
Debutta il 10 e 11 febbraio 2017 al Teatro Goldoni di Livorno la nuova produzione di Todomodo e Bags Entertainment. Le repliche proseguiranno dal 21 al 23 febbraio 2017 al Teatro Era di Pontedera e poi il tour italiano da ottobre 2017.
L’idea di Musica Ribelle nasce come un percorso ideativo e creativo aperto, a più voci, intorno ad una scelta precisa: scrivere e realizzare uno spettacolo sulla musica, la testimonianza artistica, politica e umana di Eugenio Finardi. Obiettivo finale quello di produrre uno spettacolo teatrale di chiara matrice rock, non solo per le sonorità che lo segnano ma, soprattutto, per l’attitudine, l’approccio, l’ispirazione, l’anima.
Dopo il grande successo di Spring Awakening, Musica Ribelle è un’opera dalla netta matrice rock. Una storia che parla ancora a quelle migliaia di ragazzi che hanno seguito per oltre due anni le rappresentazioni in Italia di Spring Awakening.
Una storia che parla con loro, ma parla anche “di” loro, e delle generazioni più mature. Una storia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, di politica, di poesia, amore, vita, musica.
Musica Ribelle è un’opera che per i suoi contenuti e per la sua forza evocativa permette, in particolare in questo momento storico, di parlare un linguaggio di verità e di autenticità, sia alle nuove generazioni sia al pubblico tradizionalmente legato al teatro di prosa.
Uno spettacolo emozionante, schietto, crudo, eseguito da un cast di grandissimo talento e un gruppo di musicisti, anch’essi attori, che suonano dal vivo. Il tutto in una cornice scenica essenziale ed efficace, in cui si inseriscono soluzioni di video grafica di alto impatto espressivo.
LA STORIA
Milano, oggi. Un vecchio scantinato da tempo in disuso viene affittato da una street gang di giovani rapper, graffittari, dj per preparare un rave notturno. Lo occuperanno solo per una settimana, un periodo troppo breve per non insospettire l’attempato proprietario della cantina, il signor Hugo. In realtà quello non è il suo vero nome, ma quello dato da Lara93, giovanissima leader della gang, anche lei “protetta” da nickname di circostanza. Tra i due nasce subito uno scontro fatto di schermaglie verbali, che nasconde però una profonda curiosità reciproca. Con Lara93 c’è anche Katia, artista di strada, ecologista, macrobiotica, magneticamente attratta dall’amica. Arianna, ragazzina “bene”in fuga da casa e in cerca di una “vera” famiglia; Jenny e Nero, una coppia di giovani all’eterna ricerca di sballo ed emozioni forti, ma che nascondono storie di violenza domestica, sesso a buon mercato, sostanze e libertà precoce. Geppo è il nerd del gruppo. Internauta, hacher, innamorato del funky anni ’70, ma anche pusher di tutta la gang. Robin è il tuttofare del gruppo, nonché ladruncolo che fa del furto la propria forma di protesta. Infine un rapper/dj oscuro e taciturno. Tutti costantemente su di giri. Tutti immancabilmente armati di smart phone e tablet.
Dopo una complicata “trattativa” con il proprietario, finalmente i ragazzi hanno le chiavi cella cantina. Entrano quindi alla scoperta di un seminterrato pieno di polvere e cianfrusaglie e “storie”, tante storie.
Passano pochi secondi dall’uscita di scena della giovane gang che la porta del seminterrato si riapre per far entrare una figura dall’incedere incerto. Nel buio si accende uno zip. La figura Inciampa, impreca, poi raggiunto un vecchio divano, sempre nella semioscurità, si sdraia recuperando qualcosa con cui coprirsi. Pochi istanti e irrompe una ciurma di ragazzi. Voci alte, discussioni animatissime. Si parla di politica e musica. Il primo del gruppo accende le luci al neon. Una luce fredda invade il luogo.
É la stessa cantina ma ora siamo nel ‘73, e quello è il covo di un collettivo politico, la sua sala prove, la sua stamperia, la sua radio libera.
Vento, un ragazzo ribelle, sempre “contro”, impegnato politicamente ma anche un po’ superficiale e sognatore cui l’ortodossia va stretta, è il leader di un collettivo giovanile. Con lui Patrizia, giovane attivista di sinistra, cattolica, innamorata di Vento; Zerbo, l’amico del cuore, organizzatore della radio libera del collettivo e dei concerti della band di Vento. E poi Spillo, Lucio, Marco e le femministe del collettivo, Paola, Anna e Carla, oltre ai musicisti. I ragazzi sono immersi, come molti della loro generazione, nelle utopie e nelle contraddizioni degli anni settanta, decennio che la nostra storia attraversa per intero. Sogni, amore, musica, impegno politico ma poi anche droga, p38, disillusione e fallimento.
Le storie dei due protagonisti, corrono in parallelo. Sette anni per Vento e il suo collettivo, sette giorni per Lara93 e il suo mondo di dropouts ai margini del sistema.
Sarà lei a scoprire la vita segreta e la storia nascosta di Hugo, attraverso i suoi diari giovanili ritrovati tra le cianfrusaglie dello scantinato. Mentre la sua vita rapidamente scivola nell’incubo dell’anoressia. Vento invece nel corso di quegli anni straordinari, si allontanerà sempre di più dal gruppo, perdendo Patrizia, entrando in contrasto con il collettivo e rifugiandosi progressivamente nell’eroina. É la fine dei sogni di rivoluzione, delle radio libere, del parco Lambro. E’ l’epilogo di un’epoca nelle morti di Peppino Impastato e Demetrio Stratos. La fantasia lascia il posto alla lotta armata. Poi il disimpegno e il riflusso.
Il finale è tragico. Una notte Vento va in overdose. A dargli l’ultima dose è l’”amico”Zerbo che, terrorizzato, lo abbandona al suo destino dopo aver chiamato Patrizia. É lei a trovarlo riverso a terra e a tentare di soccorrerlo. Nello stesso luogo, ma in un altro tempo, è Arianna, la ragazzina “bene” a sballare con pasticche e alcool mentre i ragazzi si preparano per il rave. Ad approfittare di lei è l’”innocuo” Geppo, anche lui pronto ad abbandonare la ragazza, collassata e in preda ad un malore. Lara93 proverà ad aiutare l’amica, ma la sua magrezza ormai cronica le impediscono di aiutare Arianna. Saranno Nero e Jenny, i “cattivi”del gruppo, a portare la giovane in ospedale e a salvarla.
Nell’ultima scena molte verità vengono a galla. Il padre di Arianna è Zerbo, diventato ormai un professionista affermato e senza scrupoli. È Hugo il ragazzo in overdose che lasciò per terra quarant’anni prima in quello stesso scantinato dove la figlia ha rischiato di morire. E poi l’ultimo confronto tra la giovane Lara93 e l’imbiancato Vento. Un confronto tra due generazioni, due cuori separati da 40 anni di vita. Dopo un tenero saluto Lara93 riconsegna le chiavi e risale le scale del seminterrato. Di corsa urta contro un ragazzo moro, riccioluto, con una chitarra a tracolla e le cuffiette. I due si guardano per un attimo. Poi lei prosegue. Il ragazzo scende le scale e si para davanti all’uomo che sta lentamente riordinandola stanza.
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Fonte: Ufficio Stampa
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