
"Desidero esprimere il mio pensiero su quanto l’associazione Dipoi ha scritto:
Mi domando perché si usa la parola 'ghetto' che ricorda tristi passati, quando, anche se fosse realizzata la nuova struttura è dislocata in zona Sant'Anna, già abitata e con le previsioni del verbale del 24 novembre 2016, redatto in Regione Toscana. Sarà prevista un’integrazione con la comunità locale?
Come mai il tavolo della disabilità, aperto in Regione Toscana e con tutte le associazioni è naufragato? Come mai le proposte delle associazioni a detto tavolo non sono state prese in considerazione dalla Regione? Come mai si ritorna a fare 'proclami' usando parole di lucrube memoria (ghetto)? Il centro diurno di Cerbaiola è li accanto a pochi metri, come mai per questo centro non si è detto mai nulla e tante persone non sanno che esiste. Sono tanti anni che ho chiesto soluzioni alternative (integrazione sociale)) ma guarda caso nessuno si è mosso.
Solo ora, come mai ?
Mi domando – ulteriormente – dove era l’associazione Dipoi, la maggioranza, l’opposizione, quando è stato aperto il centro diurno di Cerbaiola, il centro diurno di San Rocco ed altri centri. Come mai ci siamo resi conto dopo 40 anni che le politiche sociali sono queste e non si è mai intervenuto (anche in Consiglio comunale ) per favorire una politica d’integrazione con la società?
È palese che la nuova struttura è stata pensata e realizzata al fine del risparmio in quanto i soldi a disposizione per il sociale sono stati sempre pochi e sempre pochi lo saranno.
Per il Coordinamento Dipoi "a Empoli c’è un modello virtuoso da seguire: quello di 'Casa Arrighi'". L’abitazione di via Meucci recentemente ampliata e inaugurata lo scorso 21 dicembre, che è stata destinata a un progetto di cohousing per persone con disabilità gestito dalla Fondazione Dopo di Noi. Quella è la strada maestra: piccole strutture residenziali per la vita in autonomia e centri diurni inseriti nel tessuto vitale cittadino, per favorire relazioni umane e attività di socializzazione reale, al di fuori delle quattro mura dei centri semi residenziali. Un approccio innovativo, coerente con le linee guida della programmazione.
Condivido pienamente quanto asserisce l’associazione Dipoi peccato che solo oggi ci accorgiamo che si puo’ fare di più.
In sostanza al centro diurno di Cerbaiola ci sono delle ristrutturazioni importanti da fare, non possiamo perdere altro tempo in chiacchere in quanto i nostri ragazzi hanno bisogno urgentemente di una struttura adeguata al loro stato ed è più che mai necessario iniziare i lavori e non attendere anni e anni per la relativa realizzazione".
Rolando Terreni
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