
Il Partito Democratico sta vivendo una delle fasi più travagliate fin dalla sua nascita nel 2007. gonews.it ha voluto intervistare una 'terza' voce, fuori dal dualismo nascente tra Enrico Rossi e Matteo Renzi. Gabriele Toti, sindaco di Castelfranco di Sotto, si professa da sempre 'lettiano', legato dunque alla corrente dell'ex premier Enrico Letta (alla quale appartiene anche il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni). Ecco il suo punto di vista.
Sindaco Toti, come vede l'ipotesi di scissione nel Pd?
La vedo male. Ho condiviso l'appello di Letta, un momento in cui si è potuto apprendere un'espressione fuori dal dibattito politico attuale, ossia il richiamo a non disperdere il patrimonio del Pd. Questo è il senso di disorientamento che tanti stanno vivendo, il rischio di buttar via l'esperienza Pd.
Rimarrà dentro il Pd?
Senza discussione, nel senso che non metto in dubbio la mia permanenza. Non riconsegno la tessera, anzi l'ho rinnovata poco tempo fa. La mia è una critica fortissima verso la gestione Renzi: ha finito di distruggere quanto rimaneva del Pd, non volendo strutturare il partito nel territorio. Non è comunque tutta colpa di Renzi: era già iniziato con Bersani che non aveva compiuto quanto dovuto. La prima responsabilità è comunque del segretario. Non ha avuto la voglia e la forza di capire i problemi esistenti. Si sono ridotti gli iscritti, non è più un partito di riferimento. Il segretario su questi temi è latente, sfuggono al dibattito. Capisco l'insofferenza che non arriva da ora ma da un percorso lontano.
Dunque ancora dentro il Pd ma senza appoggiare una delle due fazioni...
Non sono per uscire dal Pd, è casa mia, rimango all'interno in una posizione apertamente critica. Spero che il congresso sia l'occasione per avere tempi e modi adeguati per un dibattito.
Ha parlato in maniera molto critica di Renzi. Ma che ne pensa di Rossi e delle decisioni degli ultimi giorni?
È una mossa incomprensibile, era un candidato che legittamente si era proposto per la segreteria nazionale per un elettorato più di sinistra. L'idea di abbandonare il partito non la comprendo. Capisco però la difficoltà degli elettori.
A livello locale, nei circoli e tra gli elettori, c'è aria di scissione?
Si sente una grande preoccupazione e un senso di smarrimento che sta toccando la punta dell'iceberg. A livello locale non so se ci saranno ripercussioni. A livello regionale vediamo cosa succederà, sarà lì il primo banco di prova.
Elia Billero
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