Poste Italiane, la Cisal-Failp: "È a rischio la funzione sociale del servizio"

In parlamento si discute in questi giorni sulla privatizzazione di Poste Italiane, l’azienda paese, la più grande azienda di servizi italiana. A rischio la funzione sociale di poste, il suo presidio in ogni dove, anche nei centri più periferici e marginali del paese, dove la nostra azienda e’ ancora percepita come un presidio istituzionale, un grande asset-infrastrutturale al servizio della collettività e del tessuto imprenditoriale della nostra economia. Tutto questo e’ a rischio, unitamente alla garanzia dello stato sui prodotti finanziari che sino ad oggi, pur con redimenti minimi, ha sempre protetto I risparmi degli italiani. Vogliono trasformare Poste Italiane in una vera e propria banca, con rischio di introduzione di quelle dinamiche di rischio speculazione che tanti danni hanno prodotto alle economie di imprese e di interi nuclei familiari. Il processo di completa finanziarizzazione sta sottraendo risorse ed attenzioni al recapito, e’ a rischio l’intera tenuta del settore. Oramai l’azienda postale non mostra più alcun interesse sul servizio universale che e’ obbligata ancora a garantire attraverso i propri centri di recapito, sia per le sovvenzioni che riceve dallo stato, sia in ossequio all'attenzione di un diritto di cittadinanza ancora in essere in favore dell’intera collettività. Il paese sta perdendo un pezzo importante del suo patrimonio, per pochi danari, per un ennesimo regalo offerto alle solite oligarchie economiche e finanziarie. Se la completa privatizzazione andrà a buon fine, l’intero paese perderà, l’intero paese sara’ ancora più povero.

Failp Pisa

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