
La nostra regione è una terra ricca di castelli, fortezze e ville, nei quali secondo varie leggende aleggiano fantasmi dei grandi del passato e ruotano storie del terrore alimentate da antichi racconti. Vediamo insieme quali sono: abbiamo il castello di Lari, che si trova a soli 30 km da Pisa. La struttura attuale risale alla metà del Seicento, tuttavia esistono tracce della sua esistenza risalenti al Medioevo. Fu sede del tribunale dell'inquisizione: vi erano le sale delle torture e le prigioni. Qui trovarono la morte centinaia di persone, per questo, come ogni luogo degli orrori che si rispetti, è ancora oggi abitato da diversi fantasmi.
Il più famoso è quello di Giovanni Princi (detto il Rosso della Paola), che venne incarcerato a Lari per le sue idee politiche e fu trovato morto impiccato alle inferriate della sua cella la mattina del 16 dicembre 1922. Col tempo poi si scoprì che non si trattava di suicidio bensì di omicidio: venne brutalmente picchiato e solo dopo la morte impiccato. Quando il carcere chiuse i battenti, il custode con la sua famiglia continuò a vivere nel Castello e fu il primo ad affermare di aver visto il fantasma del Rosso della Paola. Da queste parti vaga anche l’anima di una donna, Gostanza da Libbiano, che nel Castello venne sottoposta a interrogatorio dalla Santa Inquisizione. Nel 1594, venne infatti arrestata perché conosceva l’arte curativa delle erbe e molti si affidavano a lei per le cure.
E’ Invece nel cuore della Lunigiana, a Fosdinovo, il Castello Malaspina. Tra le sue mura, solo qualche anno fa, sono stati ritrovati i resti delle ossa, appartenuti probabilmente ad una donna. Questa scoperta si intreccia in maniera inquietante con quella che a Fosdinovo si credeva fosse soltanto una leggenda: la storia di Bianca Maria Aloisia. Bianca, una giovane Malaspina, vissuta intorno alla metà del XIII secolo, noncurante del suo status di nobildonna si innamorò dello stalliere del castello. Gli incontri tra loro sono fugaci e clandestini. Ma ad un certo punto, il padre di lei rivela a Bianca che è stata promessa in sposa a un cavaliere dei dintorni. La giovane si oppone con tutta se stessa, così il padre, non potendo sopportare un tale affronto, la fa rinchiudere in un convento. Bianca non smette di vedere il suo stalliere e rimane incinta. Rifiutata dal convento torna al castello, tra le malelingue dei popolani.
La famiglia Malaspina decide di agire a quel punto in modo efferato: lo stalliere viene ucciso tra mille tormenti, mentre Bianca, trascinata nelle segrete del castello, viene ferocemente torturata. La donna non demorde e non rinnega il suo amore clandestino, così il padre iracondo, la fa murare viva con un cinghiale e un cane. Sino al recente ritrovamento delle ossa nel castello, si credeva che tutta questa storia fosse una leggenda, ma da quando è stato confermato che si tratta di ossa femminili, la gente del posto ha iniziato a tremare e come se non bastasse, sul soffitto della sala del trono, si può osservare una macchia bianca di umidità che ha le sembianze di un volto di donna, circondata da altre due macchie nere che ricordano un cane e un cinghiale; appena sotto un’altra macchia sembra una corona di un re, vi sembrano tutte coincidenze?
Abbiamo poi la Chiesa di Santa Maria a Lamole che si trova a Brucianesi, in provincia di Firenze. Il titolo Lamole, potrebbe essere di origine latine (palude, stagno), anche in considerazione del luogo in cui è stata costruita. E' un edificio carico di mistero, lugubre e spettrale: i locali della canonica sono stati distrutti da vandali e ladri, mentre dalla chiesa sono state sottratte le acquasantiere e altri arredi. E’ stata anche teatro di messe nere e riti satanici, tanto da rendere necessaria la muratura dell’entrata principale. Tuttavia si dice che da qualche parte esista un passaggio che conduce nelle fondamenta del tempio pagano preesistente. Inoltre, alcune persone raccontano di aver visto, nel cuore della notte, strane luci, provenire dalle vetrate della chiesa e di aver udito lamenti riecheggiare dalla cappella.
Ci spostiamo poi a Lucca dove il fantasma della nobildonna Lucida Mansi si dice che aleggi nei giardini botanici della cittadina toscana, costruiti durante il regno dei Borboni nel 1820. Lucida visse nel Seicento e per rimanere sempre giovane vendette la sua anima al diavolo e al momento della riscossione, tentò di salvarsi, ma Satana la fece annegare in un lago del parco. Secondo la leggenda il suo fantasma si aggira nel parco o basta affacciarsi a quella fonte per vedere il suo volto eternamente giovane. Se invece vi trovate a passare dallo splendido Castello di Sorci ad Anghiari in provincia di Arezzo, potrete visitare l’antica struttura del XII secolo, oggi divenuta una locanda e che fu di ispirazione anche per il famoso film toscano con Benigni e Troisi “Non ci resta che piangere”.
Il Castello è spesso visitato perché fu dimora di un noto capitano di ventura di cui narrò anche il letterato Niccolò Machiavelli, Baldaccio d’Anghiari. Baldaccio fu ucciso barbaramente a tradimento in Palazzo Vecchio e una volta decapitato, il corpo venne gettato in Piazza Signoria di fronte a una folla sconvolta: si dice che il suo spirito cerchi ancora vendetta nel Castello che fu sua dimora, e in molti dichiarano di avere sentito il rumore delle sue armature nel cuore della notte.Come abbiamo visto di leggende su giovani nobili assassinati e guerrieri decapitati che con i loro fantasmi infestano castelli e residenze storiche, la Toscana ne è piena. Si potrebbero organizzare veri e propri itinerari “stregati” alla scoperta di magioni e borghi antichi oggetto di fantasie e storie popolari, tanto improbabili quanto affascinanti e caratteristici, simbolo di una Toscana ricca di memorie storiche rilevanti.
Giulia Meozzi