
“Polo Scolastico e Liceo Marconi: la situazione, le prospettive”: a San Miniato in Consiglio comunale si parla di uno dei temi più spinosi. Corsi (FI): "Pagina più buia del Dopoguerra"
Oggi, martedì 29 novembre, si è discusso in Consiglio comunale a San Miniato l'ordine del giorno presentato dai Gruppi Consiliari “Immagina San Miniato”, “Forza Italia”, “Movimento 5 Stelle” e “San Miniato Possibile” a oggetto “Polo Scolastico e Liceo Marconi: la situazione, le prospettive”.
Laura Cavallini di Immagina San Miniato ha iniziato tracciando un quadro della scuola, passata da San Miniato a San Donato otto anni fa e poi finita nelle mani della Provincia di Pisa. Di poche settimane fa è la decisione di Marco Filippeschi di sospendere le attività per motivi di sicurezza. "La vecchia struttura è abbandonata, quella nuova non va bene. In questi otto anni non è stato fatto neppure il terzo lotto del Cattaneo, e i ragazzi della scuola sono emigrati al Carducci addirittura. I soldi spesi sarebbero stati sufficienti a costruire le nuove aule. Adesso si piange i futuro della scuola, i ragazzi sono privi di prospettiva futura e hanno optato per il trasferimento in altre sedi" ha detto Cavallini, che ha poi chiesto un Consiglio comunale aperto per poter parlare del problema con tutta la cittadinanza.
"L'individuazione va fatta con ragionevolezza tenendo conto del carattere comprensoriale dell'istituto, e questa sede deve essere condivisa da tutti i gruppi politici" dice il Partito Democratico di San Miniato a cui fa eco sempre la leader di Immagina San Miniato. Cavallini infatti ha proseguito: "La situazione di otto anni fa è quella di oggi. Bisogna dare risposte immediate ai ragazzi e come risposta diamo quella che è l'alternativa di otto anni fa. Sembra che tutto questo non sia esistito stando a quello che dice il PD. Non è certo la prospettiva di andare a La Scala a trattenere i ragazzi, abbiamo perso tempo e i giovani quindi cambieranno scuola. Il PD non dice nulla perché non vuole esporsi su dove vuole andare il polo scolastico, quello è il problema più grande di quanto è accaduto negli ultimi otto anni".
Una posizione simile è stata presa da Chiara Benvenuti del Movimento Cinque Stelle: "Sono sconcertata dall'ordine del giorno, non dice niente e non parla dello storico del Marconi. Si parla di impegni coi cittadini, non si può far finta di nulla. A noi devono proprio cadere le tegole tra capo e collo per poter intervenire e allora sì che i costi e i disagi sono maggiori. Qui è tutto un rattoppare, in otto anni ci sono stati bei discorsi ma nessun progetto sul tavolo della Provincia. Doveva essere una sistemazione provvisoria e poi è stato comprato lo stabile, non è possibile aver resettato tutte le promesse. Qui a effetto domino si va a intaccare anche il Cattaneo, perché non esiste un polo scolastico vero e proprio".
Un ordine del giorno non è integrativo rispetto a quello delle opposizioni, lo ha affermato Carlo Corsi. Il capogruppo di Forza Italia ha parlato anche della propria esperienza: "Vissi quei giorni nel 2008, l'ingegnere ai tempi ci intortò coi discorsi e il sindaco Frosini ci disse che tutto sarebbe andato a puntino. Il vecchio liceo venne chiuso senza spiegazioni e senza che la magistratura facesse indagini, poi venne fatta una manovra discutibile come il passaggio a San Donato. I cittadini hanno rivotato lo stesso partito che fece quegli errori, evidentemente a San Miniato sbagliare porta bene. Questo è uno dei fatti peggiori della storia di San Miniato nel Dopoguerra, una pagina buia e scandalosa. Il liceo di via Catena poteva essere recuperato con una cifra minore di quella usata per San Donato, io fossi il sindaco mi vergognerei. Se ci fossero ancora conferme al PD nelle prossime elezioni allora c'è qualcosa che non quadra, lo avesse fatto un altro partito allora ci sarebbero i sigilli".
Alessandro Niccoli, capogruppo di San Miniato Possibile, ha tracciato uno storico andando fino al diciannovesimo secolo. Tornando ai giorni nostri Niccoli ha aggiunto: "Sono sconcertato da quanto succede riguardo il Marconi. San Miniato ha una valenza socio-culturale da tempo, non è possibile vedere la scuola così. In questi otto anni non sono nemmeno completati i lavori al Cattaneo, ora si attendono nuovi locali per il Marconi e il futuro è a rischio per il calo degli studenti. Occorrono decisioni immediate e non proclami che portano a consumo di milioni per occupazione del suolo".
Il capogruppo del Pd Alessio Spadoni ha difeso la maggioranza in Consiglio e l'amministrazione intera: "Adesso ci dobbiamo trovare di fronte a una soluzione definitiva. La decisione è quella di portare il Marconi a San Miniato ma se i finanziamenti dovessero arrivare per un'altra area siamo pronti a cambiare idea e a metterci la faccia". I luoghi deputati sono 3, quelli legati agli attuali poli scolastici: il capoluogo, Ponte a Egola e San Miniato Basso.
Prima della votazione, che ha visto prevalere la mozione dem rispetto a quella delle opposizioni unite, è intervenuto l'assessore alla scuola Chiara Rossi.
"Stiamo cercando di frenare la revoca delle iscrizioni, abbiamo in mente anche l'inserimento di un nuovo indirizzo per ampliare l'offerta formativa. Siamoin contatto tutte le settimane con i genitori per seguire la questione. Il 'Marconi' è importante per tanti anche fuori dal comprensorio e la provincia, il patrimonio non va disperso".
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