Il restauro del trittico con la Resurrezione di Lazzaro di Nicolas Froment

 

Agli Uffizi, nella Sala del Camino, dal 7 marzo si presenta al pubblico, dopo il restauro realizzato grazie al contributo dei Friends of Uffizi Gallery/Amici degli Uffizi, il dipinto del pittore francese Nicolas Froment (c. 1430 – 1486), firmato e datato 1461. Si tratta di una delle opere più considerevoli della collezione di pittura straniera delle Gallerie degli Uffizi del XV secolo, oltre che di un' importante testimonianza dell’interesse della committenza italiana per la pittura del nord Europa.

Il trittico illustra la storia di Lazzaro e delle sue sorelle Marta e Maria: nell'anta sinistra, Marta va incontro a Gesù per informarlo della morte del fratello; al centro, Gesù resuscita Lazzaro fra la commozione di Marta, Maria e degli apostoli; nell'anta destra la narrazione si conclude con la Cena in casa del fariseo, dove Maria onora il Salvatore ungendogli i piedi. Sul verso delle ante, il committente del dipinto Francesco Coppini, accompagnato da altri due personaggi non identificati, è effigiato, a destra, mentre ptega davanti alla Vergine con il Bambino, raffigurata sull’nata sinistra. In basso, un’iscrizione reca la firma di Nicolas Froment e la data 1461.

L'opera è pervenuta alle Gallerie fiorentine dal convento francescano di Bosco ai Frati in Mugello in seguito alle soppressioni degli istituti religiosi di epoca napoleonica.

Fu dipinta da Nicolas Froment, maestro originario della Piccardia del quale rimangono oggi pochissime opere e conosciuto soprattutto per l’attività che almeno dal 1465 svolse in Provenza, dove lavorò anche per il sovrano Renato d’Angiò. Il trittico con la Resurrezione di Lazzaro, l’opera più antica oggi nota di Froment, fu eseguito per un prelato originario di Prato, Francesco Coppini, che dal 1459 al 1462 visse fra Fiandre, Inghilterra e Francia svolgendo incarichi per conto di papa Pio II. Il veristico ritratto presente sul verso dell'anta destra del trittico ci restituisce l’aspetto di questo intraprendente, colto e ambizioso prelato.

 

PRESENTAZIONE

 

Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi

Un vescovo colto e ambizioso, ammirato per le sue doti giuridiche nientemeno che da Leon Battista Alberti, collezionista di arte e libri preziosi, amico dei personaggi politici più in vista del momento, ricco, all’apice di una brillante carriera diplomatica, intorno al 1459 decide di commissionare un trittico ad un artista francese, forse incontrato nelle Fiandre. In quelle regioni, intorno alla metà del Quattrocento e fino alle guerre borgognone e alla morte di Carlo il Temerario nel 1477, pulsava la vita d’Europa: i banchieri italiani facevano affari d’oro, fiorivano i traffici dei mercanti, e il gusto sofisticato e sontuoso delle corti si imponeva sul resto del continente. Dovette risultare impossibile al nostro vescovo, il pratese (di umili origini) Francesco Coppini, resistere alla tentazione di condividere quei lussi, ora alla portata della sua borsa, e finì col commissionare un dipinto probabilmente destinato alla sua cappella privata, che oltretutto testimoniasse la sua cultura cosmopolita e aggiornata. La scelta di Nicolas Froment, un pittore ancora giovane, portatore di un espressionismo a tratti impietoso, ironico, tutto spigoli – un artista che, trasferitosi poco dopo nel sud della Francia, avrà tra i suoi patroni l’intellettuale re Renato d’Angiò – ci parla del gusto “forte” e quasi temerario di Coppini, e solletica la nostra immaginazione su come sarebbe stata quella cappella che il presule probabilmente non vide mai compiuta. La Sala del Camino degli Uffizi, dove è esposto ora in mostra il trittico di Froment, può idealmente sostituire lo spazio raccolto e sicuramente prezioso che il suo committente aveva di certo in mente. L’opera ritorna a splendere, grazie alla generosità di Susan McGregor e degli Amici degli Uffizi/Friends of Uffizi, dopo un restauro che è diventato terreno di ricerca e occasione per scoperte inaspettate.

 

Maria Vittoria Colonna Rimbotti, Presidente Friends of the Uffizi Gallery e Amici degli Uffizi

Ogni restauro compiuto è per noi sostenitori un motivo di orgoglio e soddisfazione sempre rinnovato, a maggior ragione quando il lavoro riserva cosi tante sorprese e rivelazioni da costituire un vero e proprio “caso”, ed è occasione di studi e approfondimenti tali da meritare la pubblicazione di un volume che raccoglie una notevole quantità di notizie e documentazione di grande interesse sia per gli specialisti sia per i cultori e amanti dell’arte. Inoltre, data la sua importanza e straordinaria bellezza, il dipinto sarà presto presentato in una mostra agli Uffizi. Ma in questo caso la soddisfazione e la gioia sono ancor più amplificate perché è la prima pubblicazione su un restauro sponsorizzato dai nostri amici americani, che hanno finanziato anche il libro. In dieci anni di attività i Friends of the Uffizi Gallery hanno sostenuto il nostro Museo con entusiasmo e passione, permettendo il recupero di oltre trenta importanti opere tra sculture, dipinti e arazzi. Ringrazio quindi i Friends per aver permesso la realizzazione di questo volume, e con profonda ammirazione e riconoscenza ringrazio Susan McGregor, la donatrice americana che con grande generosità ha scelto di restaurare questo trittico che tanto l’ha emozionata e commossa, in modo particolare la scena dell’incontro di Marta con Gesù. E che con rara sensibilità ha cosi commentato la conclusione del restauro: “Grazie perché riempite la mia vita di tanta bellezza e mi avete dato possibilità di tornare indietro nel tempo per catturare l’abilita e la maestria di Nicolas Froment che tutto il mondo può vedere. Ho ricevuto molto di più di quanto ho dato”.

 

PRESENTAZIONE DI

Il restauro del trittico con la Resurrezione di Lazzaro di Nicolas Froment

SEDE ESPOSITIVA

Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Sala del Camino

PERIODO DI ESPOSIZIONE

7 marzo - 30 aprile 2017

CONFERENZA STAMPA E INAUGURAZIONE

Lunedì 6 marzo ore 11.30

Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Sala del Camino

SI ACCEDE ALL'ESPOSIZIONE CON IL BIGLIETTO DEGLI UFFIZI

ORARIO

martedì – domenica

 

Fonte: Ufficio Stampa

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