Per la sanità pubblica, dall'opposizione la richiesta al Comune per aderire alla Giornata europea

Da sinistra Sabrina Ciolli, Damasco Morelli, Dusca Bartoli e Samuela Marconcini (foto gonews.it)

“Abbiamo depositato una mozione per invitare l’amministrazione comunale ad aderire alla giornata europea di mobilitazione per la difesa della sanità pubblica “Our Health Is Not For Sale” del 7 aprile”. Speriamo che ci sia un Consiglio Comunale in tempi utili per deliberarla, altrimenti invitiamo comunque il sindaco a dare l’adesione dell’Ente. ”Lo annunciano  i gruppi consiliari Ora si Cambia, Linea Civica e FabricaComune per la Sinistra, che aggiungono: “l’adesione è promossa da diverse realtà associative, sindacali e politiche, e vedrà iniziative che si terranno in tutta Europa il 7 di aprile (giornata mondiale della salute), per evidenziare l’attacco ai sistemi sanitari e di protezione sociale pubblici in tutto il nostro continente”.

“In tutta Europa sono in atto da diversi anni politiche tese a colpire i nuclei centrali dello stato sociale e attaccare i beni comuni. Anche la salute e la sanità sono sottoposte ad attacchi e tagli di spesa pubblica, che producono e favoriscono diseguaglianze nella tutela e nell’accesso alle cure.”

Nell’anno 2016 circa 11 milioni di Italiani hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche, ben 2 milioni in più rispetto al 2012;
la spesa sanitaria legata alle prestazioni private, a cui gli Italiani hanno ricorso nel 2016, ammonta a 34,5 miliardi di euro, con un aumento di 3,2% rispetto al biennio 2013/2015;
i ticket sono andati nel tempo aumentando sino ad arrivare al superamento della tariffa nelle prestazioni private, tanto che nel 2016 il 45,4% degli Italiani ha preferito rivolgersi al privato per prestazioni sanitarie che nel sistema pubblico avrebbe pagato ad una tariffa uguale o di poco superiore; le lunghe liste di attesa spingono anch’esse a scegliere il privato o le prestazioni a “pagamento intramoenia” quando non a rinunciare del tutto.
Complessivamente la sensazione è che il sistema pubblico ad ogni suo livello diventi sempre più inaccessibile, mentre l’offerta del privato si rafforza e  proliferano le assicurazioni, cosiddette integrative, che sono l’apripista della privatizzazione.

È il risultato, anche in Italia di un sistematico de-finanziamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale: presidi e servizi territoriali sono chiusi, spesso senza un reale coinvolgimento della popolazione, le condizioni di lavoro di chi opera in ambito sanitario peggiorano e di conseguenza peggiora il servizio. Cronicamente incapaci di ridurre sprechi e corruzione, si tagliano semplicemente i servizi.

Le vicende di questo inverno nel nostro pronto soccorso empolese sono li a ricordarcelo.

Abbiamo invitato a gennaio l’assessore alla sanità Saccardi a venire a spiegare al consiglio comunale di Empoli, nell’apposita commissione, quali sono le intenzioni ed i programmi per il nostro territorio. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, neppure negativa. Rinnoviamo l’invito, convinti che il rapporto con i cittadini e la loro rappresentanza sia un dovere imprescindibile di chi governa, specie su temi cosi sensibili come la tutela della salute.

Per contrastare questa deriva noi, e tutte le persone che difendono una sanità pubblica di qualità, solidale, gratuita e universale, lavoriamo per delle politiche alternative: a partire da un adeguato finanziamento del sistema. Il 7 Aprile noi ci saremo e speriamo ci sia l’adesione anche di chi amministra la città.

I gruppi consiliari Ora si Cambia, Linea Civica e FabricaComune per la Sinistra

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