
Per ora siamo fermi a quel post su Facebook del 10 gennaio del Sindaco Barnini che lo descriveva sommariamente perchè, ad oggi, ancora non si sa chi sia il 'genio' che ha imbrattato piazza 24 luglio. È vero infatti che dalle telecamere si vede il tizio in questione e che, come scrive il primo cittadino, "le riprese delle telecamere inchiodano senza ombra di dubbio il responsabile dell'atto vandalico", "un bel giovanotto che gioca a fare l'alternativo al sistema ma si veste con marche costose", "un prodotto autentico del nostro piccolo mondo che ha tanto bisogno di essere rieducato ed è un compito che spetta a tutti, famiglia, scuola e istituzioni", ma chi sia non si sa. Niente nome nè cognome.
Premesso che un po' di silenzio avrebbe sicuramente aiutato le indagini, il problema è che le telecamere presenti sul posto sono sì in grado di inquadrarlo, ma non sono così potenti da identificarlo e le immagini zoomate sgranano. Pare anche che, nei momenti nei quali si è avvicinato di più alla telecamera, si sia voltato, ed anche il cappuccio che aveva non aiuta certo a capire. E così la Polizia Municipale che sta indagando sul fatto non riesce ad identificare con precisione la persona per poterlo poi interrogare e, ovviamente, contestargli, prove alla mano, quello che è un vero e proprio reato penale.
Insomma, ad ora oltre al danno c'è pure la beffa, anche se naturalmente le indagini proseguono e nessuno si arrende e si arrenderà pur di riuscire a portare davanti alla giustizia una persona che non solo ha danneggiato un luogo pubblico, ma che ne ha scelto uno particolarmente significativo come la piazza dove fu compito l'eccidio del 24 luglio. Piazza che, oltretutto, è ancora imbrattata visto che il tentativo di pulirla che è stato fatto non ha prodotto un gran risultato. Non resta che attendere ma, come si sa, più passa il tempo e più aumenta la possibilità di farla franca per il colpevole.
Marco Mainardi