
"Evidentemente ci deve essere stato un vuoto temporale che ci ha fatto perdere di vista il fatto che l'attuale presidente della Regione Toscana sia nell'esatta posizione ora, come lo è stato fino a quando era assessore alla sanità, per poter dar gambe alle sue idee socialiste sulla sanità pubblica". Così la senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, commentando le dichiarazioni del Presidente della Toscana, Enrico Rossi, che richiamava all'idea socialista di un servizio sanitario pubblico universale. "Non si capisce chi impedisca a Rossi di cambiare le cose. Le liste di attesa non sono un cataclisma biblico sono il frutto di una specifica tipologia di organizzazione della sanità. I ticket? Chi o cosa impedisce che vengano ridotti? Fino ad oggi Rossi ha contribuito, invece, a un percorso di privatizzazione della sanità che ha depauperato il servizio pubblico, non si è minimamente curato dell'assistenza territoriale ed anzi è stato un fautore dello smantellamento del pubblico per l'affidamento al privato. Forse pensa che i proclami di socialismo aiutino a dimenticare oltre un decennio del suo impegno per la destrutturazione di un sistema che potesse essere veramente inclusivo e che non permettesse a nessuno di rimanere fuori? Si sbaglia! E oggi, giornata di mobilitazione europea per chiedere che la salute sia davvero un diritto accessibile per tutte e tutti, è proprio il giorno sbagliato per fare proclami di forma".
"Comunque - ha concluso la senatrice Petraglia - è ancora in tempo per correggere il tiro, almeno in Toscana: che inizi a portare il socialismo da questa terra."
Fonte: Ufficio Stampa
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