"Ora o mai più": la ripresa del commercio secondo Confesercenti. Previsione positiva

(foto gonews.it)

I dati dell'Osservatorio Economico Confesercenti Pmi commercio e turismo e la ripresa a singhiozzo; si è parlato anche di saldi e di Natale


Le imprese dell'Empolese Valdelsa respirano: la performance a fine settembre si chiude in positivo. A riportarlo è un report dell'Osservatorio Confesercenti Empolese Valdelsa, secondo cui l'indice generale è all'1,95%, numeri importanti soprattutto per il commercio non alimentare e per il settore moda. Timidi segnali di stabilità in un'economia per certi versi stagnante, come la definisce il presidente Enzo Nigi: "A volte si sposta lo sguardo sul più o sul meno prima del numero ma sono piccolezze spesso".

Le perdite però sono consolidate e dati confortanti vengono fuori quando il processo di impesa si fa differenziato, ovverosia quando la vendita di beni o servizi diventa un processo più multitasking: una libreria che diventa caffè, un ottico che si occupa di cura del cliente in tutto e per tutto, questi e altri esempi emergono dallo studio di Sauro Spignoli, responsabile dell'Osservatorio Confesercenti.

Sempre Spignoli afferma: "Negativo il risultato del segmento  alimentare, il turismo invece permette una buona performance nell'ambito della ricettività. La crisi c'è stata e in parte c'è ancora e si assiste a una 'sindrome di vallata', questo vuol dire che se le imprese qui funzionano allora la gente è più tenuta a consumare in questa zona. Le previsioni relative alla performance delle imprese per la fine del 2016 sono prudenzialmente positive".

Ripresa ora o mai più, aggiunge invece Lapo Cantini. Il responsabile generale di Confesercenti Empolese Valdelsa: "I dati sono positivi, la ripresa è a singhiozzo e un po' a macchia di leopardo. Il 2017 diventa quindi decisivo, perché o si imbocca la via del recupero oppure si continua su un andamento lento".

Sul quarto trimestre del 2016 però potrebbe aver influito anche il referendum, o almeno così la pensa Nigi. "La politica sta facendo male all'economia perché da anni parla alla pancia delle persone influendo in modo drastico sia sulla popolazione sia sui loro acquisti, toglie fiducia. Manca un clima disteso, bisogna abbassare i toni".

Si parla anche di Natale e di saldi. Secondo Nigi e Cantini la previsione è positiva per quanto riguarda i saldi, mentre non vi sono grossi cambiamenti nel budget di spesa natalizio, sempre fermo a 670 euro per famiglia. Nella top five dei regali secondo Confesercenti troviamo l'abbigliamento al primo posto, poi libri e a seguire eonogastronomia, prodotti tecnologici e profumi e cosmetici. Si accentua però la forbice tra chi può spendere sempre di più e chi meno, cala il budget per il ceto medio e per le famiglie in difficoltà e al contrario aumenta per le categorie benestanti.

Gianmarco Lotti

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