Consiglio regionale, si apre con una mozione sulla destinazione dell'ex Opg di Montelupo

E' una mozione sulla destinazione del complesso dell'ex Opg di Montelupo ad aprire i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno una comunicazione della Giunta regionale in merito alle risorse finanziarie del bilancio 2016 nella sanità toscana, a cui sono collegate alcune proposte di risoluzione. Numerose le mozioni dedicate, tra l'altro, al piano per il lupo, i rincari dei treni Frecciarossa, la messa in sicurezza della cava di Paterno, l'istituzione del progetto Casa toscana, la crisi di Unicoop Tirreno, e l'ideologia gender nelle scuole toscane

Contrasto alla povertà: risoluzione Pd, il dibattito in Aula

La risoluzione approvata questo pomeriggio dal Consiglio regionale “dovrà essere un primo passo”, ripetono a più riprese i consiglieri del partito democratico, per primo il capogruppo Leonardo Marras, che ha posto la propria firma sul testo portato oggi al voto dell’Aula. Una risoluzione che “abbraccia molti campi – ha spiegato Marras nel corso dell’illustrazione – e definisce la necessità di attivare numerosi istituti”. Per questa ragione, “come già detto pubblicamente e senza aggiungere polemiche o distinzioni, abbiamo preferito atto di indirizzo, invece di predisporre subito una legge per affermare una priorità: accompagnare la politica nazionale di contrasto alla povertà, attraverso lo strumento del reddito di inclusione sociale”. Per Marras, “la Toscana non può sottrarsi in questo momento al richiamo di orientare gli strumenti del welfare. Tra le misure indicate, il testo “definisce la necessità di aprire un nuovo cantiere sociale, di riattivare istituti già compresi nel nostro ordinamento, di destinare risorse sufficienti per ripristinare il fondo regionale di assistenza sociale”. Sulla proposta di legge depositata dal movimento 5 stelle: “Qualcuno si è sentito scippato di uno strumento, ma discuteremo sicuramente quella legge. Un assegno a tutti, però, non ci vede d’accordo”.

Per il capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai, la risoluzione è “un atto strumentale”, frutto di una “battaglia interna al Pd”, un “regolamento di conti”. La risoluzione proposta, tuttavia, “è un atto importante, è stata studiata, con un lavoro a monte per poterla realizzare e ha dei punti importanti. Ma mi chiedo: sarebbe stata sentita con la stessa forza, se non ci fosse stato il dibattito in corso nel partito democratico?”. Mugnai ha invitato la maggioranza a “non usare le istituzioni per fini e interessi interni, con logiche meramente di partito. Non è un bello spettacolo”.

Nel merito dei contenuti presentati dalla risoluzione, il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord) si è dichiarato “non favorevole. Quando sento contrasto alla povertà e vedo proposte soluzioni come reddito di solidarietà, di inclusione o di cittadinanza, non sono d’accordo, neppure quando lo fa la Lombardia”. Sono soluzioni “che io chiamo elemosine di Stato. L’unica dignità del cittadino è nel lavoro”. Borghi ha proposto a nome del gruppo Lega nord un ordine del giorno “per ricordare la causa di questa situazione: le politiche di austerità europee, la mancanza di sovranità monetaria. E per affermare che tutte le politiche economiche devono essere mirate ai cittadini italiani e si può fare una politica di forte detassazione”. L’ordine del giorno è stato poi respinto dall’Aula prima della votazione finale sulla risoluzione

Il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha ribadito la “nostra perplessità su un argomento che avrebbe meritato una più approfondita elaborazione e non questa accelerazione improvvisa”. Il tema della lotta alla povertà, ha osservato Fattori “è una questione fondamentale, c’è un problema oggettivo di risorse da reperire rispetto agli obiettivi che intendiamo darci. Una discussione seria necessita di un approccio più meditato e collegiale e non di un uso strumentale. Non è bene che diventi terreno per dispetti reciproci all’interno di un partito”. Il suo gruppo ha espresso voto di astensione.

Gli interventi in sequenza del Movimento 5 stelle sono stati aperti dal consigliere Andrea Quartini, che si è rivolto inizialmente al capogruppo Pd, invitandolo “a prendere la proposta di legge già depositata dal nostro gruppo”, perché “c’è bisogno di un atto legislativo non di questa mera promessa di elemosina, un atto strumentale che invece di concentrarsi sulle cause della povertà, si concentra sugli effetti”. La risoluzione nasce da una “emergenza congressuale per diatribe interne”, mentre la proposta di legge del Movimento 5 stelle “sul reddito di cittadinanza – ha proseguito Quartini – è già depositata, con le necessarie coperture economiche verificate dagli uffici, è un provvedimento virtuoso che può contribuire allo stesso rilancio dell’economia”. Il Movimento 5 stelle, a conclusione degli altri interventi (Galletti, Cantone, Giannarelli) ha annunciato l’intenzione di non partecipare al voto e ha lasciato l’Aula, dopo aver mostrato una serie di cartelli di protesta.

“Viva i vostri litigi se vi portano a scoprire i poveri. Se grazie a questo litigare finalmente scoprite che in Italia non ci sono solo Marchionne e finanzieri con le sedi a New York, ma ci sono anche persone che non arrivano alla fine del mese”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli nel suo intervento in Aula. “Ben vengano le vostre schermaglie interne. Continuate così e vi renderete conto che esiste un’Italia reale che non è solo quella della Leopolda”, ha proseguito Donzelli. “Auguro all’Italia un congresso del Pd ogni anno fino alle prossime elezioni, che non so quando mai vorrete indire, così tutti avranno un po’ di spazio e di cittadinanza”, ha aggiunto, dichiarandosi disponibile a votare la risoluzione della maggioranza, nel caso fosse accolto un emendamento. “Avrei preferito che fosse più chiara, soprattutto nel passaggio in cui si menziona il taglio di risorse alla comunicazione della Giunta. Sono convinto che i milioni spesi da Rossi per una comunicazione tutta rivolta alla sfida interna al Pd, sono sprecati”. Donzelli ha quindi proposto al presidente Marras l’emendamento al dispositivo della risoluzione, nel quale si stabiliva che “ci occupiamo prima degli italiani, delle persone cioè che hanno cittadinanza italiana”. Secondo Donzelli, l’emendamento poteva scongiurare un “ennesimo strumento per aiutare gli immigrati, peraltro già largamente difesi dalle cooperative”. Sul punto il presidente del gruppo di maggioranza non ha accolto la proposta. Di conseguenza, il voto contrario di Fratelli d’Italia.

Bollo auto: veicoli ultraventennali, altri due mesi per pagare senza ulteriori oneri

Ci saranno due mesi in più di tempo per regolarizzare la posizione sul bollo auto per i veicoli immatricolati tra venti e ventinove anni fa. Non si tratta di auto storiche (per entrare in questa categoria di anni ne servono trenta almeno), ma fino a qualche anno fa godevano di uno sconto sulla tassa. Lo scorso 7 febbraio l’assessore regionale Vittorio Bugli e il difensore civico della Toscana Lucia Franchini si sono incontrati per verificare congiuntamente gli aggiornamenti relativi alla campagna di recupero della tassa automobilistica – per i veicoli cosiddetti ‘ex ventennali’ – avviata a dicembre 2016 dall’amministrazione regionale.

In particolare, è stato ribadito che la normativa regionale di riferimento, nonostante la complicata tempistica di approvazione dovuta all’obbligo di adeguarsi alla normativa statale (legge di stabilità per il 2016), è valida e  vigente ed esplica gli effetti a partire dal 1° gennaio 2015. “Tuttavia – spiega l'assessore Bugli –, in considerazione delle sollecitazioni pervenute da alcuni contribuenti, attraverso il difensore civico, ma anche direttamente ai nostri uffici –, si è convenuto di avviare sin da subito un percorso volto a facilitare l’adempimento di coloro che, pur avendo pagato a gennaio o febbraio 2015 la vecchia quota forfettaria, si sono visti recapitare da parte dell’amministrazione regionale gli avvisi di recupero per un versamento insufficiente relativo allo stesso anno di imposta”.

Nello specifico, è stato concordato che, in via del tutto straordinaria limitatamente ai soggetti tenuti al versamento dell’integrazione a seguito dell’entrata in vigore della norma regionale, l’amministrazione ha concesso la riapertura del termine per il pagamento, inizialmente previsto per il 31 gennaio 2017, posticipandolo al 30 marzo 2017. In tale periodo la Regione assicura che nessuna procedura esecutiva sarà avviata verso coloro che non hanno ancora regolarizzato. Pertanto, al contribuente viene concessa una proroga di ulteriori 45 giorni da oggi dei tempi per il versamento di quanto dovuto, auspicando con ciò di favorire l’adempimento tributario, che potrà essere effettuato online sulla piattaforma www.open.toscana.it utilizzando il bollettino postale allegato all’avviso, oppure presso tutti i punti di riscossione abilitati presenti sul territorio.

“L’incontro con l’assessore è stato interessante per la fornitura dei dati ricevuti – dichiara il difensore civico regionale –, ma purtroppo non è stato possibile arrivare alle determinazioni da me richieste e cioè l’annullamento delle sanzioni e degli interessi, nonostante che lo stesso assessore Bugli riconosca il percorso difficile dell’adeguamento della legge regionale alla normativa nazionale”. “La Regione – prosegue e spiega Lucia Franchini –, prima di modificare la vecchia legge, ha voluto chiedere all’avvocatura se fosse stato possibile non uniformarsi a quanto stabilito dalla norma nazionale e questo è il motivo dell’adeguamento solo a marzo”.

Amianto, Scaramelli (PD): “La salute dei cittadini, per noi, è sempre la priorità: con Amleto si favorisce tutela e prevenzione”

L’aula del Consiglio regionale ha approvato, nella seduta di ieri – 14 febbraio – la proposta di delibera in merito all’introduzione del nuovo algoritmo per l’amianto necessario, come emerso dal  lavoro del gruppo regionale interdisciplinare amianto. È emersa, infatti, l’esigenza di aggiornare l’indice di valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto perché obsoleto e non tecnicamente adeguato, in particolare se raffrontato ad algoritmi utilizzati da altre Regioni. Per questo è stato proposto di utilizzare un nuovo algoritmo, denominato Amleto, per la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti in cemento amianto.

“Da oggi in Toscana sarà più facile autorizzare rimozioni di manufatti in cemento amianto nelle realtà soggette a rischio sismico – spiega Stefano Scaramelli, presidente commissione Sanità e politiche sociali –. Sarà più facile fare ordinanze in merito e saranno più celeri i tempi per le relative rimozioni. Con questa proposta di delibera dunque rispondiamo ad un’esigenza oggettiva, ma soprattutto andiamo sempre di più verso la tutela dei cittadini. Proprio la correlazione con ipotetici eventi sismici, ha favorito un iter legislativo rapido. D’accordo con tutti i gruppi consiliari, infatti, abbiamo accelerato il percorso in commissione per portare l’atto in aula, perché si tratta di una materia particolarmente importante per la comunità: uno strumento adatto garantisce una corretta valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto e del contesto in cui sono ubicate, permettendo così di fare prevenzione e di apportare le necessarie modifiche alle strutture, bonificandole e rendendole agibili in sicurezza”.

La Proposta di delibera, approvata dall’aula, prevede:

-        di approvare l'indice di valutazione “Amleto - Algoritmo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto e del contesto in cui sono ubicate”

-        di dare atto che l'indice di valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto approvato con delibera del Consiglio regionale 102/1997 non sia più valido ed applicabile;

-        di dare mandato ai competenti uffici della Giunta regionale di provvedere autonomamente, con specifico atto, agli adeguamenti tecnici del sopra citato algoritmo Amleto sulla base del progresso tecnico-scientifico in materia di amianto.

Amianto. Sarti e Fattori (Sì Toscana a Sinistra): “Bene l’utilizzo di nuovi strumenti come l’algoritmo Amleto, ma continua a mancare il piano regionale atteso da anni”.

Voto favorevole di Sì Toscana a Sinistra sulla deliberazione per dotarsi di 'Amleto', un algoritmo che sarà utilizzato per ottenere un omogeneo e adeguato strumento di valutazione dei manufatti in cemento amianto e delle conseguenti azioni da adottare.

I consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori nell’annunciare il voto favorevole hanno dichiarato che “sebbene questa innovazione sia molto importante, resta l’incredibile ritardo sulla redazione del piano regionale, come da noi ripetutamente chiesto e come previsto dalla legge del 2013 ’Norme per la protezione e bonifica dell’ambiente dai pericoli derivanti dall’amianto e promozione del risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative’, una legge approvata nella scorsa legislatura e che portava la prima firma di Mauro Romanelli, di Sinistra Italiana.”

“Invece di muoversi in maniera organica e complessiva si continua a procedere per piccoli passi (screening, algoritmi, mappature) ”. “Eppure è Arpat a ricordarci che ci sono ancora circa 800 edifici pubblici, 100 impianti industriali, 50 impianti dismessi contaminati dall'amianto, oltre a un numero imprecisato di edifici privati: una vera bomba ad orologeria, tenuto conto che il pericolo di usura e dispersione, con il passare del tempo e con i sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, aumenta, con gravi rischi per la salute”.

“Per cui – terminano gli esponenti di Sì Toscana a Sinistra - bene l’algoritmo Amleto, se più innovativo e sicuro per la valutazione degli edifici che presentano amianto, ma la questione vera è realizzare il piano regionale previsto dalla legge, con gli adeguati e necessari finanziamenti da parte della Giunta regionale”.

Treni, “Bloccare i rincari degli abbonamenti Frecciarossa”

“Bloccare i rincari degli abbonamenti Frecciarossa”. Il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata dal gruppo Pd che impegna la giunta toscana “ad attivarsi nelle sedi opportune al fine di individuare le modalità atte a bloccare gli aumenti degli abbonamenti dei treni Frecciarossa per i pendolari” e “a riaprire un tavolo di concertazione con tutti i gestori del servizio ferroviario (Trenitalia e Italo NTV) e la presenza di un rappresentante del Tavolo Nazionale Pendolari dell’Alta Velocità,  finalizzato ad armonizzare l’offerta ferroviaria ad Alta Velocità presente sul territorio italiano”.

La mozione, sottoscritta dai consiglieri Nicola Ciolini, Leonardo Marras, Gianni Anselmi, Massimo Baldi, Fiammetta Capirossi, Antonio Mazzeo, Ilaria Giovannetti, Titta Meucci, Marco Niccolai e Giacomo Bugliani, stigmatizza “l’annuncio da parte di Trenitalia dell’aumento del 35% del prezzo degli abbonamenti all’Alta Velocità per molteplici tratte tra cui Firenze-Bologna, con decorrenza dal 1° febbraio 2017, poi dimezzato al 17,5% (misura transitoria in attesa di soluzioni definitive attese per il prossimo mese di giugno) e ritiene che essa “rappresenta un’ulteriore decisione inopportuna sia per l’entità dei rincari, sia perché assunta senza alcuna preventiva concertazione con tutte le parti interessate, nonostante che il Parlamento e molti Consigli  Regionali avessero a più riprese richiesto tutt'altro approccio alla questione”. Inoltre, secondo i consiglieri Pd, “la decisione di dimezzare gli aumenti, assunta anche a seguito dell’intervento del ministero dei Trasporti, costituisce una scelta apprezzabile ma non sufficiente”.

«Abbiamo cercato di coordinarci con i consiglieri regionali di altre Regioni – ha spiegato Nicola Ciolini presentando il documento in aula – perché la questione riguarda tutti coloro che sono serviti dalla cosiddetta metropolitana d’Italia. Le politiche tariffarie dei gestori, purtroppo, non sono attente alla fascia della clientela costituita dai pendolari, che certo oggi non è rilevante ma appare come una tendenza in aumento. Occorre quindi che il governo, in qualità di azionista di Ferrovie Spa, intervenga per dare un indirizzo circa l’implemento di questo tipo di mobilità legata al lavoro. Anche per non sminuire – ha concluso Ciolini – gli sforzi che alcune Regioni, come la Toscana, stanno facendo per potenziare i collegamenti interregionali».

Cultura: in Consiglio sulle orme di Antonio Zobi 

Un altro appuntamento nell’ambito della Festa della Toscana 2016. Giovedì 16 febbraio alle 16, nell’Auditorium del Consiglio regionale, si terrà il convegno “Sulle orme di Antonio Zobi”, La storia civile della Toscana dai medici ai Lorena ed altri saggi, promosso dall’Unione comunale del Chianti fiorentino con l’associazione Passato Prossimo (Centro fiorentino di studi storici e scienze sociali). Interverrà il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. Sono previsti poi gli interventi del sindaco di Tavarnelle Val di Pesa, David Baroncelli; di Giacomo Trentanovi, presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, Valentino Baldacci, presidente dell’associazione Passato Prossimo e Zeffiro Ciuffoletti, dell’Università degli studi di Firenze.

Vigili del fuoco: mozione unanime di sostegno

Sì unanime da parte del Consiglio regionale a una mozione in merito alla situazione del Corpo dei Vigili del fuoco, presentata da Massimo Baldi (Pd), Marco Casucci (Lega nord), Stefano Mugnai (Forza Italia), Giacomo Giannarelli (M5S), Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra). Come ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionale Giacomo Bugliani (Pd), che ha illustrato l’atto all’aula, la mozione impegna il presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso il governo nazionale e il Parlamento affinché “le prossime manovre e leggi di bilancio tengano in dovuta considerazione le istanze del Corpo dei Vigili del Fuoco riguardo al rispetto della dotazione strumentale e dell’adeguamento dei contratti” e affinché “si affronti il tema dello status giuridico del Corpo dei Vigili del fuoco, valutando anche l’ipotesi della sua equiparazione a quello delle altre forze dell’ordine”. Inoltre è previsto l’impegno a rafforzare le politiche di accordo e collaborazione con il Corpo e il finanziamento della formazione continua dei volontari.

Verde urbano pubblico e privato, Il Consiglio regionale: “Toscana può essere apripista"

Sostegno al florovivaismo, qualificazione e valorizzazione del verde urbano e introduzione di forme di agevolazione fiscale per la sistemazione del verde privato. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi di una mozione approvata oggi dal Consiglio regionale, proposta da Marco Niccolai, Massimo Baldi, Leonardo Marras e altri consiglieri Pd.

E’ stato Marco Niccolai, componente della commissione agricoltura, a presentare la mozione in aula, che ha ricordato l’iniziativa di alcuni parlamentari, tra i quali quelli pistoiesi, circa una proposta di legge nazionale che mira a incrementare gli interventi di sistemazione e qualificazione del “verde privato” attraverso le agevolazioni fiscali.

«Uno degli obiettivi di questa nostra mozione – ha spiegato Niccolai – è quello di sostenere questa iniziativa parlamentare, attraverso un impegno forte della Toscana in sede di Conferenza Stato-Regioni. L’altro tema che poniamo è quello della piena attuazione di alcuni contenuti della legge regionale sul verde del 2012, relativamente agli incentivi per la riqualificazione del verde pubblico, un tema molto importante perché il verde pubblico aumenta la vivibilità dei nostri centri urbani. Gli effetti del cambiamento climatico si contrastano anche con azioni locali come queste, non dimentichiamolo. Si tratta – ha precisato Niccolai – di un terreno difficile, perché le competenze ovviamente sono principalmente degli enti locali. Ma crediamo si possa agire come Regione, insieme all’Anci Toscana, per fare una verifica puntale delle azioni messe in campo dai Comuni e cercare di capire quali sono eventualmente gli ostacoli da rimuovere per la piena attuazione degli indirizzi formulati dalla nostra legge. Noi crediamo che la Toscana possa essere, anche in questo ambito del verde privato urbano, apripista a livello nazionale come lo è stata con la legge regionale del 2012 e giocare dunque un ruolo importante. Del resto, stiamo parlando di un settore, quello florovivaistico nella nostra regione, formato da 3500 aziende, che rappresenta il 30% della produzione agricola lorda vendibile ed il 15% del florovivaismo nazionale. Di fronte a tante sfide del nostro tempo, dai cambiamenti climatici alla vivibilità delle città – ha concluso il consigliere Pd –  la Toscana ha in casa una concreta risposta a queste sfide nel settore florovivaistico».

Il documento approvato impegna la giunta regionale “a implementare le azioni poste in essere volte a tutelare e valorizzare la qualità della produzione toscana espressa dal settore del florovivaismo ed al contempo contribuire alla conservazione dell’ecosistema e all’adeguamento ai cambiamenti climatici; a valutare l’apertura di un  confronto con ANCI Toscana al fine di verificare le azioni messe in atto da parte dei Comuni in tema di qualificazione e valorizzazione del verde urbano, in ossequio agli indirizzi previsti dalla l.r. 41/2012 e dal relativo regolamento di attuazione, al fine di definire, sulla base delle risultanze di tale confronto e dopo avere riferito in merito alle medesime nella competente commissione consiliare, ulteriori e congiunte linee d’azione; a sviluppare misure atte ad incentivare i comuni sia alla pianificazione urbanistica basata sulla qualità ecologica ed estetica, sia all’adozione di specifici regolamenti in materia di gestione del verde urbano, con particolare riferimento alla riqualificazione dell’esistente, prevedendo, nei limiti delle disponibilità di bilancio, la possibilità di sostenere  finanziariamente i costi per interventi di sostituzione di alberature senescenti e cadenti; valutare la possibilità di prevedere azioni affinché, in materia di contratti pubblici, si possano individuare specifiche linee guida per la gestione degli appalti delle opere pubbliche che mirino a separare i bandi per la realizzazione delle opere edili da quelli per gli spazi a verde”. Infine, la mozione impegna la giunta toscana “ad attivarsi in Conferenza Stato- Regioni, alla luce dei richiamati progetti di legge in itinere al Parlamento,  affinché possa essere valutata la possibilità di specifiche modifiche alla normativa nazionale finalizzate ad introdurre forme di agevolazione fiscale riguardo alle attività di realizzazione e manutenzione dei giardini privati”.

Sanità: ospedali in aree disagiate, interrogazione Quartini (M5s)

Procedere urgentemente “alla soluzione del vuoto legislativo” per gli ospedali nelle zone disagiate. Rendere noto “in che modo verranno definite le ‘aree disagiate’, orograficamente difficoltose” e come “verranno previste per tali aree le misure indicate dal Decreto ministeriale”. Questi i quesiti posti dal consigliere Andrea Quartini (Movimento 5 stelle) all’assessore regionale Stefania Saccardi sull’applicazione e interpretazione della normativa nazionale riguardo agli ospedali in zone disagiate. “La classificazione proposta dalla regione Toscana – ha risposto in aula Stefania Saccardi – è coerente nel metodo e nel merito con le indicazioni del Decreto ministeriale e il ministero della salute non ha fatto alcun rilievo. Non c’è nessun vuoto legislativo o normativo nel servizio sanitario toscano”, ha concluso l’assessore, che ha chiarito: per le zone disagiate, “è previsto un ospedale con funzione di pronto soccorso, qualora i tempi di percorrenza superino i novanta minuti dai centri ‘hub’ o ‘spoke’ di riferimento o i sessanta minuti dai presidi di pronto soccorso” più vicini.

La risposta dell’assessore “è non soddisfacente e abbastanza ambigua”, ha replicato Quartini in Aula. “Mi sembra di aver capito che in Toscana non c’è neanche una zona disagiata. Sono disagiate non solo le zone che rispondono ai criteri di distanza chilometrica, ma anche quelle dove abbiamo condizioni di disagio economico o molti cittadini avanti con l’età e bisognosi di maggiore assistenza. Si evidenzia disinteresse per le zone periferiche”. Il risultato, ha concluso Quartini, “è che si creano cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

La Regione, si legge nel testo dell’interrogazione, “non ha previsto nel piano di riorganizzazione ospedaliera la dizione ‘Presidio ospedaliero zone particolarmente disagiate’, ma ha individuato quattro tipologie di ospedali: di prossimità; di base; di primo livello; di secondo livello”.

Consiglio: Gonfalone a Renzo Maltinti

Il Consiglio regionale della Toscana conferisce il Gonfalone d’argento a Renzo Maltinti, imprenditore empolese e animatore, con l’omonima squadra dilettantistica, del movimento ciclistico di tutto il territorio.

La cerimonia di consegna si svolgerà venerdì 17 febbraio alle 12, in sala Gonfalone del palazzo del Pegaso (via Cavour, 4 - Firenze).

Sarà il presidente Eugenio Giani a consegnare il massimo riconoscimento dell’Assemblea regionale, nel quarantesimo anniversario della fondazione della società Maltinti.

Lavoro: Unicoop Tirreno, mozione su crisi occupazionale

Attivare al più presto un tavolo regionale sulla crisi aziendale di Unicoop Tirreno per preservare i 481 esuberi. Lo chiede  una mozione presentata dalla consigliera regionale Ilaria Giovannetti (Pd) e approvata dall’aula.

In particolare, come ha spiegato Giovannetti, si impegna la Giunta “a mettere in atto ogni misura possibile per ridimensionare gli effetti sociali del piano di esuberi preannunciato da Unicoop Tirreno”.

“Voto favorevole a questa mozione – ha detto Irene Galletti (M5S) - come a tutte le mozioni tese a cercare di salvare i livelli occupazionali di tutte le aziende in crisi”. Voto favorevole anche di Sì-Toscana a sinistra. “Le richieste di questa mozione – ha detto il capogruppo Tommaso Fattori – sono condivisibili”. “C’è il problema delle responsabilità – ha aggiunto Fattori- è stato ricordato che le perdite di Unicoop Tirreno sono state di oltre 100 milioni di euro e le origini di queste perdite sono da ricercare in un’errata politica gestionale”.

Il capogruppo Pd Leonardo Marras ha sottolineato lo “spirito di condivisione profonda” che anima i soci delle cooperative e quanto sia presente “il rischio di una grave crisi sul territorio”. “Non c’è dubbio – ha aggiunto – che in questa vicenda esistono delle responsabilità che non possono essere sottaciute, delle scelte che dimostrano un fallimento”.

Unicoop Tirreno ha quasi un milione di soci e circa 4mila 500 dipendenti. E’ una delle più grandi cooperative di consumatori del Centro Italia con oltre 100 punti vendita e 29 sezioni soci nei territori di appartenenza, per la gran parte lungo la costa toscana.

Cava di Paterno, sì alla bonifica e messa in sicurezza

E’ stata approvata dal Consiglio regionale con voto favorevole all’unanimità una mozione “in merito alla necessità di messa in sicurezza e bonifica della cava di Paterno nel Comune di Vaglia (Fi)”. La mozione, che è stata presentata da Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra) impegna la Giunta, come ha spiegato Fattori illustrando l’atto, a “mettere a disposizione del Comune di Vaglia il necessario supporto tecnico e risorse economiche adeguate finalizzate all’avvio e al completamento del procedimento tecnico di bonifica e completa messa in sicurezza della cava di Paterno, anche attraverso il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente”. Fattori inoltre chiede di aggiornare il Consiglio regionale in merito all’avanzamento dei lavori e ai risultati delle analisi effettuare da Arpat sull’area non appena siano disponibili.

Fiammetta Capirossi (Pd) ha ricordato come la vicenda abbia tenuto con il fiato sospeso l’intera vallata e come la Regione e gli altri enti interessati si siano già attivati per un supporto tecnico e un primo finanziamento. Ha ricordato inoltre come non sia possibile che l’area sia ricompresa nel Piano dei rifiuti e destinata a discarica, perché soggetta a bonifica, e ha annunciato voto favorevole. Voto favorevole è stato annunciato anche da Giacomo Giannarelli (M5S) e da Elisa Montemagni (Lega nord).

Alta Velocità: bloccare aumenti abbonamenti 

Approvata dal Consiglio regionale una mozione che ha come oggetto interventi urgenti per bloccare i rincari degli abbonamenti Frecciarossa. La mozione è stata presentata da numerosi consiglieri Pd e vede come primo firmatario Nicola Ciolini. Ciolini, illustrando l’atto all’aula, ha spiegato che si impegna la Giunta ad “attivarsi nelle sedi opportune al fine di individuare le modalità atte a bloccare gli aumenti degli abbonamenti dei treni Frecciarossa per i pendolari” e a “riaprire un tavolo di concertazione con tutti i gestori del servizio ferroviario e la presenza di rappresentante del tavolo nazionale pendolari dell’Alta Velocità, finalizzato ad armonizzare l’offerta ferroviaria ad Alta Velocità presente sul territorio italiano”. Ciolini ha spiegato inoltre come gli aumenti siano stati visti come un disincentivo a utilizzare le ferrovie da parte dei pendolari, e che l’aumento è stato deciso senza aver sentito lo Stato, che è uno degli azionisti.

Altre due mozioni sullo stesso argomento non hanno invece superato il vaglio dell’aula: una, presentata dal Movimento Cinque stelle, è stata respinta; la seconda, presentata da FdI, è stata dichiarata decaduta. Giacomo Giannarelli (M5S) ha osservato che in Emilia Romagna è previsto uno sconto del 20 per cento ai pendolari dell’Alta velocità con reddito Isee inferiore a 36 mila euro; Claudio Borghi (Lega nord) ha ricordato che compito di un servizio pubblico è fornire un servizio sottocosto a chi ne ha diritto oppure, se non lo fa e ricava un utile, ridistribuirlo ai cittadini, quindi non ha senso parlare di utile per un servizio pubblico.

Agricoltura: attività rurali, sì a mozione per salvaguardia

Sostegno concreto alle attività rurali in via di estinzione. Questa la richiesta di impegno alla Giunta nella mozione di Lega nord, presentata in aula da Marco Casucci. L’atto, accolti alcuni emendamenti del gruppo Pd, è stato votato all’unanimità. Casucci ha ribadito la necessità che le attività rurali in via di cessazione siano sostenute in modo concreto perché “rappresentano un inestimabile patrimonio storico e di identità dei nostri territori”. “Chiediamo – ha detto il consigliere regionale – risultati per chi conduce una vita dura e faticosa con guadagni modesti. Queste persone meritano di essere tutelate dalle istituzioni”. Nell’atto si chiede alla Regione un impegno per impedire che realtà come l’antico molino di Pagliericcio nel comune di Castel San Niccolò, in provincia di Arezzo, muoiano.

La vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis (Pd) ha espresso voto favorevole all’atto. “Abbiamo il dovere di tutelare, valorizzare e proteggere – ha detto De Robertis – le vecchie attività rurali che stanno scomparendo dai territori. Dobbiamo supportare chi ha creduto nel suo lavoro e chi, scegliendo di rimanere in quei luoghi, è diventato testimone di un tempo”.

Voto favorevole anche dal Movimento 5 Stelle. “Dispiace – ha detto Irene Galletti – che l’impegno richiesto nella mozione venga alleggerito della problematica del finanziamento alla legge dagli emendamenti Pd e sostituito con impegno futuro e non meglio precisato. Impegni generici vanno attentamente monitorati”.

Florovivaismo: mozione a sostegno e rilancio settore

 Sostegno, rilancio e possibili agevolazioni fiscali per il comparto florovivaistico toscano. Questo l’impegno chiesto nella mozione presentata all’aula da Marco Niccolai (Pd) e approvata a maggioranza. La mozione, come ha spiegato il consigliere regionale, si inserisce nel dibattito aperto in Parlamento per introdurre defiscalizzazioni e detrazioni fiscali per le spese di interventi di sistemazione del verde privato. “Nell’atto – ha detto Niccolai – si chiede che la Regione ponga con forza, in Conferenza Stato-Regioni, l’esigenza che questa norma di tipo statale venga approvata dal Parlamento e che la Regione si affianchi alle iniziative parlamentari in corso, in ordine alla defiscalizzazione del verde privato“. L’altro filone su cui si concentra la mozione è la qualificazione del verde pubblico. Si chiede, inoltre, alla Giunta di “verificare, anche con un confronto con Anci Toscana, le azioni messe in atto dai Comuni per la qualificazione del verde urbano” .

L’atto impegna, infine, ad “implementare le azioni di tutela e valorizzare la produzione toscana del settore florovivaistico e contribuire alla conservazione dell’ecosistema e all’adeguamento ai cambiamenti climatici”.

Il settore del florovivaismo sul nostro territorio rappresenta, ha ricordato il consigliere, “3mila 500 aziende, un settore che costituisce il 30per cento della produzione lorda, vendibile dell’agricoltura toscana e il 15 per cento della produzione lorda vendibile del florovivaismo a livello nazionale”.

Lavoro: Ericsson, stop a finanziamenti pubblici se imprese delocalizzano

 “Subordinare i finanziamenti pubblici a favore di Ericsson per il progetto FI-PI-LI3 al progressivo riassorbimento nel sito pisano dei dipendenti trasferiti a Genova”. Questo uno dei dispositivi contenuti nella mozione sulla multinazionale svedese che il Consiglio regionale della Toscana ha votato all’unanimità.

Il testo, frutto di una sintesi di due diverse mozioni presentate da Movimento 5 stelle e Sì – Toscana a sinistra cui si è aggiunto il Partito democratico con la firma del consigliere Andrea Pieroni, impegna la Giunta ad attivarsi per chiedere alla multinazionale di “sviluppare iniziative per creare nuove opportunità di lavoro che possano consentire l’implementazione delle attività presso il sito pisano”. L’azienda dovrà inoltre impegnarsi per concedere modalità di telelavoro ai 18 dipendenti trasferiti in Liguria, in modo da “giustificare gli investimenti regionali” che potranno essere “revocati se non corrispondenti” con gli obblighi contrattuali.

La mozione è stata illustrata dalla consigliera Irene Galletti (M5s) e in sede di dichiarazione di voto Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) ha ribadito la necessità di “occuparci dell’atteggiamento predatorio del territorio dimostrato dalle multinazionali”. “Con questo atto – ha detto il consigliere Pieroni - proseguiamo la buona prassi di trovare unitarietà su una questione che interessa decine di lavoratori”.

Sanità: tutela acque termali, mozione 5 stelle chiede monitoraggio

Uno “specifico monitoraggio e perimetrazione delle falde termali” per individuare azioni “finalizzate alla tutela della risorsa idrica”. È quanto chiede una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale.

Presentato dal Movimento 5 stelle e illustrato in Aula dal consigliere Giacomo Giannarelli, l’atto impegna l’Esecutivo regionale anche alla “puntuale verifica dell’installazione e del corretto funzionamento degli apparecchi di misura”, ai sensi dell’articolo 29 della legge regionale 38/2004, ossia dei misuratori automatici della portata, della temperatura e della conducibilità elettrica dell’acqua.

Si chiede infine di prevedere, all’interno del Piano regionale di tutela delle acque, azioni specifiche per salvaguardare qualità e quantità della risorsa idrica, con particolare attenzione per quelle ad uso termale.

In sede di dichiarazione di voto il consigliere Stefano Scaramelli (Pd) ha parlato di atto “condivisibile pur nella consapevolezza delle diverse responsabilità”.

Per il consigliere Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra), le azioni previste nella mozione sono “utili e necessarie”.

Il consigliere della Lega Nord Roberto Salvini, ha annunciato un voto di astensione. “Crediamo che sul tema ci debba essere un approfondimento serio” ha spiegato.

 

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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