
Si torna a parlare delle suore Giuseppine. Dopo la notizia datata luglio 2015 della loro partenza dalla nostra città, ora quella della vendita dello storico edificio posto fra via Cavour e via Gateano Fabiani. Ad acquistarlo la Città Metropolitana che, già dal via del prossimo anno e quindi a giorni, diventerà proprietaria dell'immobile che continuerà così ad ospitare istituti scolastici.
Regista dell'operazione il sindaco di Empoli e vice sindaco metropolitano Brenda Barnini che ha colto al volo l'occasione che, oltre a dare un po' di respiro alle classi, permetterà di lasciare uno storico presidio scolastico cittadino in quelle stanze. Già negli anni precedenti si era parlato di una possibile vendita dell'edificio (l'affare fu proposto qualche anno fa anche alla Misericordia) ma mai si era arrivati ad una firma su un contratto anche perchè le suore erano presenti ancora all'interno della struttura.
La loro partenza di oltre un anno fa, però, ha evidentemente convinto l'ordine di San Giuseppe dell'Apparizione a disfarsi una volta per tutte di quello che, per decenni, è stato il loro presidio in città, un presidio apprezzato dall'intera cittadinanza tanto che, quando le religiose lasciarono la struttura, fu loro dedicata una doverosa e bella festa. Con questo affare, inoltre, si scongiura la possibilità, forse remota ma pur sempre reale, dell'acquisto da parte di privati con possibile destinazione ad attività diverse dalla scuola di quelle stanze.
L'operazione apre poi anche un altro capitolo relativo alla Chiesa dell'edificio: resterà oppure no? Al momento nessuno sa dare una risposta precisa in merito al quesito, l'unica cosa certa è che chi era presente nella struttura è stato invitato a trovare velocemente un'altra sistemazione. Si tratta di un gruppo di preghiera, della comunità filippina e di fedeli ortodossi che usavano appunto quel luogo per i loro riti religiosi. Già dalla fine dell'anno per loro non ci sarà più spazio lì e questo non è certo un bel segnale per il mantenimento della chiesa con le sue funzioni. Senza entrare nel merito della cosa e di quanto la legge prevede in questi casi per i luoghi di culto, risulta difficile pensare che un ente pubblico come la Città Metropolitana possa non lasciare all'interno dell'edificio una chiesa che, oltretutto, è presente in città da moltissimi anni. Ma, almeno per ora, non ci sono conferme in merito. Insomma, la scuola resta, la chiesa?
Marco Mainardi