
Era "normale" pensare che venisse tolto di mezzo il referendum forse più importante e politico fra i tre proposti dalla CGIL, quello che metteva in discussione tutto l'impianto della così detta riforma del lavoro nota col nome di Jobs Act. Un referendum che non si doveva fare.
La progressiva cancellazione dei diritti dei lavoratori è uno dei risultati più tangibili dell'avvenuta mutazione in qualcosa d'altro dei Partiti che lottavano a fianco di chi vive del proprio lavoro. I grandi Partiti di massa non esistono più, trasformati ormai in comitati elettorali e d'affari perfettamente integrati e congruenti con il sistema capitalistico e con il liberismo trionfante.
I movimenti che sono nati in questi anni, spesso e volentieri, hanno condotto e conducono battaglie tese a "migliorare" (dipende dai punti di vista) l'esistente, ma, nei fatti, finendo per rafforzare e stabilizzare il sistema. Le forze realmente progressiste e di sinistra oggi sono divise. La mancanza di una grande organizzazione politica di classe ha prodotto e produce i suoi effetti negativi. Lo spazio per possibili mediazioni dentro le compatibilità di sistema si è dimostrato inesistente.
Diviene pressante allora la necessità dell'esistenza di un Partito di classe che sia in grado di promuovere e affiancare le lotte dei lavoratori con un progetto di radicale cambiamento del modello di sviluppo. Con questa finalità stiamo ricostruendo il Partito Comunista Italiano, un Partito legato al futuro. Ne sentiamo l'esigenza per per il bene del Paese, di chi vive del proprio lavoro, dei nuovi soggetti sociali e delle future generazioni condannate ad una precarietà perenne.
Lo vorremmo fare assieme alle compagne e ai compagni del Partito della Rifondazione Comunista. Non vediamo nei fatti motivi reali che possano impedire la creazione di un più grande Partito Comunista Italiano assieme a loro. E in tal senso auspichiamo che nell'imminente futuro si possa profilare la tendenza a tale ricomposizione unitaria, la sola in grado di garantire identità e una prassi politica funzionale ad una trasformazione sociale. In ogni caso non rinunceremo alla ricerca costante di un'azione unitaria tra i due Partiti. E le prossime scadenze che vorremmo affrontare unitariamente saranno la rivendicazione di un sistema elettorale proporzionale puro, senza sbarramento; la campagna a favore del SI per i due referendum promossi dalla CGIL su voucher e appalti; la riconquista dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori e la sua estensione alle fasce di lavoratori e lavoratrici ai quali non era riconosciuto.
Partito Comunista Italiano - Empolese Valdelsa
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