
"Giudici, politici e amministratori locali si integrino nel sistema di sicurezza"
"Prendiamo atto che, ancora una volta, uno spacciatore, arrestato in flagranza di reato, viene scarcerato in attesa di giudizio. È accaduto dopo un recente arresto dei carabinieri di Empoli che hanno colto un giovane di 23 anni in flagranza di spaccio; ma, come è noto, era già accaduto in occasione di arresti fatti negli ultimi tempi dalla polizia di Empoli.
Tuttavia questo non accade solo a Empoli. Accade in tutta Italia da quando, nel 2014, fu approvato il c.d. "decreto svuotacarceri" che ha ridotto la pena massima per lo spaccio definito di “lieve entità” da cinque a quattro anni, precludendo al giudice l'applicazione della misura cautelare in carcere in attesa di giudizio. La misura cautelare più grave è quella degli arresti domiciliari che, va da sé, non può essere applicata ad un clandestino il quale, però, dovrebbe essere allontanato dal territorio nazionale. Cosa che è più facile a dirsi che a farsi.
E allora riteniamo che certi appelli fatti dagli amministratori locali ai giudici, come ha fatto il sindaco di Empoli con il lodevole intento di sollecitare risposte processuali che non vanifichino il lavoro delle forze dell'ordine, rischino di diventare solo esercizio retorico. Forse certi richiami dovrebbero essere rivolti al legislatore affinché, nei limiti fissati dalla normativa europea, trovi il modo di adottare strumenti giuridici adeguati.
Altra strada, ed altra cosa, è la prevenzione: che passa anche da una cultura, soprattutto tra i giovani, che rifiuti l'uso della droga e non alimenti la domanda e la conseguente offerta illegale. I giudici, la politica e le amministrazioni locali devono collaborare ad una "politica integrata" dell'ordine e della sicurezza pubblica.
In questa integrazione ognuno deve fare la sua parte: la politica nazionale le leggi penali, sull'immigrazione e prevedere risorse per le forze dell'ordine; la magistratura deve garantire una coerente ed omogenea applicazione delle norme penali; gli amministratori locali devono essere soggetti attuatori di politiche sociali volte a recuperare il disagio, rendere le città pulite ed illuminate, eliminare i quartieri dormitorio, favorendo così l'aggregazione costruttiva al fine di evitare che giovani e immigrati cadano nelle maglie del crimine".
Fonte: Sindacato Italiano Lavoratori Polizia CGIL Empoli
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