Giorno della Memoria, la tragedia della Shoah negli occhi dei bambini di Terezìn

foto di archivio

In occasione delle iniziative di commemorazione del Giorno della Memoria, l’Amministrazione Provinciale celebrerà  il ricordo della Shoah con una mostra dal titolo  “I disegni dei bambini di Terezìn”. L’esposizione, allestita nell’atrio di ingresso di Palazzo Granducale, è aperta dal 27 gennaio

La mostra, che la Provincia propose la prima volta nel 1962,  espone le riproduzioni fotografiche di poesie e disegni realizzati dai bambini internati a Terezìn. Città fortificata a 60 km da Praga, Terezìn fu scelta dai nazisti, nel 1941, per ospitare gli ebrei cechi e divenne un “centro di raccolta” e “luogo di transito” per i convogli ferroviari destinati ai campi di sterminio.

Complessivamente, vennero deportati a Terezìn circa 144.000 ebrei, 33.000 dei quali morirono nel campo, a causa delle pessime condizioni di vita (fame, fatica e malattie, principalmente il tifo esantematico.  Circa 88.000 vennero deportati successivamente ad Auschwitz e presso altri campi di sterminio. Quando la guerra finì, solo 17.247 erano sopravvissuti.

Pur non potendo ospitare più di 7.000 persone, a Terezìn giunsero a vivere insieme circa 40.000 ebrei.
Come si legge nella prefazione del catalogo della mostra “Le memorie dei bambini di Terezìn”, ospitata nella sala consiliare del Palazzo della Provincia nel 1962: “Gli occhi di quindicimila bambini osservarono la terribile realtà di quella loro esistenza disumana: non più di 1,6 mq. di spazio abitabile per persona, dormitori affollati e promiscui, estenuanti code per ricevere un misero pasto, uomini e donne che trainavano carri funebri per il trasporto dei cadaveri e del pane, la spossante fatica di 80-100 ore lavorative settimanali per adulti e ragazzi di 14 anni”.

Tuttavia, tra enormi difficoltà e sofferenze, la comunità ebraica di Theresienstadt cercò di assicurare  un percorso educativo a tutti i bambini deportati.
L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis creò una classe di disegno per bambini nel ghetto: il risultato di questa attività furono oltre quattromila disegni che Dicker-Brandeis nascose in due valigie prima di essere deportata ad Auschwitz. Questa collezione riuscì a scampare alle ispezioni naziste e venne riscoperta al termine del conflitto, dopo oltre dieci anni. Molti di questi disegni possono oggi essere visti  al Museo ebraico di Praga.
Le foto dei disegni sono conservate nell’archivio storico della Provincia  insieme ad altri documenti risalenti al periodo fascista e a quello delle leggi razziali, compresi alcuni gli scritti di Frida Misul che l'Amministrazione Provinciale  ha riprodotto negli anni.

Fonte: Provincia di Livorno - Ufficio Stampa

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