
"L’invio dello spesometro a cadenza trimestrale è un “onere assolutamente sopportabile”, afferma la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate.
Il problema è che se l’onere è pesante o meno non lo si deve chiedere a chi lo impone ma a chi lo subisce.
Se il conto al ristorante è salato non lo si chiede al ristoratore!
Leggero o pesante che sia, rimane un ulteriore “onere” e si va a sommare a tutti gli altri (“è la somma che fa il totale!” gridava Toto’).
Con tutti i flussi telematici di dati che contribuenti, professionisti, intermediari vari, inviano all’Agenzia delle Entrate dovremmo già essere un Paese ad evasione “zero”. Il dubbio serio che ci assale è che della enorme mole di dati l’Agenzia non sia in grado di dare letture corrette e che il continuo moltiplicarsi di ulteriori invii abbia solo un effetto di deterrenza.
Le semplificazioni sono sempre promesse, le complicazioni sono, invece, sempre una quotidiana realtà!"
Associazione dei commercialisti del circondario Empolese Valdelsa
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