Nel cuore del borgo torna a risplendere la Torre dell'orologio

Uno sguardo sui tetti di San Casciano con il grande occhio dell'orologio e i rintocchi della campana secentesca. Insieme dominano i luoghi, scandiscono il tempo, testimoniano la storia del Chianti. Ma soprattutto vivono il presente. Dopo aver riparato i meccanismi dell'antico orologio caricato a mano da oltre due secoli, il Comune mette mano e completa i lavori di messa in sicurezza e restauro del cartiglio garibaldino, collocato sulla Torre dell'Orologio, e dell'intera facciata dell'edificio di origine ottocentesca.

Un momento di festa, allestito in piazza Pierozzi, ha accolto ieri il taglio del nastro nel corso del quale il sindaco Massimiliano Pescini e l'ingegnere Massimo Conti, responsabile del settore Lavori Pubblici, hanno illustrato l'intervento sostenuto dall'amministrazione comunale per il quale si è resa necessaria una spesa complessiva pari a 23mila euro. “E' tornato a splendere il fulcro storico e sociale di piazza Pierozzi – ha detto il sindaco Pescini -  un pezzo della storia del paese e del suo profondo legame con il territorio in uno dei luoghi più visibili e frequentati del borgo sancascianese”.

L'investimento ha previsto un'opera di manutenzione straordinaria della targa commemorativa dedicata a Giuseppe Garibaldi e dell’intera facciata della torre. Il progetto è stato elaborato dall’architetto del Comune Francesco Pruneti. “L'orologio - è un'importante testimonianza della storia del territorio – ha aggiunto l’assessore Lavori Pubblici Roberto Ciappi - ed un punto di riferimento conosciuto e apprezzato dalla comunità”. Sulla sommità della torre dell’orologio è posta una campana del sedicesimo secolo.

Realizzato dalle Officine Galileo di Firenze nel 1884, l’orologio di San Casciano è stato restaurato grazie ad un intervento finanziato dal Comune. L'opera di restauro e riparazione è stata effettuata da Giovanni Ermini, uno dei pochi restauratori della Toscana che da oltre quarant’anni pulisce e ripara antichi orologi dotati di congegni meccanici.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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