
E’ accaduto per caso, come accadono di solito le cose più interessanti. Tutto è nato da un normale discorso con un’amica che si è concluso con un titolo di un libro: Il rumore della pioggia. Libro, che si è rivelato un giallo sorprendente. Il protagonista, Carlo Alberto Marchi, scrive di cronaca giudiziaria sul Nuovo Giornale di Firenze. La sua vita si divide tra la casa in cui vive con la figlia di dieci anni, Donata, la sede del giornale per cui lavora e il Palazzo di Giustizia, ribattezzato "Gotham City" per le sue forme cupe e spigolose, altamente in contrasto con la Firenze Rinascimentale.
In una piovosa giornata di novembre, Marchi apprende una notizia che potrebbe regalargli uno scoop: il commesso di un prestigioso negozio di articoli sacri è stato assassinato in via Maggio, la via degli antiquari di Firenze. I locali del negozio sono di proprietà della Curia e proprio al piano di sopra ha sede l'economato. Il giornalista cercherà di estorcere notizie interessanti ai magistrati e nel frattempo intraprenderà una personale indagine che lo porterà a scoprire più di quanto avrebbe potuto immaginare. L’autore ci conduce piano piano alla soluzione, ci presenta uno dopo l’altro i protagonisti dell’indagine, ci mostra indizi, alibi e moventi e, quando sembra essere vicino alla soluzione,ribalta nuovamente le carte in tavola riuscendo a sorprenderci nuovamente.
Ho avuto la fortuna di fare qualche domanda al suo autore, Gigi Paoli, giornalista toscano, che si è occupato per anni di cronaca giudiziaria, ed attuale caporedattore della Nazione di Empoli. La prima che mi sono sentita di fargli appena finito il libro è stata “A quando il prossimo?” Questo, perché Paoli ci regala una storia magnetica e allo stesso tempo realistica, dall'ambientazione perfetta. Una Firenze, lontana dal mito turistico, filtrata con gli occhi di chi la vive tutti i giorni, una Firenze gotica ed attuale. Mi risponde che ha in preparazione altri due romanzi, uno già scritto che uscirà presumibilmente nell'inverno 2017.
Segno evidente che Carlo Alberto Marchi sta per diventare un personaggio seriale. Chiedo poi quanto ci sia di autobiografico, e Paoli mi risponde che lui e Marchi si conoscono molto bene, anche perché il protagonista sembra proprio il suo alter ego all'interno del racconto. Un personaggio irresistibile e una tensione che si fa palpabile fin dalle prime pagine, rendono questo libro un esordio veramente sorprendente. Quello che ha scritto Gigi Paoli è un libro che qualsiasi amante del giallo non può che apprezzare.
Giulia Meozzi