Banca Cambiano Spa non considera il dossier Carismi e annuncia un contenzioso sull'imposta per la way out

BANCA CAMBIANO SPA
La conferenza che annuncia il passaggio a Spa della Bcc Cambiano

Il versamento di 54,208 milioni di euro come imposta una tantum dalla Banca di Cambiano per la "way out" dalla nuova holding delle Bcc "sarà motivo di attivazione di un contenzioso in sede tributaria". Lo ha annunciato Francesco Bosio, direttore generale della nuova Banca Cambiano Spa, dicendo che "a quei milioni abbiamo detto arrivederci, e non addio". Secondo Bosio infatti, per quanto riguarda il versamento dell'imposta "il presupposto risulta carente, perché la natura dell'Ente Cambiano", ovvero la società che ora raccoglie tutti i soci della Bcc, "per legge è rimasta quella di una cooperativa a mutualità prevalente, per cui questa emorragia ci convince poco sulla sua fondatezza, e sarà motivo di approfondimento".

No alle operazioni straordinarie di capitale

"I nostri 240 milioni di patrimonio sono più che sufficienti". Bosio, oggi in conferenza stampa insieme al presidente Paolo Regini, non si è pronunciato su eventuali acquisizioni di istituti, e ha precisato che Banca Cambiano Spa non ha preso in considerazione il dossier Carismi.

L'istituto ha in programma nuove aperture di filiali dove attualmente non è presente: la prima sarà ad Arezzo, in via Guido Monaco, mentre la successiva, secondo quanto emerso, potrebbe essere a Lucca. Banca Cambiano Spa, operativa dal 1 gennaio con 350 dipendenti e 42 filiali dopo la fusione con Banca Acgi, conta 2.280 milioni di impieghi a fronte di una raccolta complessiva di 2.768 milioni di euro; le sofferenze nette superano di poco il 6% del patrimonio.

La prima campagna pubblicitaria come Spa

"La banca non sarà mai attratta dalle sirene della finanza che hanno segnato tanti disastri, pur adottando le più avanzate metodologie operative". Francesco Bosio, direttore generale di Banca Cambiano Spa, ha presentato così, insieme al presidente Paolo Regini, la nuova campagna pubblicitaria dell'istituto, recentemente uscito dal sistema delle Bcc in seguito alla riforma. Tre gli slogan abbinati ad altrettante immagini: "La Borsa a cui diamo più valore", con una donna che lavora a una borsa di pelle; "Il nostro Mercato di riferimento", con una scena ambientata in un mercatino ortofrutticolo rionale; "Le Azioni che fanno crescere", che accompagna un gruppo di bambini che gioca a pallone sulla spiaggia. "Tutti i valori che sono stati alla base della costruzione della banca e del suo sviluppo - ha spiegato Regini - sono gli elementi necessari per avere successo anche in questa nuova avventura".

IL COMUNICATO DALLA BANCA CAMBIANO SPA

Si è appena conclusa la conferenza stampa nella quale è stato annunciato ufficialmente che dal primo gennaio la Banca di Cambiano è diventata Società per Azioni, con la denominazione Banca Cambiano 1884 S.p.A. e rappresenta il primo caso a livello nazionale di way out previsto dalla legge sul credito cooperativo per le bcc che detengono un patrimonio superiore ai 200 milioni di euro.

Il percorso ha avuto luogo con una complessa operazione societaria, che ha ottenuto l’assenso da parte della Banca Centrale Europea e della Banca d’Italia ed ha riportato il voto unanime dei Soci e si è concluso con il conferimento a Banca Agci S.p.A. di tutti gli asset attivi e passivi della Cambiano a valere dal 1.1.2017. La società conferente, la ex BCC di Cambiano ha assunto la denominazione sociale di Ente Cambiano scpa che mantiene la natura a mutualità prevalente e si configura, come previsto dalla legge, come capogruppo bancaria., e pertanto ricompresa sotto la vigilanza di Banca d'Italia, con il 92,58% del capitale della nuova banca S.p.A. La sede sociale e la direzione generale si sono spostate a Firenze, mentre la struttura operativa centrale permarrà a Castelfiorentino.

La scelta della way out è stata compiuta in coerenza con la posizione assunta dalla Cambiano dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso quando si distaccò dalle strutture federative del credito cooperativo non condividendone le linee gestionali, le strategie ed i costi connessi. L’evoluzione delle normative, le cresciute dimensioni operative necessarie e le dinamiche di mercato hanno progressivamente visto confermata la validità della scelta del distacco adottata. La lunga datazione della posizione di autonomia della Cambiano, che ha comportato conseguenti scelte di tipo organizzativo e strategico, sta alla base della scelta di tipo industriale compiuta con la way out. Una coerenza che si è manifestata scegliendo la way out resa possibile dalla legge di riforma del credito cooperativo.

“La voglia di tenere alta la bandiera dell’indipendenza è stata ed è la prima, ma non l’unica, ragione che ha spinto la BCC di Cambiano, avendo i requisiti necessari, a scegliere la strada dell’autonomia rifiutando di reimmettersi nel nuovo gruppo nazionale egemonizzato dalla Federcasse, o in altre analoghe strutture nascenti ad opera di altre componenti del sistema delle BCC, come previsto dalla riforma. L’adesione ad un Gruppo avrebbe portato in ogni caso la Cambiano in un ingranaggio sostanzialmente privo di autonomia che è invece nel dna della nostra banca. Ma insieme alle scelte del cuore ed alla fedeltà ai valori originari, che sono rappresentati dal connubio sempre vivo rappresentato da efficienza e solidarietà, è stata la scommessa sul futuro, come lo fu quella vincente alla fine degli anni '70 con l'uscita dalla Federcasse toscana e dalle strutture del movimento delle BCC che ha portato la Cambiano verso la S.p.A.” ha commentato il Presidente Paolo Regini.

“Una sfida, ha continuato il Direttore generale Francesco Bosio, che abbiamo intrapreso con determinazione e impegno non indifferenti, vista anche la ridotta tempistica imposta, che ha portato a questo risultato che ci rende orgogliosi. Un risultato che determina il rafforzamento del brand e del posizionamento di mercato di una banca patrimonialmente solida e che continuerà a crescere passo dopo passo anche su nuove piazze, con l’occhio alla redditività e alla qualità del credito. L’adeguamento dell’equilibrio di gestione alle logiche di una banca S.p.A. e la possibilità di un accesso anche al mercato dei capitali sono obiettivi della nuova banca e si tradurranno in vantaggi per tutti i soggetti interessati quali i soci, i dipendenti, la clientela, le famiglie, le aziende i risparmiatori e le comunità delle zone di operatività che potranno apprezzare le novità che arrivano da una banca dal cuore antico, ma che sa scommettere sul futuro”.

Durante la conferenza stampa è stato più volte sottolineato che Banca Cambiano Spa non cambierà la sua identità, fatta di costante attenzione ai valori morali e alla trasparenza comportamentale del fare banca, ma il mix “tradizione-innovazione” e “socialità-mercato” possibile nel nuovo contesto societario aprirà altre opportunità di crescita, senza però inseguire la finanza ingannevole dei prodotti derivati o le alchimie delle obbligazioni subordinate, che la Cambiano non ha mai avuto e non avrà, ma puntando ad essere sempre di più e sempre meglio una banca ben piantata nel territorio al servizio dell’economia reale.

“Questa è sempre stata e sarà una banca amica, una banca che sa ascoltare e che sa sostenere chi merita il credito e chi cerca un porto sicuro per il proprio risparmio”, ha ribadito Bosio.

Questo il messaggio tradotto nei visual della nuove Campagne di Comunicazione e della nuova Immagine coordinata presentata, dove concetti come Borsa/Mercato/Azioni/ trovano forma in immagini familiari, concrete, reali e quotidiane e realmente nello spirito della Banca.

La nuova Banca Cambiano 1884 S.p.A vede confermati nel ruolo di Presidente Paolo Regini, di Direttore generale Francesco Bosio, di vicedirettore generale Giuliano Simoncini, che ricoprivano le stesse cariche nella BCC di Cambiano, mentre l’ex Direttore generale di Agci Bruno Chiecchio diventa vice direttore generale vicario.
Banca Cambiano Spa ha 350 dipendenti, 41 filiali, di cui 25 in provincia di Firenze, comprese le 3 ex Agci di Bologna Torino e Roma. L'esercizio 2016, rappresenta il 134° svolto sotto la denominazione della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano e ha registrato un utile netto nell'arco di € 5 milioni con una raccolta complessiva stimabile in € 2,565 mld che confermano, pur nelle difficoltà del momento, il dato del 2015 mentre gli impieghi economici sono stimabili in € 2,131 mld con un incremento di circa il 5,2%. Dati di assoluta positività che celebrano brillantemente un ciclo e rappresentano i valori di una tradizione e le basi della nuova prospettiva di crescita e consolidamento nella nuova forma societaria.

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