Liceo, il Comitato polo scolastico: "Valorizzare l’esistente, no a spese inutili"

Stamani il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini ha fatto pubblicare un articolo sulle quattro zone vagliate per la costruzione del Liceo di San Miniato.

Lo studio è stato fatto da uno studio tecnico di esperti di fama. E’ evidente che gli studi precedenti, sempre commissionati dal comune e dalla provincia, sono stati fatti da tecnici anonimi, per cui è comprensibile che i vari piani regolatori, il PIT regionale con l’approvazione della variante urbana per via Catena, vari studi di fattibilità, risultino inadeguati.

Gli stessi tecnici anonimi hanno portato il sindaco Gabbanini a fare della ricostruzione in Via Catena del Liceo uno dei punti di forza della sua campagna elettorale, nonché del vice sindaco Chiara Rossi, che lo prendeva come un punto d’onore. Bisogna capirli sono stati ingannati dagli anonimi di cui sopra.

Ci sarebbe da chiedersi come mai, quando si è nuovamente creata l’emergenza per l’ennesima inagibilità, non sia stato preso in considerazione l’esistente, sia per evitare costi aggiuntivi, sia per proseguire su tutto quello che negli ultimi 30 anni è stato fatto in quella direzione, con l’accordo di tutti i sindaci del comprensorio.

Cosa ancora più disturbante e usare il Comitato polo scolastico San Miniato come arma per far credere ai genitori che l’ostacolo alla costruzione del nuovo bellissimo Liceo fatto dallo studio di fama, non si potrà fare per la resistenza dei sanminiatesi che vogliono il Liceo per loro; si travisa tutto sfruttando l’emergenza ed un campanilismo infantile ed antistorico.

Sarebbe campanilismo voler fare un supermercato a San Miniato o un complesso Industriale.

Ai genitori vogliamo dire che siamo scesi in campo perché la scuola è un istituto importantissimo per il territorio e non possiamo stare sempre a subire le decisioni di questa o quella maggioranza che usa il Liceo come trofeo da esibire per meriti che non ha.

Il Cattaneo, ancora non completato, già cade a pezzi. In questi anni non si sono mai trovati i soldi per finire quello che è stato iniziato 28 anni fa. Ora che ha bisogno di nuovi spazi, l’unica risposta che gli si da è quella di demolire il vecchio Liceo, ma della costruzione del nuovo e della messa in sicurezza del versante non si sa niente, salvo aspettare tra qualche anno qualche studio di esperti di fama, che dica che lì non si può costruire nulla. Ci sono poi delle aule disponibili nell’istituto Carducci, comprato dalla provincia per oltre euro 1.000.000,00 che non possono essere usate perché manca la scala antincendio, una spesa ridicola in confronto all’acquisto.

La costruzione del Liceo a Fontevivo costa euro 14.700.000,00, sappiamo benissimo che questi costi lieviteranno in fase di costruzione. A parte ciò i soldi prima li doveva dare la regione, ora lo stato, rimane da fare una fiaccolata per vedere se almeno il buon Dio ci assiste.

Siamo al ridicolo, si paventano sicurezze che non ci sono, l’esistente è deprimente, per quello che sinora si è speso e tecnicamente sbagliato. Non si può gestire la cosa pubblica come una partita a poker, bleffando e alla fine rischiando di perdere tutto, mentre il territorio si impoverisce e perde quello che è stato per decenni il fiore all’occhiello di San Miniato.

Valorizzare l’esistente, non ci stancheremo mai di dirlo, innanzitutto per non far perdere ad un paese la vocazione che ha sempre avuto, riducendolo a spazio per mercatini, limitare nuove cementificazioni costose ed invasive, partire da quello che si è lasciato incompiuto per non sprecare il denaro già speso e dimostrare ai cittadini di avere veramente a cuore la cosa pubblica e non i soliti interessi particolari.

Raffaella Mallamaci

Comitato polo scolastico San Miniato

Fonte: Ufficio Stampa

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