
Immobilizzata da due persone, poi spogliata e violentata. Tutto a pochi passi da casa, nel cuore del centro storico. E' il racconto shock fatto alla polizia da una studentessa di 25 anni, originaria dell'est Europa ma da tempo residente a Firenze. La giovane si è presentata in ospedale alcune ore dopo il fatto,accaduto nella notte tra il 26 ed il 27 gennaio, in forte stato confusionale. La ragazza, ancora sconvolta, è riuscita a mettere in fila solo alcuni ricordi. Tutto è accaduto dopo le due di notte, nella zona tra piazza Beccaria e i lungarni. La studentessa aveva passato una serata in alcuni locali del centro e si era fatta accompagnare in taxi vicino casa. Poco dopo essere scesa dall'auto, in due l'avrebbero assalita con una violenza selvaggia. Uno l'avrebbe trattenuta per le braccia, l'altro le avrebbe sfilato i pantaloni per poi violentarla. A lungo la giovane si è aggirata per il centro in stato confusionale, poi, una volta rientrata i casa, ha deciso di farsi visitare in ospedale facendo scattare la segnalazione alla questura.
Le indagini si concentrano in queste ore su possibili testimonianze, e sull'analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Intanto cerchiamo di capire cos'è effettivamente un’abuso sessuale: esso non deve necessariamente comportare l'atto della penetrazione, l'aspetto fondamentale, invece, è quello rappresentato dalla condizione della vittima, impossibilitata a scegliere o a comprendere correttamente quello che sta accadendo o che viene proposto. L'abuso sessuale può produrre molti tipi di problemi psicologici e per questo motivo si dice che si tratti di un "fattore di rischio non specifico" nei confronti di differenti disturbi psicologici. Sul perché una persona reagisca in un modo oppure in un altro è una questione molto vasta e complessa, sulla quale c'è ancora molto da comprendere. In ogni caso, sembra accertato che la risposta soggettiva agli eventi sia condizionata da alcuni importanti fattori come: l'età al momento dell'abuso, la durata, la presenza o meno di penetrazione, l'uso esplicito di violenza, caratteristiche di personalità della persona, la presenza al momento dell'abuso di determinati problematiche psicologiche, la possibilità di condividere l'accaduto con qualcuno, il sostegno emotivo ricevuto in seguito, ulteriori esperienze che possono peggiorare la situazione o, al contrario, aiutare a superare gradualmente l'accaduto.
L'abuso sessuale deve essere considerato innanzitutto come una esperienza traumatica. Di conseguenza può generare sintomi come un vero e proprio disturbo post-traumatico da stress. In questo modo, le esperienze subite, sotto forma di immagini, emozioni, sensazioni fisiche, parole, suoni, odori, sapori, incubi notturni, possono ritornare frequentemente alla mente della persona abusata, insieme ad emozioni fortemente disturbanti come depressione, ansia, angoscia, irritabilità, panico o rabbia. Tipicamente la persona che ha subito un abuso sessuale cerca di mantenere a distanza i ricordi traumatici. In alcuni casi, addirittura, è possibile che, almeno in determinati periodi della vita, la persona abusata abbia amnesie più o meno parziali per gli eventi accaduti o ricordi estremamente confusi.
Il delitto di violenza sessuale è previsto dall'art. 609 bis del nostro codice penale il quale indica che chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. La legge 15 febbraio del 1996 n. 66, oltre a modificare sostanzialmente le ipotesi incriminatici in materia, ha disposto lo spostamento dei delitti sessuali all'interno del codice penale dagli artt. 519 ss. agli artt. da 609 bis a 609 decies, e dal libro nono riservato ai delitti contro la moralità pubblica e il buon costume al libro secondo dedicato ai delitti contro la persona.
Giulia Meozzi