Sentenza della strage di Viareggio, i commenti a caldo

È arrivata la sentenza di primo grado in merito alla strage ferroviaria di Viareggio. Per tutti gli imputati per la strage alla stazione di Viareggio il 29 giugno 2009 che causò 32 morti, le accuse andavano, a vario titolo, da disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose. Potete leggere la cronaca della giornata al Polo fieristico di Lucca a questo link. Vi proponiamo i commenti arrivati dagli esponenti politici e dagli attori della sfera pubblica che si sono espressi in merito alla sentenza, che ha visto tra le condanne quelle più rilevanti a 7 anni per Mauro Moretti e Michele Mario Elia.

Il sindaco Del Ghingaro: "Sentenza chiara che rimargina ferite"

"Mi sembra si sia messo un bel sasso pesante sul futuro del processo". Così il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, ha commentato a caldo le condanne inflitte dai giudici al processo per la strage di Viareggio. "E' una sentenza chiara - ha aggiunto - che condanna i responsabili". Secondo Del Ghingaro questa giornata servirà anche a "rimarginare" le ferite di un'intera comunità, "della città di Viareggio e dei familiari delle 32 vittime - ha concluso - perchè si distinguono chiaramente quelli che sono stati i responsabili".

Rossi: "Importante non arrivare alla prescrizione"

"La sentenza di oggi rappresenta un momento importante per individuare tutte le responsabilià, anche ai livelli più alti". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta la sentenza di primo grado pronunciata oggi dal Tribunale di Lucca sul disastro ferroviario del 29 giugno 2009 a Viareggio.

"Una vera tragedia – prosegue - che sara' ricordata anche nel tempo, e niente, credo, potrà sanare la ferita arrecata alle famiglie coinvolte, 32 le vittime, e alla città intera. Per quanto questa sentenza risponda alla necessità di giustizia, nessuno potrà confortare fino in fondo o ripagare le persone e un intero tessuto sociale così tragicamenti toccati".

"La Regione Toscana si è costituita parte civile e ha fatto la sua parte, ascoltando le richieste delle famiglie e intervendo nella fase della ricostruzione. Quando da assessore alla sanità – ricorda Rossi – mi occupai di questa dolorosa vicenda, mi trovai di fronte all'intricata situzione normativa che regola il trasporto merci su ferro e rispetto al quale la sicurezza è messa in secondo piano, mentre le ragioni del profitto e del business stanno al primo posto. Abbiamo ottenuto – continua - la riduzione della velocità dei treni merci nei centri abitati, ma con amarezza constatiamo la permanenza di mezzi inadeguati e non controllati che nel settore delle merci circolano in giro per l'Europa. E' bene che la giustizia faccia il suo corso – conclude Rossi – ed è altrettanto importante che si con tinui a chiedere più prevenzione."

Baccelli (ex presidente della Provincia al tempo dei fatti): “Non è una strage impunita, individuate responsabilità precise”

“Il primo obiettivo che ci prefiggevamo con questa sentenza era che la responsabilità della strage ferroviaria del giugno 2009 non fosse attribuita al caso o alla fatalità. Mi sembra che sia stato pienamente raggiunto, a prescindere dall’entità delle singole pene, perché il tribunale di Lucca, con la sentenza di oggi, ci ha detto che ci sono dei colpevoli, dei responsabili per quel tragico disastro ferroviario. L’impianto accusatorio della procura, che ringrazio per il grande lavoro svolto, ha retto, ed è stato confermato dalla sentenza, dal momento che la gran parte degli imputati, tra cui gli stessi vertici delle società, sono stati condannati. È certo un primo passo ma credo sia un passo importante e che oggi sia stata detta finalmente una parola di giustizia rispetto alle responsabilità della strage di Viareggio”
Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, sulla sentenza di primo grado per la strage di Viareggio.

Giani: "Consiglio regionale vicino alle famiglie delle vittime"

“Il forte impegno del Consiglio, così come avevamo assicurato al comitato delle vittime, non è venuto meno. Attraverso il Gonfalone e il consigliere Stefano Baccelli che seguì la vicenda da presidente della Provincia di Lucca, ci siamo stati e continueremo ad esserci”. Le parole del presidente dell’assemblea toscana, Eugenio Giani, sulla sentenza di primo grado per la strage di Viareggio hanno aperto i lavori della seduta di oggi, martedì 31 gennaio. “Le sentenze non si commentano” ha detto rilevando come le condanne espresse “dipingano un quadro accusatorio prorompente” e ricordando che è già stata istituita, a livello parlamentare, una commissione specifica. “Oggi è stato importante sottolineare che tutta Toscana, al di là della provenienza politica, è stata vicina ai familiari delle vittime”. “L’eco che seguirà la sentenza – ha concluso - dovrà essere attentamente seguita per farci sentire dalla parte dei cittadini e di chi non vuole che servizi pubblici come le ferrovie siano vulnerabili”.

Marcucci (Pd): "Non poteva essere un evento fortuito"

"Le sentenze non si commentano, ma la sete di giustizia e di verità dei familiari delle vittime e di un'intera città ha trovato un prima risposta. La strage di Viareggio non poteva essere un evento fortuito". Lo dichiara il senatore Pd Andrea Marcucci. "Il lungo lavoro predisposto dalla Procura di Lucca - sottolinea il parlamentare - ha confermato che quel maledetto 29 giugno del 2009 il sistema europeo ed italiano del trasporto merci ha evidenziato tutti i suoi colpevoli deficit. Il caso di Viareggio evidenzia ancora una volta anche la necessità di avere un sistema giudiziario più veloce. Per arrivare al giudizio definitivo, è auspicabile un iter rapido".

Granaiola (Pd): "Troppo pochi gli anni di condanna"

"Le condanne a 7 anni di Mauro Moretti e 5 anni per Michele Elia, rispettivamente ad di FS e RFI, non possono essere considerate soddisfacenti rispetto alle accuse che andavano dal disastro ferroviario, all'omicidio colposo plurimo, dall'incendio alle lesioni colpose. Tuttavia ci troviamo di fronte ad un cambio di passo nella gestione della giustizia nel nostro Paese". Lo dichiara la senatrice del Pd Manuela Granaiola. "Questo processo - aggiunge - a differenza di molte altre drammatiche vicende che hanno macchiato l'Italia (per tutte ricordo quella del Moby Prince, 139 morti e nessun colpevole) si è concluso con l'individuazione di cause e responsabilità ben precise. Di certo le pene non saranno di grande conforto per i familiari delle vittime. La pena inflitta all'ing. Moretti è purtroppo molto più lieve di quella richiesta dall'accusa".

"Bisognerà leggere attentamente la sentenza - sottolinea - e comprendere bene le ragioni e le valutazioni che hanno portato i giudici a questa determinazione così come alle altre pene minori ed alle tante assoluzioni. Non si tratta di invocare vendette, ma semplicemente di chiedere una giustizia adeguata alla gravità dei fatti (che certo non furono uno "spiacevole incidente")". "Questo è il processo di primo grado - conclude Granaiola - di sicuro prima di giungere alla sentenza definitiva ne seguiranno altri. Tuttavia, per la gravità dei fatti e per l'esito di questo primo grado di giudizio credo che l'Ing Moretti debba essere allontanato da tutte le cariche pubbliche che ancora ed incomprensibilmente continua a ricoprire; anzi credo che per decenza dovrebbe essere lui stesso a consegnare le dimissioni da tutti gli incarichi pubblici che ricopre a partire da quelle di ad di Finmeccanica. Auspico anche l'immediato ritiro di quel cavalierato così inopportunamente concesso dall'allora presidente Napolitano".

Bergamini (Fi): "Dopo quasi 8 anni emerge la verità"

"A quasi otto anni da quella tragica notte del 29 giugno del 2009 in cui morirono 32 persone, la magistratura ha emesso la sua prima sentenza e fatto emergere la verità. Da troppo tempo le famiglie e tutta la cittadinanza di Viareggio aspettavano questo giorno, per bisogno di giustizia e verità, per onorare la memoria di chi perse la vita in quel disastro ferroviario e come ammonimento affinché tali sciagure non abbiano mai più a ripetersi". Lo afferma in una nota la deputata toscana Deborah Bergamini, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera e responsabile Comunicazione di Forza Italia.

FdI: "Adesso ci sono dei responsabili, anche se il dolore non andrà mai via"

“Un tribunale della Repubblica si è finalmente pronunciato condannando delle persone e delle società per i terribili accadimenti della notte del 29 giugno 2009 a Viareggio quando 32 persone innocenti hanno perso la vita. Abbiamo dunque dei responsabili e adesso è chiaro anche a chi ha offeso le famiglie delle vittime addossando le colpe al destino che così non è – queste le parole del segretario Fratelli d'Italia provincia di Lucca Riccardo Zucconi – Sappiamo che ci saranno tante altre battaglie da combattere: siamo solo in primo grado e dobbiamo concentrarci anche sui temi della sicurezza del trasporto merci pericolose affinché non si ripetano tragedie come quella che ha segnato indelebilmente la nostra comunità”.

Il responsabile viareggino FdI Alberto Pardini dichiara: “L'emotività avrebbe preteso qualcosa di più, è vero, ma la sentenza ci dice un paio di cose importanti: che l'impianto accusatorio ha retto, e non è cosa da poco, e che i principali imputati sono stati tutti condannati.
Al netto di tutto, purtroppo e per fortuna, possiamo dire che un po' di giustizia è stata fatta, anche se niente e nessuno potrà mai compensare quello che Viareggio e i familiari delle vittime hanno perso”.

Donzelli (FdI): "Gentiloni rimuova Moretti da Finmeccanica"

"Ci sono voluti sette anni e mezzo per avere giustizia della strage di Viareggio. Sette anni e mezzo lunghissimi di calvario per i familiari delle vittime, di silenzi di Stato, di verità nascoste. Oggi dopo questa sentenza il governo ha il dovere di rimuovere entro 24 ore l'Ad delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti dall'incarico di Ad di Finmeccanica. Mattarella ritiri per Moretti anche il titolo di cavaliere del lavoro, conferitogli da Napolitano nel 2010". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli commentando la sentenza del processo sulla strage di Viareggio.

"Moretti è stato scelto per Finmeccanica dal governo Renzi, così come il suo successore a Ferrovie, Michele Mario Elia, anch'egli condannato oggi - sottolinea Donzelli - il suo clone Gentiloni abbia la dignità di compiere un atto doveroso nei confronti dei familiari delle vittime. Lo Stato non può permettersi di avere come rappresentante negli enti personaggi su cui gravano situazioni così pesanti - conclude Donzelli - serve un segnale forte ed immediato".

Montemagni (Ln): "La montagna ha partorito un topolino"

“Una sentenza, quella relativa alla strage di Viareggio, che non ci soddisfa totalmente-afferma Elisa Montemagni, Consigliere regionale della Lega Nord-dato che la pubblica accusa aveva chiesto più del doppio rispetto a quanto effettivamente comminato dal Tribunale di Lucca. Per noi, dunque-prosegue il Consigliere-il “bicchiere è mezzo vuoto” e ci auguriamo che non si svuoti del tutto nei successivi gradi di giudizio. Insomma dopo tanta attesa, ritengo che la “montagna abbia partorito un topolino” anche se gli anni di reclusione inflitti a due dei principali imputati (Moretti ed Elia) riconoscono delle colpe che è difficile, obiettivamente, non imputare alle predette persone. Il mio pensiero-precisa la rappresentante del Carroccio-va alle 32 vittime ed ai parenti rimasti che, da quel drammatico 29 giugno 2009, chiedono con forza e nel contempo con grande dignità, solo una semplice cosa: una sacrosanta e reale giustizia. Mi auguro che, nei prossimi dibattimenti, il loro auspicio venga pienamente rispettato!”

Menesini (presidente della Provincia di Lucca): "Non è stato dato l'ennesimo schiaffo dopo tanta sofferenza"

“Quella emessa oggi dal Tribunale di Lucca è una sentenza importante, per niente scontata, con condanne significative soprattutto per le figure apicali coinvolte nel lungo processo. Giudico importante questa sentenza perché pone con forza l'attenzione su uno dei temi principali del dibattimento, ossia quello della sicurezza del trasporto merci su ferrovia non solo in Italia ma anche in tutta Europa. Ma è una sentenza storica anche sotto il profilo umano e morale perché alle indelebili ferite dei familiari delle 32 vittime non è stato dato l'ennesimo schiaffo dopo tanta sofferenza”.

E' questo il commento a caldo sulla sentenza del processo della strage di Viareggio da parte del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini. Un ente, l'amministrazione provinciale di Lucca, che si era subito dichiarato parte civile nel processo, sempre presente alle udienze con i propri amministratori, e che lo scorso giugno aveva rinunciato convintamente a 250mila euro di rimborso, cifra offerta dalle assicurazioni affinché la Provincia uscisse dal processo che, con la con il pronunciamento odierno, ha visto assegnare una provvisionale di 150mila euro a favore della Provincia di Lucca.

“E' stato un diniego convinto – aggiunge Menesini -, che ha interpretato con un netto 'no' la chiara volontà dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’, della città di Viareggio, dell’intera comunità della provincia di Lucca che ha vissuto e vive tuttora quella tragedia come una ferita nel cuore e nel tessuto urbano, come dopo un bombardamento di un intero quartiere.

Nessuna sentenza, nessuna condanna potrà risarcire le famiglie delle vittime, ma il processo serviva ad accertare la verità, a capire come sono andare realmente le cose, ad individuare lacune e negligenze. La sentenza riconosce precise responsabilità. Un'altra 'strage italiana' senza colpevoli sarebbe stata difficile se non impossibile da accettare. Ora mi auguro che i reati che sono stati alla base delle condanne non cadano in prescrizione perché la città di Viareggio, i familiari delle vittime e tutta la comunità provinciale hanno bisogno della verità fino in fondo”.

Pacchini (Lega Nord): "Palesi negligenze, speriamo non la sentenza non si addolcisca nei seguenti gradi di giudizio"

“Dopo tanta e trepidante attesa - afferma Maria Domenica Pacchini, Segretaria della Lega Nord per la Versilia e Capogruppo in Consiglio comunale a Viareggio - i giudici hanno emesso una sentenza che, pur riducendo nettamente la richiesta della pubblica accusanei confronti dei maggiori imputati, condanna Moretti ed Elia per la strage di Viareggio. Era innegabile-prosegue Pacchini-che ci fossero dei colpevoli anche perché il tragico evento non è stato fortuito, ma bensì causato da alcune palesi negligenze. Ora confidiamo che nei prossimi, inevitabili gradi di giudizio non si “addolcisca” quanto deciso in primo grado, ma si continui a valutare con serietà e serenità tutti i voluminosi atti del procedimento giudiziario. Auspichiamo che venga scongiurata la prescrizione e ci stringiamo, ancora una volta, ai familiari delle 32 vittime che, forse, quest’oggi hanno potuto assaporare un minimo di giustizia per i propri cari.”

Mallegni (sindaco di Pietrasanta): "Sentenza esemplare ma nessuno ci restituirà le vittime"

"Finalmente una sentenza esemplare su una strage. L'Italia ci ha abituato a stragi irrisolte. Coraggio, impegno e competenza del Tribunale di Lucca ma la politica continua ad avere delle responsabilità per la troppa durata dei processi con regole farraginose e che purtroppo potrebbero anche in questo caso alla prescrizione dei reati. Spero di non veder vanificato un così importante e serio lavoro della magistratura lucchese. In ogni caso nessuno restituirà alle famiglie i trentadue cari scomparsi". È il commento di Massimo Mallegni, sindaco di aPietrasanta merito alla sentenza sulla strage di Viareggio.

Fuso (Cgil Toscana): "Ora più sicurezza sul lavoro"

"Per i 32 morti nella strage di Viareggio i giudici hanno emesso oggi la sentenza individuando le responsabilità. Non è retorica ricordare a tutti noi che la prevenzione sulla sicurezza nel lavoro e il rispetto dell'ambiente sono priorità assolute, su cui la Cgil e la Filt Cgil si sono costituite parte civile nel processo proprio per affermarne il valore fondamentale". Lo afferma Mauro Fuso, segretario della Cgil Toscana. "Seppure la ferita sia molto profonda e ancora aperta - aggiunge - possiamo ricordare la data di oggi come quella di un atto di giustizia per i familiari delle vittime e di tutta la comunità viareggina".

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