Medicine complementari nella cura del tumore, al via il congresso internazionale

Inizia domani a Firenze nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio e proseguirà fino a sabato e domenica all’Istituto degli Innocenti il Congresso internazionale promosso  dalla AUSL Toscana centro in collaborazione con Istituto Toscano Tumori e Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate su “Le Nuove Frontiere dell’oncologia integrata”. Sono attesi relatori internazionali e figure di alto profilo scientifico, oltre ad un nutrito gruppo di oncologi italiani e toscani.

 

In particolare saranno presenti i massimi esperti che da anni lavorano nell’ambito dell’oncologia integrata, l’approccio che unisce sinergicamente il meglio dell’oncologia classica alle medicine complementari (MC). Il Convengo, primo ed unico del genere in Italia, si aprirà domani pomeriggio con i saluti di Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Sara Funaro, assessore al welfare e sanità del comune di Firenze, Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’Azienda USL Toscana Centro, Antonio Panti, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Gianni Amunni, direttore dell’istituto Toscano Tumori e Mario Baccini, presidente della Fondazione Foedus.

 

Ormai molti studi internazionali ed italiani riportano che un malato di tumore su tre si rivolge alle medicine complementari, per motivazioni diverse: dal trattamento degli effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia al miglioramento della qualità della vita.

Lo conferma anche la recente ricerca condotta in sei dipartimenti oncologici della Toscana, secondo cui il 37,9%, dei pazienti ha utilizzato una o più medicine complementari: l’89,6% ne ha sperimentato i benefici e il 66,3% ha informato il proprio medico di questa scelta.

 

La regione Toscana ha sviluppato un percorso di integrazione delle medicine complementari nel Servizio Sanitario Regionale che ha permesso l’inserimento di agopuntura, fitoterapia, omeopatia e medicina manuale nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) regionali, l’apertura di un centinaio di ambulatori pubblici che erogano circa 35.000 prestazioni annue, l’istituzione della Rete Toscana Medicina Integrata, struttura di governo clinico presso l’Assessorato alla salute regionale e di tre strutture di riferimento regionale per MC e agopuntura, fitoterapia e omeopatia. Questa integrazione rappresenta un elemento di forte garanzia per la salute del cittadino poiché le medicine complementari sono sottoposte alle stesse regole della medicina ufficiale e devono rispondere ai criteri di qualità e di appropriatezza delle prestazioni.

 

In questa cornice è maturata l’esigenza di programmare un intervento di “evidence based” al trattamento antitumorale integrato e promuovere la ricerca, allo scopo di chiarire se le terapie complementari abbiano un impatto sulla sopravvivenza dei pazienti e contribuiscano a migliorane il benessere e la qualità della vita.

Gli ambulatori toscani di medicine complementari erogano infatti prestazioni anche ai pazienti oncologici, che per vari motivi vi si rivolgono.

In alcune Aziende Sanitarie sono state avviate esperienze di collaborazione con le unità operative di oncologica.

Lo scorso aprile la Regione Toscana ha definito le modalità di integrazione dei trattamenti complementari nella rete oncologica regionale.

 

Agopuntura, medicina tradizionale cinese, fitoterapia e omeopatia possono alleviare i sintomi dopo le terapie chemioterapiche, radioterapiche, quelli dopo un intervento chirurgico, ed essere efficaci anche per curare l’ansia e la depressione.

 

In Toscana gli ambulatori di medicina complementare sono presenti in tutte le aziende sanitarie e quindi diffusi su tutto il territorio.

 

Domani fra i relatori internazionali avremo Gary Deng, direttore sanitario del Dipartimento di medicina integrativa del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, uno dei principali e più autorevoli ospedali oncologici statunitensi, da sempre all’avanguardia nelle cure e nella ricerca scientifica, già presidente della Society of Integrative Oncology-SIO; l’attuale presidente della SIO Jun J. Mao, esperto in agopuntura; l’oncologo statunitense Philip Salem; il professor Michael Frass, direttore di Oncologia medica presso l’Università di Vienna, autore di studi scientifici sull’omeopatia in ambito oncologico; l’israeliano Eran Ben-Ayre, direttore di un Centro di cure oncologiche integrate a Haifa; il presidente della Federazione internazionale delle società di medicina antroposofica Thomas Breitkreuz; Bharat B. Aggarwal, del M. D. Anderson Cancer Center di Houston, un altro importante centro oncologico statunitense, autore di numerosi studi in particolare sulla curcumina; un gruppo di medici tradizionali cinesi, fra cui la dottoressa Yumin Zhang dell’ospedale provinciale di Medicina tradizionale cinese dello Huangshi, attualmente in Italia per un programma di scambi a livello universitario fra Italia e Cina.

Nutrito il gruppo degli oncologi toscani: Gianni Amunni, direttore operativo dell’ITT, Teresita Mazzei dell’AOU Careggi, Luisa Fioretto e Francesca Martella dell’Azienda USL Toscana centro, Manuela Roncella dell’AOU Pisana, Michele Maio del Dipartimento Oncologico dell’AOU di Siena, Gianfranco Porcile del gruppo “Green Oncology” di Cipomo.

Numerosi anche gli esperti italiani di oncologia integrata, come il presidente di ARTOI Massimo Bonucci, Emanuela Portalupi della Società Italiana di Medicina Antroposofica, Alberto Laffranchi dell’ Istituto Nazionale Tumori di Milano, Carla Fiorentini dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

Ampiamente rappresentata la Rete toscana di medicina integrata-RTMI, l’organismo di governo clinico che coordina gli ambulatori pubblici di agopuntura e MTC, fitoterapia e omeopatia integrati nel Servizio sanitario regionale, a partire dai responsabili delle tre strutture regionali di riferimento per l’agopuntura e la MC (Sonia Baccetti), per la fitoterapia (Fabio Firenzuoli) e per l’omeopatia (Elio Rossi), nonché del Centro di Medicina integrata dell’Ospedale di Pitigliano (Simonetta Bernardini).

Fonte: Ufficio Stampa AUSL TOSCANA centro

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