Sparatoria in centro, il responsabile si costituisce ai carabinieri: arma non trovata

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L'uomo era ricercato: sarebbe il responsabile della sparatoria davanti il Circolo 'Il Progresso'


Il responsabile della sparatoria alla Casa del Popolo 'Il Progresso' si è costituito ai Carabinieri di Empoli nelle ultime ore. A comunicarlo è il sindaco Alessio Falorni sul suo profilo Facebook, attraverso un post di ringraziamento alle forze dell'ordine. La notizia sarebbe emersa durante il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza che si tiene oggi, giovedì 19 gennaio, ad Empoli, e che coinvolge gli undici Comuni del Circondario, alla presenza del Prefetto e dei corpi metropolitani delle Forze dell'Ordine.

"Ringrazio la Prefettura e le Forze dell'Ordine per il lavoro svolto - scrive Falorni -  preziosissimo come sempre. Sono risultati di efficienza come questo che aiutano molto a migliorare la percezione della sicurezza da parte dei cittadini". Il prefetto Alessio Giuffrida approfondirà questa vicenda nel corso dell'evento di oggi.

L'artefice della sparatoria si chiama Jerevija Nikoll, ha 34 anni ed è di origini albanesi. Lavora come taglialegna ma da più di una settimana ha fatto perdere le sue tracce. Ricercato per tentato omicidio, ha abbandonato una settimana fa la sua auto a Ortimino e si è dato alla macchia con la sua pistola calibro 38.

La dinamica adesso risulta più chiara. Il 34enne, in visibile stato di ebbrezza, ha accusato due clienti del Circolo Il Progresso di avergli rubato il cellulare. I due hanno negato più volte e Nikol non ha sentito scuse, ha preso la pistola dalla sua auto e ha sparato a entrambi.

I carabinieri hanno poi precisato, dopo la costituzione: "L'uomo ha probabilmente intuito che il cerchio intorno a lui si stava stringendo da parte dei carabinieri della compagnia di Empoli, i quali da subito avevano messo in atto una serie di servizi per rintracciarlo. Gli accertamenti effettuati facevano pensare che l'uomo non fosse scappato all'estero ma fosse rimasto nascosto nelle vicinanze di Castelfiorentino. Il soggetto è destinatario di una ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di tentato omicidio e di porto abusivo di armi. Dopo la notifica del provvedimento, l'arrestato è stato tradotto a Sollicciano a disposizione dell'autorità giudiziaria".

Importante dettaglio: l'arma non è ancora stata trovata e l'arrestato ha dichiarato ai carabinieri di non ricordare niente.

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