Uccise la moglie dopo continui maltrattamenti, ecco le motivazioni della condanna a 18 anni

Condannato per maltrattamenti disumani e degradanti, nei confronti della vittima che non aveva modo di reagire né di difendersi. È quanto scrive nella sentenza la giudice Paola Belsito, riportata da 'Il Tirreno' nell'edizione di stamani giovedì 10 novembre, che condanna l'operaio conciario Giacomo Benvenuti.

Il 41enne di Santa Croce sull'Arno dovrà scontare 18 anni di carcere per ma morte della moglie Marinella Bertozzi, trovata senza vita il 30 ottobre 2014 nella sua cacsa a Fucecchio, nella frazione di Querce. Benvenuti dovrà anche risarcire 50mila euro al fratello della moglie e 25mila al nipote.

I due familiari si sono costituiti infatti parti civili nel processo, che si è svolto con rito abbreviato. L'imputato era accusato di omicidio volontario aggravato, ma alla fine è stato condannato per 'morte come conseguenza del reato di maltrattamenti' la cui pena massima è 18 anni.

Secondo il gip infatti l'uomo non voleva uccidere la propria moglie, ma le continue condotte violente e le botte senza pietà alla fine hanno portato alla morte della donna. Che aveva tentato di difendersi, come hanno dimostrato le mani e le braccia, completamente nere per i lividi.

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