
La Cooperative Montalbano Olio e Vino di Empoli è stata ammessa a finanziamento per un bando della Regione Toscana con un progetto sul recupero del patrimonio olivicolo Toscano
Valorizzare gli oliveti abbandonati o semi-abbandonati per contrastare i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico attraverso il recupero del patrimonio olivicolo del Montalbano attraverso uno schema di olivicoltura sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. La Cooperative Montalbano Olio e Vino di Empoli è stata ammessa a finanziamento per un bando della Regione Toscana con un progetto sul recupero del patrimonio olivicolo Toscano. Questo prevede una gestione innovativa, cooperativa e sostenibile del territorio oltre alla costituzione dei gruppi operativi.
Il progetto si propone di aumentare lo stoccaggio di carbonio e di ridurre le emissioni di CO2 attraverso il recupero di oliveti in stato di abbandono sul Montalbano (e quindi nei territori comunali di Capraia e Limite e Vinci). Oltre alle Cooperative Montalbano sono coinvolti l'istituto di Biometeorologia del CNR, le associazioni di categoria, le aziende agricole della zona e l'Olivicoltori Toscani Associati. Il tutto comprende anche comuni del Pistoiese e del Pratese e sarà presentato anche in aprile alla prestigiosa rassegna Vinitaly.
Si tratta pur sempre di un progetto pilota che però consentirà la creazione di un modello organizzativo innovativo ed economicamente sostenibile, con un incremento delle opportunità di lavoro nell'area di interesse, per la gestione efficiente del patrimonio olivicolo, meccanizzata, mediante applicazione di agricoltura di precisione, col coinvolgimento di aziende prossime ai terreni da recuperare. Il fine ultimo è quello di aumentare la produttività della raccolta di olive e la produzione di olio extra vergine d'oliva IGP Toscano per salvaguardare anche a livello turistico e attrattivo le ricchezze del paesaggio rurale dell'area del Montalbano.
Il bando, che avrà un finanziamento di cinquantamila euro, avrà impatti importanti come la messa in sicurezza dei territorio dal punto di vista idrogeologico e dal rischio incendi, la conservazione dell'ambiente e l'incremento dell'eccellenza produttiva locale. "L'olivocultura è patrimonio di tutti, il progetto è ambizioso ma serve a tutta la comunità" ha detto Rossana Matteoli, presidente della Cooperativa Montalbano, a cui hanno fatto eco Andrea Triossi e Tiziana Mariotti di Dream Italia, i tecnici che hanno seguito il progetto: "Così recuperiamo un patrimonio e facciamo del bene all'ambiente. Saranno coinvolti tutti gli enti e i comuni e chiunque vuole partecipare, può farlo. Prima faremo una fase di studio del territorio, poi passeremo alla parte economicamente sostenibile".
Soddisfazione anche da parte della associazioni di categoria. Chiara Gensini di Coldiretti ha commentato: "L'olivicoltura ha sofferto molto negli ultimi anni, ma sono sempre di più le aziende e i giovani che si rivolgono a essa, è quindi un progetto significativo". Sandro Piccini di Cia invece ha sottolineato: "Non è un'opera facile, bisogna anche valutare le varie proprietà frastagliate sul Montalbano, tutte hanno pure proprietari dall'età media avanzata. Si tratta di una scommessa che può diventare un volano per la Toscana". Ha chiuso Simone Pezzatini dell'Unione Agricoltori di Firenze: "Il progetto avrà benefici paesaggistici e sociali. Faremo sì che un'area non rischi il degrado".
- (foto gonews.it)
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- Chiara Gensini, Coldiretti (foto gonews.it)
- Tiziana Mariotti, Dream Italia (foto gonews.it)
- Rossana Matteoli, presidente Cooperative Montalbano (foto gonews.it)
- Simone Pezzatini, Unione degli Agricoltori di Firenze (foto gonews.it)
- Sandro Piccini, Cia (foto gonews.it)
- Andrea Triossi, Dream Italia (foto gonews.it)