
“Abbiamo depositato una mozione per invitare l’amministrazione comunale ad aderire alla giornata europea di mobilitazione per la difesa della sanità pubblica “Our Health Is Not For Sale” del 7 aprile”. Speriamo che ci sia un Consiglio Comunale in tempi utili per deliberarla, altrimenti invitiamo comunque il sindaco a dare l’adesione dell’Ente. ”Lo annunciano i gruppi consiliari Ora si Cambia, Linea Civica e FabricaComune per la Sinistra, che aggiungono: “l’adesione è promossa da diverse realtà associative, sindacali e politiche, e vedrà iniziative che si terranno in tutta Europa il 7 di aprile (giornata mondiale della salute), per evidenziare l’attacco ai sistemi sanitari e di protezione sociale pubblici in tutto il nostro continente”.
“In tutta Europa sono in atto da diversi anni politiche tese a colpire i nuclei centrali dello stato sociale e attaccare i beni comuni. Anche la salute e la sanità sono sottoposte ad attacchi e tagli di spesa pubblica, che producono e favoriscono diseguaglianze nella tutela e nell’accesso alle cure.”
Nell’anno 2016 circa 11 milioni di Italiani hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche, ben 2 milioni in più rispetto al 2012;
la spesa sanitaria legata alle prestazioni private, a cui gli Italiani hanno ricorso nel 2016, ammonta a 34,5 miliardi di euro, con un aumento di 3,2% rispetto al biennio 2013/2015;
i ticket sono andati nel tempo aumentando sino ad arrivare al superamento della tariffa nelle prestazioni private, tanto che nel 2016 il 45,4% degli Italiani ha preferito rivolgersi al privato per prestazioni sanitarie che nel sistema pubblico avrebbe pagato ad una tariffa uguale o di poco superiore; le lunghe liste di attesa spingono anch’esse a scegliere il privato o le prestazioni a “pagamento intramoenia” quando non a rinunciare del tutto.
Complessivamente la sensazione è che il sistema pubblico ad ogni suo livello diventi sempre più inaccessibile, mentre l’offerta del privato si rafforza e proliferano le assicurazioni, cosiddette integrative, che sono l’apripista della privatizzazione.
È il risultato, anche in Italia di un sistematico de-finanziamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale: presidi e servizi territoriali sono chiusi, spesso senza un reale coinvolgimento della popolazione, le condizioni di lavoro di chi opera in ambito sanitario peggiorano e di conseguenza peggiora il servizio. Cronicamente incapaci di ridurre sprechi e corruzione, si tagliano semplicemente i servizi.
Le vicende di questo inverno nel nostro pronto soccorso empolese sono li a ricordarcelo.
Abbiamo invitato a gennaio l’assessore alla sanità Saccardi a venire a spiegare al consiglio comunale di Empoli, nell’apposita commissione, quali sono le intenzioni ed i programmi per il nostro territorio. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, neppure negativa. Rinnoviamo l’invito, convinti che il rapporto con i cittadini e la loro rappresentanza sia un dovere imprescindibile di chi governa, specie su temi cosi sensibili come la tutela della salute.
Per contrastare questa deriva noi, e tutte le persone che difendono una sanità pubblica di qualità, solidale, gratuita e universale, lavoriamo per delle politiche alternative: a partire da un adeguato finanziamento del sistema. Il 7 Aprile noi ci saremo e speriamo ci sia l’adesione anche di chi amministra la città.
I gruppi consiliari Ora si Cambia, Linea Civica e FabricaComune per la Sinistra
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