Previsioni meteo a medio termine 28 dicembre - 5 gennaio

Un cordiale saluto a Tutti!

Stando alle ultime emissioni modellistiche, l'anticiclone pare ci debba traghettare nel nuovo anno, per poi gradualmente cedere il passo ad un successivo cambio barico, i cui risvolti potrebbero rivelarsi davvero interessanti, soprattutto nei giorni successivi all'Epifania.

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Partiamo dai prossimi tre giorni con l'anticiclone il cui massimo altopressorio si troverà sulla Germania, mentre da nord-est aria più fredda in parte continentale, scivolerà verso le zone sud-orientali della penisola. Questa manovra, favorirà anche l'inserimento di correnti nord-orientali sulla Toscana, ripulendo almeno per qualche giorno la satura campana anticiclonica, e abbassando anche le temperature, soprattutto le minime. Il vantaggio immediato, sarà la cessazione a partire da mercoledì del transito delle nubi basse e la scomparsa delle nebbie in formazione al mattino, soprattutto nelle zone interne. Una situazione che si manterrà tale fino all'ultimo giorno dell'anno, poi con l'inizio del 2017, le cose  andranno progressivamente mutando.

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Le prima avvisaglie del cambiamento in atto, si andrebbero manifestando già dal 2 gennaio, quando l'anticiclone delle Azzorre andrà elevandosi verso nord, permettendo ad una depressione artico-scandinava di convogliare aria più fredda verso sud-est. Inizialmente la Toscana verrà raggiunta da un flebile flusso instabile, nato dal contrasto tra le due masse sul Regno Unito, convogliando quindi aria anche più mite, arricchita in parte dalla discesa dello strozzato flusso zonale nord-atlantico. Dopo quasi un mese senza precipitazioni torneranno anche le piogge, e non si può escludere che non si tratti di una fase di maltempo spalmata su diversi giorni, vista la latitanza dell'anticiclone.

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Un contesto che si manterrebbe instabile anche nei giorni attorno all'Epifania, con una maggiore influenza della componente artico-scandinava, destinata a scavare assieme al flusso zonale nord-atlantico una profonda area depressionaria, paragonabile ad un enorme catino di aria fredda, il cui perno si manterrà sempre sulla Finlandia, ma in estensione verso l'Europa centrale. I modelli a lungo termine, giorno dopo giorno parrebbero propensi nel disegnare una fase instabile di chiaro stampo invernale, entro la fine della prima decade di gennaio ma serviranno ovviamente conferme.

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A mio parere, il passo più importante è entrare nel 2017 cambiando pattern, tornando a vedere qualche noiosa ma utile precipitazione anche in Toscana, e sperando che l'invadenza dell'alta delle Azzorre sia meno pressante nel mese di gennaio. Se poi oltre alle piogge, dovesse giungere la neve magari a quote collinari, non vedo quale sia la sorpresa, dopotutto siamo in inverno...

Gordon Baldacci