
In questi giorni dopo la pubblicazione dei nostri articoli, come sindacato NurSind Empoli/Firenze , abbiamo letto di tutto e di più, sul Pronto Soccorso di Empoli. Pur sapendo che tutti i PS nazionali sono in situazioni più o meno similari vogliamo analizzare la situazione locale, facendo un sunto di quanto realmente possiamo apprezzare.
"Di fatto abbiamo un reparto da 14 posti letto riaperto nel periodo delle feste ma il tutto isorisorse, ovvero con lo stesso numero di medici ed infermieri che avevamo.
I 7 infermieri, che verranno assunti, entreranno in servizio, 2 il 17 gennaio, 3 "prossimamente", in data da definire e 2 tra un mese un mese e mezzo.
Dell'Assessore Saccardi, apprezzo le parole comparse sulla stampa di Venerdì 6 gennaio, ma aumentare la disponibilità dei posti letto, in spazi che, non esistono quasi e con lo stesso personale è un po' come fare il gioco dei 3 barattoli, o come diceva Totò, Facite ammuina.
La cittadinanza, la "clientela" dell'Azienda Sanitaria ha necessità di una risposta immediata, che doveva essere fornita ieri, non domani o dopodomani.
Il personale sanitario, con l'ingresso della legge europea sulla turnistica, del novembre 2015, era già in carenza, sotto organico e adesso ad un anno e più di distanza, medici ed infermieri, che hanno sopperito a questa carenza, con rientri in pronta disponibilità e saltando riposi su riposi, (la ringrazio Assessore, per gli elogi fatti al personale sull'articolo), sono ancora meno, con i pensionamenti di fine anno.
Si noti che qua non difendo gli interessi dei sanitari, ma difendo in primis il cittadino, perché così di fatto il rischio clinico è elevatissimo. La possibilità di 'incidente', nel quale può incorrere un medico o un infermiere, a discapito dell'utente è elevatissima (poi si parla di malasanità).
Tornando a noi. Da anni abbiamo in atto una graduale e continua riduzione dei posti letto e del personale operante, ora le chiedo, come pensa di rimediare a questo in breve tempo? Cercare di rimediare alla graduale dismissione del sistema pubblico, dovuta principalmente, all'immolare sul sacro altare del risparmio, lo stesso sistema? Questo richiederà anni di lavoro e di legislazione in tema di materia sanitaria, sempre che la "politica" decida di invertire questa tendenza, ma ne dubitiamo fortemente.
Assessore Saccardi, il pronto soccorso di Empoli necessita di un suo intervento, affinché il Direttore Generale Dott. Paolo Morello Marchese, metta in atto le disposizioni necessarie per creare un ambulatorio per i codici Bianchi ed Azzurri, separato dal PS, tanto da togliere dai locali medesimi quelle 30/35 persone ogni 100 utenti che si presentano, facendo gestire l'ambulatorio, a un medico di base a rotazione o a medici attualmente in forza alla continuità assistenziale, con infermieri dedicati, non in forza pronto soccorso ma appositamente assegnati, con un orario 8-20 o 8-24
Faccia si, Assessore, che le Case della Salute inizino realmente a funzionare, con l'orario e le funzioni tanto propagandate, non fermiamoci al taglio del nastro e all'apparente funzionalità.
Faccia istituire la figura dell'infermiere di famiglia come in Piemonte e Veneto, in tutta la Toscana
L'infermiere collocato al centro del triangolo utente-ospedale -medico di base/medico specialista, per seguire i pazienti adeguatamente, a casa ed aiutare il medico di base, nella prevenzione e nella cura. Li dove l'infermiere segue passo passo l'utenza a domicilio, valutandone costantemente le condizioni, (soprattutto nei soggetti con patologie croniche), ed intervenendo all'inizio delle fasi di riacutizzazione, (con il medico di base o lo specialista, al fine di garantire un intervento precoce), onde evitare nuove ospedalizzazioni.
Stiamo mettendo a punto il progetto, asserisce il dottor N. Mennuti, ieri sulla stampa: progetti perfettamente funzionanti e rodati, solo da riadattare alla nostra realtà, possono essere presi dalle regioni sopracitate e messi immediatamente in opera
Salutandola Assessore, passo adesso ad alcune considerazioni "personali" da sindacalista, che però il cittadino/lettore potrebbe prendere in analisi leggendole.
Ho visto che i colleghi del sindacato FP CGIL parlavano nel loro articolo del l'infermiere di famiglia, ma in modo blando, questa figura va spinta fortemente, e la FP CGIL dovrebbe ricordarsi che il NurSind, ha da tempo avanzato questa proposta ad ASL e Regione, per cui dovremmo unirci nella richiesta dell'istituzione di questa figura, perché ciò avvenga quanto prima.
Dissento in parte dalla FP CGIL, sul triage filtro che dovrebbe, secondo loro, svolgere il 118 e quando sento parlare loro. di Automedica che non fa filtro, comprendo che vi è un po' di confusione sul funzionamento del sistema, da parte degli stessi
Il 118 dovrebbe fare filtro telefonicamente, (e sono certo che lo faccia, ma questo dovremmo chiederlo per avere i dati certi al Dr P. Paolini, direttore del Sistema 118 Empoli-Pistoia), indirizzando i chiamanti con patologie da medico di medicina generale, (medico di famiglia) o da continuità assistenziale, (guardia medica), a chiamare queste figure.
Le automediche, le ambulanze infermieristiche e non, servono per prestare un soccorso avanzato al cittadino che, sta male e può essere in pericolo di vita!
Le automediche non possono essere individuate in un mezzo per dire se si va in ospedale o non si va in ospedale
Questo triage, non in emergenza urgenza, spetta al medico di base ed al medico continuità assistenziale!
Faccio notare inoltre, ai colleghi sindacalisti, che molti utenti bypassano queste figure mediche e che si recano da soli in pronto soccorso
L'infermiere che risponde al 1 1 8, il medico del 1 1 8 possono provare a spiegare all'utente, che non è patologia da ospedale, in quel momento, ma se l'utente insiste a recarvisi, ci va!
Invito qua la cittadinanza a fare un uso oculato del PS, non si va in pronto soccorso in ambulanza, perché così si passa prima, (non è vero! Vengono assegnati dei codici di priorità), non si va in pronto soccorso perché il medico di famiglia vi risponde telefonicamente e vi dice che verrà tra due ore, valutando lui stesso, su chiamata, la patologia e ritenendo differibile la visita, non reputandola quindi da pronto soccorso.
Vedo anche come erronea o facilmente mal interpretabile, la citazione del dottor N. Mennuti, sulla stampa del 5 gennaio. (Diciamo che dalla mezzanotte alle 8 i cittadini possono contare sul 118), che indica così nel 1 1 8, l'alternativa alla continuità assistenziale dalle 24 alle 8.
Si ricorre al 118, per gravi motivi e non per cose da Medico di Continuità Assistenziale.
Si va in pronto soccorso, ma non accompagnati in auto o da soli se:
- si respira male;
- si ha un dolore toracico oppressivo o che ci faccia pensare ad un dolore infartuale;
- se ci siamo procurati un danno fisico, una ferita importante, a casa o sul lavoro;
- se il vostro familiare improvvisamente non riesce più a muoversi o parlare
Si attende l'arrivo dell'automedica o dell'ambulanza infermieristica a domicilio.
Il 118 invierà a voi, il mezzo di soccorso più idoneo e più vicino, per la patologia per cui state chiamando
Si ricorre inoltre al 118 tutte le volte che lo si ritenga necessario e dobbiamo essere consci che ci risponde un infermiere preparato a fare triage telefonico e a individuare i nostri bisogni reali, in tempi rapidi, pronto a darci indicazioni e disposizioni atte al nostro bisogno.
Se invece chiamate l'ambulanza, per il "bambino" di 23 anni che, da un'ora ha febbre a 38 e che da 10 minuti ha preso la tachipirina, ma ancora non ha fatto effetto, toglierete l'ambulanza dal territorio ambulanza che, potrebbe essere utile su un incidente, un infarto o un'emorragia cerebrale.
Responsabilizziamoci ed aiutiamoci tutti assieme, per favore come cittadini. Gli infermieri ed i medici del Pronto Soccorso e dei reparti di degenza, delle sale operatorie, degli ambulatori, fanno davvero il massimo in questo momento e possiamo garantirvi, che continueremo a farlo, perché questo è il nostro lavoro.
Tutti noi come cittadini abbiamo bisogno di responsabilizzarci, abbiamo bisogno, che le forze politiche locali, (i sindaci) e regionali, sia di governo che di opposizione (assessore e consiglieri), diano una risposta immediata al problema, che inizino a lavorare alacremente ad un piano di intervento regionale, affinché queste situazioni non si ripropongano in futuro
Una "chiamata" ai medici di base, una richiesta a questi, di operare in sintonia con tutte le altre forze sanitarie, (pure essendo certo, che stanno offrendo il loro massimo impegno), abbiamo bisogno di loro ancora di più in questo periodo
Ricordo alla Regione Toscana che, ci sono 2.500 infermieri che, aspettano la chiamata, dalla graduatoria concorsuale, pronti ad entrare in servizio. Pronti per erogare prestazioni di alta qualità al cittadino".
Roberto Gambassi, NurSind Empoli
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