Oggi, giovedì 30 marzo, nella Sala delle Sette Virtù del Palazzo Comunale di San Miniato si è svolta la cerimonia di consegna del Premio "San Miniato, la mia Città". Il premio per l'edizione 2017 è andato ad Eugenio Giani. Il presidente del consiglio regionale è stato premiato per il contributo dato alla storia della denominazione di 'Pinocchio', il vecchio nome di San Miniato Basso e all'impegno profuso negli anni per la città. Consegnata una targa al presidente, nato a Empoli ma vissuto a San Miniato per i primi quattro anni della sua vita.
Oltre a Eugenio Giani, commosso per il premio ricevuto, erano presenti anche il sindaco Vittorio Gabbanini e il presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri. Al presidente andranno in comodato d'uso due quadri del padre, allievo di Dilvo Lotti e grande amico dello storico pittore samminiatese.
Un commosso Giani ha tenuto un discorso toccante di ringraziamento sia all'amministrazione comunale che ai ragazzi presenti in sala, ha salutato i parenti samminiatesi (curiosamente alcuni fanno di cognome Gabbanini, come il sindaco, anche se non hanno legami di parentela) e ha dato un insegnamento agli studenti: "San Miniato mi ha dato tanto ed è la mia città, anche se sono cresciuto a Firenze e lì ho completato il mio percorso. Sono orgoglioso delle mie radici e dico a tutti di essere fieri di essere samminiatesi, anche d'adozione". Il primo cittadino Gabbanini, che ha ricevuto in omaggio il crest della Regione Toscana e un depliant originale riguardante le opere nella cappella di San Rocco, ha commentato: "Il premio è sia per il Pinocchio sia per l'amicizia, Giani ha fatto molto per il nostro Comune e il riconoscimento era dovuto".
Il riconoscimento"San Miniato, la mia Città" fu istituito dall'Amministrazione Comunale nel 2014, con lo scopo di valorizzare soggetti privati o associazioni che, nell'anno precedente, hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita del territorio.
Durante le passate edizioni sono stati premiati Lucio Tramentozzi, fondatore dell'associazione Nel sorriso di Valeria, e Maura Nacci, che contribuì alla creazione dei giardini Maria Laura di San Miniato Basso a nome di sua figlia.
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