Confcommercio aderisce a 'Legalità mi piace'. De Ria: "Percezioni sulla criminalità in aumento"

Giunge quest’anno alla quarta edizione la giornata di mobilitazione nazionale contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali denominata “Legalità mi piace”, organizzata da Confcommercio.

Alla presentazione dell’indagine annuale commissionata dalla Confederazione Nazionale a GfK Eurisko, sui fenomeni criminali che colpiscono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, hanno partecipato anche la Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, il presidente della Commissione Parlamentare Anticontraffazione, Mario Catania, il presidente III sezione Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni e il comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, con chiusura dei lavori da parte del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, con l’obiettivo di essere un’occasione comune di riflessione, confronto e studio.

Anche la nostra Associazione aderisce all’iniziativa, afferma Jacopo de Ria, presidente di Confcommercio Firenze, che sul tema della sicurezza è diretto: “Non può esserci attività di impresa se non vi è sicurezza”, aggiungendo : «Il dato che maggiormente colpisce dalla ricerca, ma forse nemmeno più di tanto, è che anche quest’anno gli imprenditori complessivamente percepiscono un peggioramento nei livelli di sicurezza per la propria attività» e se l’indagine condotta lo scorso anno sottolineava come abusivismo commerciale e contraffazione fossero i fenomeni di illegalità maggiormente percepiti ed effettivamente più diffusi, i dati elaborati quest’anno da Eurisko restituiscono lo stesso risultato: «questi due fenomeni illegali sono in aumento e i commercianti lo “sentono” sulla propria pelle. Forse, è il caso di interrogarci su quanto realmente sia stato fatto nel corso di quest’anno per arginare il problema» afferma De Ria

Inoltre, secondo lo studio Confcommercio – GfK Eurisko, nel 2016 il 27% circa dei consumatori ha acquistato almeno una volta prodotti illegali o ha utilizzato servizi offerti da soggetti non autorizzati. Abbigliamento (+2,1%) e audiovisivi, videogiochi, musica (oltre il +2%) svettano su tutti, ma tra i settori più colpiti ci sono anche i gioielli e i generi alimentari.

Cresce anche l’acquisto illegale sul web, dai farmaci all’elettronica. Il 72% circa dei consumatori pensa che acquistare prodotti illegali sia «normale» o “utile” per chi è in difficoltà; lo sostengono in prevalenza uomini e giovani fra i 18 ed i 24 anni.

In questo scenario, la percentuale delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che ritengono di essere state danneggiate dall’azione dell’illegalità è cresciuta nel 2016 al 65,1% rispetto al 62,1% del 2015.

«Il nostro impegno per il contrasto a questi fenomeni, come Associazione, ma prima di tutto come Imprenditori è notevole, ma ci rendiamo conto che da solo non può bastare – prosegue De Ria – Il fatto che oltre i due terzi dei giovani tra i 18 e 24 anni ritenga normale o addirittura “utile” l’acquisto di prodotti illegali è allarmante. In primo luogo, perché ciò è espressione di una generazione di consumatori incapace di compiere una scelta critica e consapevole, in secondo luogo, perché significa che il comportamento illegale si sta piano, piano “naturalizzando” e dimostra come sia indispensabile davvero correre ai ripari, perché è già troppo tardi»

L’appello del presidente De Ria è alle forze dell’ordine, quanto alle amministrazioni: «Occorre intervenire con forza nel contrastare le condotte illegali, tutelando cosi le imprese che compongono il nostro tessuto economico che è fatto prevalentemente di piccole e medie imprese, che offrono un servizio importante per i residenti e che svolgono naturalmente un’attività di “sorveglianza sociale” nell’essere “sentinelle” del territorio.

Solo garantendo il presidio costante del territorio e favorendo così una sempre maggiore percezione di sicurezza si potranno contrastare tali fenomeni, ma se non aumenteranno da subito le misure di contrasto e repressione ai fenomeni di criminalità, contraffazione ed abusivismo, sarà la cultura dell’illegalità a diffondersi.

Auspichiamo davvero che la prossima rilevazione annuale possa dimostrare che tali fenomeni sono in diminuzione, anziché in ulteriore crescita, vorrà dire che chi ha la responsabilità di agire lo avrà fatto, concretamente, con costanza e determinazione ed a loro sarà rivolto il nostro plauso e quello delle imprese che rappresentiamo».

Fonte: Confcommercio - Ufficio Stampa

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