Vertenza Emilio Pucci, sindacati contro i trasferimenti a Milano

La Emilio Pucci (artigianato italiano, lusso, colore e design) ha deciso di lasciare la sede di Firenze per riunire le funzioni su due poli: uno produttivo a Bologna, e l'altro (creativo e commerciale) a Milano. Ai circa 50 dipendenti (per l’esattezza 46+2 dimissionari, tutte alte professionalità della moda, molti i giovani) della sede fiorentina della famosa maison viene proposto il trasferimento a Milano tra gennaio e marzo 2017. Stamani, sulla vertenza Emilio Pucci, a Firenze la Regione nella propria sede in piazza Duomo ha incontrato, nella riunione del tavolo dell’unità di crisi, i rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil di categoria.

Chiediamo all’azienda il Piano industriale ma soprattutto che Emilio Pucci resti a Firenze, il marchio non ha senso senza Firenze perché rappresenta la fiorentinità. Siamo contrari ai trasferimenti dei lavoratori ma, se proprio non ci fossero più possibilità di restare a Firenze, chiediamo condizioni di trasferimento migliori, salvaguardie per chi non vuole trasferirsi e per chi vuole magari affrontare un periodo di prova”, hanno detto Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Firenze, che lunedì incontreranno i lavoratori in assemblea per decidere come proseguire la vertenza. La Regione ha auspicato la permanenza di Emilio Pucci a Firenze, e spiegato che convocherà l’azienda all’inizio della prossima settimana, ritenendo legittime le richieste dei sindacati sul Piano industriale e su migliori condizioni di trasferimento. Nel corso della riunione di stamani, è emersa anche l’ipotesi di chiedere un incontro al Mise sulla vertenza.

Infine, la dirigenza di Emilio Pucci nei giorni scorsi ha dato ai lavoratori il 30 novembre come termine di risposta per ottenere piccoli benefit (come una mezza mensilità in più rispetto all’indennità di trasferta del Contratto nazionale) con l’ok al trasferimento. I sindacati hanno invitato i lavoratori a sospendere ogni decisione e risposta all’azienda, in attesa dell’assemblea di lunedì. “E' evidente che sia interesse di tutti rimanere uniti nel percorso, in modo da riuscire a tutelare tutte le possibilità di scelta”, ragionano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

La nota del Consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, un Ordine del Giorno presentato dal consigliere PD Luca Milani e sottoscritto da tutti i capigruppo a sostegno della fiorentinità e a tutela dei lavoratori di Emilio Pucci Spa.
“A seguito dell’incontro che si è svolto in Regione Toscana – ha sottolineato il consigliere del Partito Democratico Luca Milani – il Consiglio comunale ha voluto subito esprimersi a sostegno della fiorentinità di questa storica azienda ed alla salvaguardia dei posti di lavoro scongiurando il trasferimento considerando che Emilio Pucci ha legato la sua storia a Firenze”. (s.spa.)

Questo il testo dell’Ordine del Giorno
Odg : “A sostegno della fiorentinità e a tutela dei lavoratori di Emilio Pucci Spa”

Proponenti : Luca Milani

Il Consiglio Comunale di Firenze

CONSIDERATO che in data odierna presso la Regione Toscana si è tenuto un incontro con le OO.SS CGIL CISL UIL e la RSU della società Emilio Pucci, richiesto dai sindacati e dai lavoratori, per informare le Istituzioni su quanto l’azienda ha comunicato ai lavoratori, e cioè la volontà di trasferire tutto il personale di Firenze (centro stile e quartier generale) per un totale di 46 lavoratori, presso la sede di Milano;

EVIDENZIATO che l’azienda, oggi di proprietà del gruppo francese LVHM (70 marchi del lusso nel mondo, 125 mila dipendenti e che ha chiuso il bilancio 2015 con 35,7 miliardi di ricavi), avrebbe deciso di spostare da Firenze il marchio Pucci, senza intraprendere ad oggi nessun percorso sindacale;

EVIDENZIATO, inoltre, che l’azienda ha proposto invece a ciascun lavoratore un accordo personale per il trasferimento che dovrà essere accettato entro il 30 novembre prossimo, pena il decadimento dei benefit proposti e comunque con efficacia del trasferimento a partire dal 2017;

CONSIDERATO che la società Emilio Pucci ha un legame storico con la città costituendo un binomio strettissimo e che Pucci è un marchio che deve la sua storia a Firenze;

CONSIDERATO che alla storia e ai simboli di Firenze, Pucci era legato più di altre maison: basta ricordare che tra le 20 mila stampe conservate nell’archivio di Emilio Pucci ce n’è una che si chiama «Battistero» e che venne riprodotta nel 1957 proprio per dimostrare che i monumenti di Firenze, la bellezza della città hanno sempre rivestito un’importanza fondamentale. Quella stampa è stata riutilizzata nel 2014 dalla maison, guidata da Laudomia Pucci, per un’installazione artistica che ha avvolto il Battistero con il duplice obiettivo di omaggiare il monumento e raccogliere fondi per il suo restauro.
CHIEDE AL SINDACO
di adoperarsi in tutte le sedi opportune per aprire un tavolo di confronto con la proprietà al fine di scongiurare il trasferimento, mantenere e rinsaldare questo profondo legame che vede la società Pucci e la città di Firenze unite nell’essere testimoni e promotori di creatività, bellezza e stile.

Fonte: Cgil Cisl Uil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa

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