Collaborazione tra l'istituto comprensivo di Cerreto Guidi e UnStraSi

L’istituto comprensivo di Cerreto Guidi accoglie ogni anno un numero consistente di alunni stranieri provenienti in gran parte dalla Cina. La scuola con la percentuale più alta di alunni non italofoni è la primaria di Stabbia che, quest’anno, è stata scelta per un progetto in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena basato sulla valorizzazione e sulla legittimazione in ambito scolastico della lingua e della cultura dell’altro. Nelle “Indicazioni Nazionali” per la scuola dell’infanzia e primaria si riconosce l’ingresso nella scuola italiana di una pluralità di lingue e culture, ma esistono pochi casi in cui la scuola considera la diversità linguistica come risorsa e non come problema per la classe. Mantenere la conoscenza della lingua d’origine, parlarla in ambito familiare, studiarla in apposite scuole non costituisce un ostacolo all’apprendimento ma lo favorisce. Il progetto, che sarà attuato a Stabbia, va oltre il riconoscimento dell’importanza del mantenimento della lingua d’origine e si propone di analizzare il contesto plurilingue in cui i bambini sono inseriti, coinvolgere tutte le risorse linguistiche presenti mettendo in atto pratiche basate sulla pedagogia del translanguaging e verificando il loro impatto su docenti, studenti e genitori.

Il progetto prevede la metodologia della ricerca azione e sarà condotto dal dott. Andrea Scibetta con la supervisione scientifica della prof.ssa Carla Bagna e del Centro Bilinguismo Conta dell’Università per stranieri di Siena. Sono già stati effettuati incontri di presentazione alle famiglie e di formazione per i docenti coinvolti. Le attività in classe si protrarranno per tre settimane. Durante la prima settimana i docenti, aiutati dai ricercatori, proporranno un’attività in classe di Linguistic Schoolscape. Con i bambini, e la collaborazione preventiva dei genitori, le pareti della classe verranno decorate con parole/frasi nelle lingue dei bambini della classe. Le parole/frasi coinvolte saranno di diversa tipologia: etichettatura del lessico della classe (oggetti, mobilio, ecc..), elementi lessicali base (numeri, ecc...), frasi ricorrenti (“Hai capito?”, “Posso andare in bagno?”, ecc..), lessico pertinente agli argomenti disciplinari o tematici affrontati in classe di recente, secondo le indicazioni degli insegnanti.

Durante la seconda settimana l’intervento riguarderà la biografia linguistica e la narrazione bilingue. Saranno invitati a scuola genitori che parlano lingue diverse per attività di narrazione di una storia, di un’esperienza di vita, oppure di altri aspetti concordati con i docenti e i ricercatori. Docenti e ricercatori, dopo l’intervento dei genitori, focalizzeranno l’attenzione su lessico, parole simili nelle due lingue e ulteriori aspetti di interesse.

La terza settimana vedrà invece l’introduzione in classe di lezioni disciplinare basate sulla pedagogia del translanguaging. Docenti e ricercatori prepareranno una lezione-ricerca basata sulle lingue di origine dei bambini in classe tramite approccio traduttivo (chiedere la traduzione di alcuni termini significativi), creazione di un glossario multilingue e attività di produzione scritta in lingua d’origine.

Durante le attività saranno raccolti dati in tempo reale e registrati filmati da utilizzare per l’osservazione, la riflessione sulle attività svolte e la documentazione del progetto. Dopo l’intervento in classe saranno raccolti dati tramite interviste a docenti e alunni. I contenuti delle interviste saranno inseriti in un programma di analisi qualitativa di dati, chiamato "Nvivo", per una comparazione dei contenuti delle interviste prima e dopo il progetto, tenendo conto di diversi fattori.

I dati raccolti saranno illustrati al Simposio mondiale sul bilinguismo, che si terrà in Irlanda dal 12 al 15 del prossimo mese di giugno.

Fonte: Ufficio Stampa

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