolumità dei cittadini.

“La priorità della sicurezza delle persone non si discute – spiega De Robertis-, soprattutto alla luce della tragedia che dal 24 agosto scorso ha colpito il centro Italia. Occorre però che le leggi siano in sintonia con l’evoluzione tecnica, come ripetutamente chiesto dalle stesse regioni, e come da tempo segnalano gli ordini professionali interessati, per i quali oggi permangono vincoli burocratici su interventi che, proprio alla luce delle innovazioni intervenute nel ramo delle costruzioni, non presentano alcun rischio di pregiudizio per la popolazione.”

La tematica è di particolare interesse per la provincia di Arezzo, dove diversi sono i comuni, specie della Valtiberina, inseriti nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana.

Montagna toscana: mozione per agevolazioni fiscali e osservatorio regionale

Passa a maggioranza, con l’astensione di M5s e Sì-Toscana a sinistra una mozione del gruppo Lega nord per interventi a sostegno degli operatori del turismo montano e sciistico. La mozione, a firma Marco Casucci e Elisa Montemagni, è stata presentata in considerazione della “carenza di innevamento che ha caratterizzato la stagione appena trascorsa”, e approvata a seguito dell’accoglimento di alcuni emendamenti del Partito democratico. “Il problema si era presentato già la stagione precedente – spiega in Aula Casucci –, il testo sostitutivo che abbiamo accolto prevede l’istituzione dell’osservatorio regionale sulla montagna e la possibilità di valutare in quella sede, in conformità con il Prs (Piano regionale di sviluppo, ndr), l’opportunità di agevolazioni fiscali per gli operatori del settore sciistico ed il comparto relativo. L’importante – conclude il consigliere – è che si arrivi quanto prima alla definizione di agevolazioni fiscali, perché la montagna toscana, in particolare l’Amiata, ne ha veramente bisogno”.

Il consigliere Massimo Baldi (Pd) ha segnalato, nel testo emendato, “l’opportuna menzione del riferimento al Prs che prevede per la montagna l’utilizzo della leva fiscale come strumento di innovazione e sviluppo” e il riferimento all’osservatorio, strumento di supporto tecnico e di monitoraggio delle politiche “previsto da una mozione approvata dal Consiglio regionale nell’ottobre 2015”. Di qui, il voto favorevole del gruppo Pd.

Sanità: approvato l’atto che chiede di definire nuovi percorsi diagnostici

Una mozione per impegnare la Giunta toscana a valutare l’opportunità di prevedere la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sulle malattie croniche, focalizzato inizialmente sulla Sclerosi Multipla, per definire modelli specifici di organizzazione dei servizi, nell’ottica di un’efficace ed efficiente gestione e presa in carico del paziente cronico. E’ quella approvata dall’aula e illustrata da Nicola Ciolini (Pd), primo firmatario Stefano Scaramelli. L’atto impegna la Giunta anche a definire percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali per tutte le forme cliniche della Sclerosi multipla e a stabilire un budget di spesa dedicato alla patologia, nei limiti delle risorse di bilancio, nell’ottica di un’efficace ed efficiente gestione delle risorse.

La mozione intende potenziare le cure primarie, valorizzare il lavoro di squadra e tenere sempre al centro l’ammalato, con piena presa in carico del paziente. Il consigliere Ciolini ha ricordato una serie di dati: i casi di Sclerosi Multipla in Italia sono circa 70mila e in Toscana, un recente algoritmo messo a punto dall’ARS ha consentito di individuare 6.683 persone affette dalla patologia al 1° gennaio 2012, per un’incidenza pari a 182 casi ogni 100mila abitanti, mentre a livello nazionale si parla di 110 casi su 100mila. “Sono numeri importanti, che riguardano la qualità della vita di chi è affetto da SM – ha concluso - ma che hanno ripercussione sui costi sociali ed economici, diretti e indiretti, del sistema sanitario”.

Forze dell’ordine, Regione: “Mai più ticket al pronto soccorso"

La giunta regionale sarà impegnata “a prevedere il non assoggettamento al pagamento della quota di accesso e della compartecipazione alla spesa sanitaria delle prestazioni del pronto soccorso in favore dei soggetti appartenenti alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, Arma dei Carabinieri, Forze Armate e Vigili del Fuoco, che non godono dell’esenzione dal pagamento in forza della copertura assicurativa INAIL”.

Lo dice una mozione, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, proposta dal consigliere Pd Marco Niccolai e firmata anche da Massimo Baldi, Fiammetta Capirossi, Ilaria Giovannetti, Lucia De Robertis, Andrea Pieroni, Stefano Baccelli e Antonio Mazzeo.
«In un incontro di qualche mese fa i dirigenti del Sindacato Autonomo di Polizia toscano e pistoiese – ha spiegato Marco Niccolai presentando la mozione in aula –  mi avevano segnalato una problematica assai sentita dagli agenti che ogni giorno prestano servizio sul territorio: l’assenza di una norma regionale che chiarisse alle Asl, in modo univoco e uniforme sul territorio regionale, che l’agente che, a causa del servizio, deve ricorrere alle cure del pronto soccorso sia esentato dal pagamento della quota di accesso e compartecipazione della spesa sanitaria per episodi relativi ad infortuni sul lavoro anche se ricorrono a cure non urgenti. Ho pensato di raccogliere le sollecitazioni del Sap perché si tratta di sanare un’evidente stortura del meccanismo di esenzione del ticket che vede per già oggi l'esenzione per i lavoratori a seguito di infortunio sul lavoro in virtù della copertura INAIL. I lavoratori delle forze dell’ordine ed i Vigili del Fuoco però non godono di copertura Inail e quindi, a differenza di altri, se si infortunano durante il servizio, sono costretti a partecipare alle spese se ricorrono a cure “non urgenti". Altre Regioni – ha chiarito Niccolai – hanno deciso di deliberare sulla materia, stabilendo l’esenzione per gli agenti di Polizia e carabinieri».

La mozione ha ricevuto il voto unanime del Consiglio e Marco Niccolai ha commentato: «E’ bello e significativo che questo atto sia stato approvato da tutti proprio nel giorno dell'inaugurazione della nuova Questura di Pistoia e del Polo della Sicurezza: siamo accanto agli uomini e donne che ogni giorno lavorano per la nostra sicurezza non con le parole ma in modo concreto».

Riso da proteggere, approvata la mozione di Stella (FI)

Proteggere la qualità e l’immagine del riso e dei prodotti derivati, fondamentali per l’economia di alcune aree della Toscana come la Maremma. E’ quanto prevede una mozione, che vede come primo firmatario Marco Stella (Fi), oltre a Simone Bezzini (Pd)approvata con voto unanime dal Consiglio regionale. L’atto, ricordando come nel 2016 è arrivata in Italia un’enorme quantità di riso straniero, e che sono state riscontrate partite di riso pericolose per la salute dei consumatori per la presenza di residui antiparassitari e tossine oltre i limiti di legge, impegna anche la Giunta ad “aumentare l’attenzione e i controllo sulla produzione e sul commercio di riso, con un opportuno monitoraggio dei prodotti importati”.

Amiata, approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra

Approvata all’unanimità in Consiglio regionale la mozione di Sì Toscana a Sinistra per contrastare la grave crisi economica della zona dell’Amiata. L’atto impegna la Giunta a creare e riunire un tavolo inter-istituzionale che dia seguito alle proposte contenute nel documento unitario sottoscritto dalle forze politiche e sociali riunitesi ad Abbadia San Salvatore, per il rilancio del lavoro e dell’economia amiatina. Si chiede anche alla giunta regionale di coordinarsi con le amministrazioni locali per promuovere un miglior utilizzo degli incentivi e delle agevolazioni regionali, di cui le aziende della zona stanno facendo scarsissimo uso.

“La difficile situazione economica in cui versa la zona amiatina e il processo di deindustrializzazione in corso, che vede la crisi e la chiusura d’importanti realtà aziendali come l’ex Rivart, i cui 22 lavoratori da marzo si trovano senza alcuna forma di ammortizzatore sociale, sta provocando la perdita di centinaia di posti di lavoro, fra aziende e indotto, e un’emergenza sociale per il territorio”, ricordano i Consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“Nei mesi scorsi in Amiata le varie forze politiche e i soggetti sociali e sindacali hanno ritenuto utile dar vita a un tavolo di lavoro comune finalizzato all’elaborazione di proposte puntuali per uscire da questa drammatica situazione”. “E’ infatti necessario dotarci un piano complessivo e strategico rispetto agli interventi da mettere in campo e la Regione deve fare la sua parte. Serve un’idea nuova e duratura di sviluppo, fondata sulla valorizzazione delle risorse locali, sulla relazione strutturata e costante tra istituzioni, lavoratori, imprenditoria e mondo della ricerca che superi un approccio meramente assistenziale e sia indirizzata a creare nuovo lavoro. Solo una gestione lungimirante della crisi può generare opportunità d’innovazione e cambiamento”.

“In questo contesto è fondamentale promuovere un maggior e migliore utilizzo degli incentivi e delle agevolazioni messi a disposizione per le aree di crisi non complessa, come l’Amiata, e per i lavoratori ultracinquantenni, come buona parte dei lavoratori ex Rivart. Serve quindi il massimo impegno di tutti, a partire dalle amministrazioni locali che possono svolgere un importante ruolo di raccordo e intermediazione tra le aziende del territorio e le parti sociali interessate, a partire dai sindacati e dalle associazioni di categoria”, ricordano i Consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

Misure antisismiche, passa la mozione del PD

Il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia deve essere aggiornato, alla luce dell’evoluzione tecnica della normativa in materia di costruzioni in cemento armato, cemento armato precompresso e acciaio delle costruzioni in zona sismica. Passa a maggioranza una mozione del gruppo Pd, prima firmataria Lucia De Robertis, per l'aggiornamento del Dpr 380 del 2001. “La mozione nasce dall’esigenza – spiega in Aula Lucia De Robertis – di chiedere alla Giunta regionale, di addivenire in tempi brevissimi in conferenza Stato-Regioni, all’aggiornamento del Dpr, relativamente alle parti per le costruzioni in zona sismica. Per massimizzare la sicurezza tenendo conto delle innovazioni tecnologiche e normative nel frattempo intervenute”. La revisione dovrà rispondere anche all’esigenza di “rivisitazione organica della disciplina urbanistica ed edilizia”, nel più ampio ambito di rendere efficiente “l’operato e dell’operatività della pubblica amministrazione, in attuazione del decreto Madia”. Le norme attualmente previste nel Dpr per questi aspetti, si legge nel testo della mozione, sono la trasposizione delle legislazioni di settore risalenti al 1971 e 1974

Decreto Minniti, respinta mozione di Sì Toscana a Sinistra

Mentre il Parlamento stava approvando i decreti Minniti, il Consiglio regionale della Toscana bocciava la mozione in cui si chiedeva alla Giunta di confermare la propria contrarietà all’istituzione di un CPR sul territorio regionale e di opporsi all’applicazione del Decreto Minniti, sollevando una questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale. Il PD e le destre hanno votato contro la mozione di Sì Toscana a Sinistra.

“Il Partito Democratico, forza politica che continua ad autodefinirsi di centrosinistra, su temi come la marginalità sociale o l’immigrazione riesce oramai a superare a destra le destre, confondendo le questioni sociali con questioni di ordine pubblico. Per la sinistra, un senzatetto che dorme in una stazione non è un problema di “decoro urbano”, un disturbo da allontanare dal nostro sguardo, ma un essere umano a cui dar cibo e alloggio. Servono politiche sociali per combattere la povertà e non i poveri, per combattere la tratta delle prostitute e non le prostitute, per combattere le dipendenza e non i tossicodipendenti. Occorre incidere sulle cause della marginalità sociale, non bastonare chi la soffre e la patisce”.

“Se i dati del Ministero dell’Interno del 2016 ci dicono che il numero dei reati commessi è in costante diminuzione da tempo, compresi i furti e le rapine che negli ultimi anni sono calati del 10%, decidere di dar poteri discrezionali ai sindaci per allontanare persone dal territorio sulla base di semplici sospetti significa inseguire la destre, inseguire una “percezione distorta” della realtà e legittimarla”, affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra.

“La risposta al fenomeno di chi emigra in fuga da guerre, dittature e catastrofi naturali, non è togliere un grado di giudizio ai richiedenti protezione internazionale, negando loro perfino la possibilità di comparire di fronte a quel giudice che in primo grado prende una decisione fondamentale per la loro vita. Nè la soluzione è proporre l’istituzione di un Centro per il Rimpatrio (ex CIE) in ogni Regione. Abbiamo già sentito la favola dei Centri più umani e rispettosi della dignità delle persone, ma fino ad ora abbiamo visto solo strutture che non rispettano i diritti fondamentali dei trattenuti, costose e assolutamente inefficaci. Pensiamo piuttosto a correggere un sistema di accoglienza irrazionalmente emergenziale e costruiamo un meccanismo che sappia valorizzare le enormi potenzialità esistenti”, concludono Fattori e Sarti.

Autodifesa donne, Casucci (Lega) e Stella (FI): "Bocciatura grave"

"E' grave, e incomprensibile, la bocciatura da parte del Pd e della sinistra della nostra mozione che impegnava la Giunta regionale a promuovere corsi di autodifesa femminile. Ancora una volta hanno prevalso posizioni ideologiche datate, su un tema che invece non ha nulla di ideologico, ma che risponde a una necessità reale in una società in cui i crimini e le violenze contro le donne sono in costante aumento”. Lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia) e il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Casucci, commentando la bocciatura in aula della mozione (primo firmatario Stella) che chiedeva di incentivare i corsi di autodifesa femminile.

"Il trend delle violenze sulle donne, sia domestiche che esterne, è costantemente in crescita, e che anche nella nostra regione sono quotidiane le denunce di aggressioni subite da donne  - ricordano Stella e Casucci -. La lotta alla criminalità, alle violenze e ai soprusi deve essere, oggi ancor di più, una priorità per chi governa. Per questo chiedevamo, tramite la mozione, un'attenzione particolare per questo tema. Facciamo davvero fatica a capire come il Pd e la sinistra si siano rifiutati di approvare un indirizzo che invece è già stato approvato da Comuni di ogni colore politico, da Milano, a Torino, da Livorno ad Arezzo (in quest'ultimo caso, grazie a una mozione presentata dallo stesso Casucci nelle vesti di consigliere comunale aretino)".

"I corsi di autodifesa femminile possono aiutare in molti casi le donne a difendersi da eventuali aggressori, e indubbiamente accrescono la sensazione di sicurezza e protezione", sottolineano i due consiglieri regionali, che nella mozione chiedevano alla Giunta Regionale Toscana di "aumentare l’attenzione nei confronti del tema delle violenze sulle donne, sia domestiche che esterne, incentivando il sistema di protezione sociale, le politiche di welfare e quelle di sicurezza", e di "attivarsi urgentemente per organizzare e promuovere corsi di autodifesa femminile, programmando in contemporanea relative campagne informative".

 Premio Franca Pieroni Bortolotti. Fattori e Sarti (Sì): “Riattiviamo il premio”

“Recentemente il Consiglio Regionale, proprio mentre dava vita ad una miriade di nuove feste, giornate di commemorazione e premi, ha deciso inspiegabilmente di cancellare il prestigioso premio intitolato a Franca Pieroni Bortolotti, storica, partigiana, pioniera della ricerca sul movimento di emancipazione delle donne in Italia”, dichiarano i Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“Si è trattato di una decisione improvvisa che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio non aveva concordato con la Commissione Pari Opportunità e che ha portato alla giusta protesta di intellettuali, associazioni, della Società Italiana delle Storiche e della Società Italiana di Storia del Lavoro. Una decisione alla quale ci eravamo subito opposti in aula, che ha deplorevolmente cancellato un premio attivo dal 1990, che ogni anno sceglieva due fra le migliori tesi di laurea e di dottorato sulla storia delle donne e di genere, di cui quasi mille sono ora conservate in un fondo apposito presso la Biblioteca delle Oblate, e che aveva recentemente attivato un’importante collana editoriale specifica”.

“Con la nostra mozione, che è stata inviata al competente Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale con orientamento positivo da parte della maggioranza dell’aula, si chiede di sanare questa ferita e di individuare una nuova collocazione normativa del premio, riattivandolo e trovando i fondi necessari, peraltro assai esigui. In un’epoca in cui la ricerca viene scoraggiata e i fondi destinati alla ricerca vengono costantemente tagliati è fondamentale sostenere le potenzialità delle giovani e dei giovani ricercatori, incoraggiando lo studio in un settore disciplinare fondamentale, quello della storia delle donne e di genere, che Franca Pieroni Bortolotti ha contribuito a fondare.

Decreto Minniti, respinta mozione di Sì Toscana a Sinistra

Mentre il Parlamento stava approvando i decreti Minniti, il Consiglio regionale della Toscana bocciava la mozione in cui si chiedeva alla Giunta di confermare la propria contrarietà all’istituzione di un CPR sul territorio regionale e di opporsi all’applicazione del Decreto Minniti, sollevando una questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale. Il PD e le destre hanno votato contro la mozione di Sì Toscana a Sinistra.

“Il Partito Democratico, forza politica che continua ad autodefinirsi di centrosinistra, su temi come la marginalità sociale o l’immigrazione riesce oramai a superare a destra le destre, confondendo le questioni sociali con questioni di ordine pubblico. Per la sinistra, un senzatetto che dorme in una stazione non è un problema di “decoro urbano”, un disturbo da allontanare dal nostro sguardo, ma un essere umano a cui dar cibo e alloggio. Servono politiche sociali per combattere la povertà e non i poveri, per combattere la tratta delle prostitute e non le prostitute, per combattere le dipendenza e non i tossicodipendenti. Occorre incidere sulle cause della marginalità sociale, non bastonare chi la soffre e la patisce”.

“Se i dati del Ministero dell’Interno del 2016 ci dicono che il numero dei reati commessi è in costante diminuzione da tempo, compresi i furti e le rapine che negli ultimi anni sono calati del 10%, decidere di dar poteri discrezionali ai sindaci per allontanare persone dal territorio sulla base di semplici sospetti significa inseguire la destre, inseguire una “percezione distorta” della realtà e legittimarla”, affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra.

“La risposta al fenomeno di chi emigra in fuga da guerre, dittature e catastrofi naturali, non è togliere un grado di giudizio ai richiedenti protezione internazionale, negando loro perfino la possibilità di comparire di fronte a quel giudice che in primo grado prende una decisione fondamentale per la loro vita. Nè la soluzione è proporre l’istituzione di un Centro per il Rimpatrio (ex CIE) in ogni Regione. Abbiamo già sentito la favola dei Centri più umani e rispettosi della dignità delle persone, ma fino ad ora abbiamo visto solo strutture che non rispettano i diritti fondamentali dei trattenuti, costose e assolutamente inefficaci. Pensiamo piuttosto a correggere un sistema di accoglienza irrazionalmente emergenziale e costruiamo un meccanismo che sappia valorizzare le enormi potenzialità esistenti”, concludono Fattori e Sarti.

Fonte: Consiglio Regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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