Uso del Dae negli impianti sportivi, abbiamo scherzato? A Empoli no

Dall'ennesima proroga inserita dentro alla legge sugli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto si passerà ora alla modifica dell'intero decreto Balduzzi che disciplina l'uso del defibrillatore semiautomatico per le società sportive? Più che un'ipotesi, la cosa, pare una sconcertante certezza stando a quanto accaduto proprio in questi giorni nelle aule parlamentari. Partiamo dai fatti: il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, ha inviato in data 19 dicembre una circolare a tutte le Federazioni per informarle che, dentro la legge sugli interventi per le zone terremotate, è stata inserita anche la conversione del decreto Balduzzi che prevede un'altra proroga, l'ennesima, al 30 giugno 2017 (il decreto è del luglio 2013).

Ma c'è di più. Il senatore Franco Panizza, segretario del Partito Autonomista Trentino Tirolese, sia in una nota che in risposta ad una presa di posizione del sito emergencyLive.com spiega: <La commissione bilancio del Senato ha approvato un mio emendamento al decreto terremoto che proroga fino a luglio 2017 l’entrata in vigore del decreto Balduzzi sull’obbligo dei defibrillatori e di personale autorizzato al loro utilizzo per il mondo del volontariato sportivo. Adesso attendiamo l’approvazione definitiva del provvedimento ma, un minuto dopo, bisognerà cominciare a lavorare per modificare il decreto Balduzzi perché questa ulteriore proroga che siamo riusciti a ottenere, per quanto importante, non risolve quanto sottolineato dalla società sportive dilettantistiche e dall’intero mondo del volontariato sportivo>. Cosa lo aggiunge subito dopo: <Il decreto Balduzzi nasce sotto i più nobili intenti ma, per come è stato pensato, rischia di mettere in serio pericolo l’intero mondo del volontariato sportivo perché mette in capo ai volontari eccessive responsabilità, assieme all’obbligatorietà di presenza di personale autorizzato all’utilizzo del defibrillatore anche in occasioni sportive del tutto informali. Per questo l’intero mondo del volontariato sportivo sta sollecitando da tempo una revisione della norma. Occorre incentivare la presenza dei defibrillatori e prevedere momenti di formazione per i volontari chiamati al loro utilizzo, ma in alcun modo si devono introdurre norme che rischiano di disincentivare il volontariato o, peggio ancora, di restare lettera morta per la loro difficile applicabilità. La proroga quindi va salutata come un fatto positivo ma non ancora sufficiente. I mesi che abbiamo davanti devono essere utilizzati per riscrivere il decreto Balduzzi, trovando il giusto punto d’equilibrio tra sicurezza per gli atleti e la giusta attenzione per il mondo del volontariato sportivo e di tutte le società dilettantistiche>. Cosa voglia dire tutto questo e cosa sarà del decreto Balduzzi è ovviamente un punto interrogativo. E suona come una beffa la frase dello stesso senatore quando dice che <Il Governo ha proceduto per proroghe nella speranza che il tempo aiutasse le organizzazioni ad attrezzarsi per il rispetto delle nuove norme. Questo però semplicemente non succede>. Nell'Empolese, infatti, non solo succede ma tantissimi dirigenti delle società sportive, oltre ad essersi dotate dello strumento, hanno formato il loro personale grazie ai corsi gratuiti che Misericordia e Pubblica Assistenza hanno fatto, ore e ore di formazione in aula per usare uno strumento che la cronaca, purtroppo, ha dimostrato quanto sia importante. E, tornando alle parole del senatore trentino, il mondo del volontariato sportivo non è minimamente in pericolo visto che, casomai, in pericolo è la vita di chi fa sport nel caso si senta male e non ci sia il Dae o personale abilitato al suo uso. Insomma, chi ha voluto si è adeguato senza fare troppi drammi o discorsi.

Intanto il prossimo 11 gennaio l'Assessore Fabrizio Biuzzi ha convocato agli Agostiniani un incontro fra tutte le società sportive assieme al consigliere regionale Enrico Sostegni con all'ordine del giorno <le disposizioni per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni nell'ambito della pratica fisica e sportiva e spiegazione pratica del suo regolamento di attuazione>. Il tutto per avere dei chiarimenti da parte dell'ufficio legislativo regionale in merito al regolamento attuativo della legge regionale 9 ottobre 2015 n. 68 che disciplina appunto la dotazione degli apparecchi DAE negli impianti sportivi. <Insieme al consigliere Sostegni - spiega Biuzzi -  dopo aver parlato con diversi esponenti del mondo dello sport empolese, abbiamo convenuto che è opportuno fissare un momento di incontro tutti insieme con l'ufficio legislativo regionale per chiarire tutti i dubbi e le incertezze legate alla attuazione della legge sui DAE e alla messa in pratica del testo di legge così come specificato nel regolamento. Sarà l'occasione per porre tutte le domande del caso all'ufficio legislativo regionale in merito alla gestione del defibrillatore>.

Alla fine, con buona pace di Enrico Sostegni, di Fabrizio Biuzzi, di chi ha fatto il corso e fra una proroga e l’altra ha fatto anche in tempo a fare il retraining previsto ogni due anni, dei soldi spesi per acquistare i Dae, del giudice che ha scritto che il calciatore del Livorno Piermario Morosini poteva essere salvato con un Dae, dei volontari formatori delle diverse associazioni del territorio che hanno speso ore e ore del loro tempo ad insegnare l'uso di questo meraviglioso strumento salvavita, di Renato Balduzzi, ci sentiremo dire per legge: scusate, abbiamo scherzato? Non resta che attendere quindi l’annunciata modifica del decreto (sempre che prima non si faccia in tempo ad avere altre proroghe), vista l’aria che tira con poca, anzi scarsa fiducia. In ballo, lo ricordiamo, c’è la possibilità di salvare una vita. Almeno nell’Empolese, in tanti lo hanno capito.

Marco Mainardi

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