
Stefania Saccardi era al convegno 'Urgenza ed emergenza sociale. Il pronto intervento, modelli organizzativi a confronto', organizzato dalle SdS di Empoli e del Valdarno Inferiore in collaborazione con la AUSL Toscana centro che si è svolto a Empoli
“Il pronto intervento sociale pone una serie di problemi che riguardano la capacità di lavorare e confrontarsi anche con professionalità diverse da quelle tradizionali, così come impone modelli di intervento e di presa in carico multidisciplinari. In altri termini è necessario che l’integrazione socio-sanitaria diventi il modello organizzativo anche per le emergenze del sociale, qualunque sia la fragilità su cui si è chiamati ad intervenire, sia che riguardi i minori, gli anziani, le tossicodipendenze, la salute mentale o le situazioni di grave disagio economico”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi in occasione del seminario ”Urgenza ed emergenza sociale. Il pronto intervento, modelli organizzativi a confronto”, organizzato dalle Società della Salute di Empoli e del Valdarno Inferiore in collaborazione con la AUSL Toscana centro che si è svolto a Empoli
L’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi, si è rivolta principalmente agli assistenti sociali, agli educatori professionali, ma anche agli infermieri, ai medici, agli psicologi e a tutti i professionisti che operano nell’area del sociale, anche dal confronto dell’esperienza dei territori della AUSL Toscana centro con quella di altre realtà italiane ha confermato che ormai le “emergenze sociali” sono sempre più frequenti nella quotidianità e richiedono interventi spesso immediati e tempestivi.
Solo nell’area empolese il servizio di emergenza sociale effettua mediamente 400 interventi all’anno che riguardano bambini e ragazzi e le loro famiglie, anziani e adulti 'fragili', con una forte prevalenza di problematiche legate ai temi delle povertà (circa un 40%); a seguire situazioni di disagio personale riconducibili alle dipendenze, sofferenze psicologica e psichiatrica (circa un 20%); quindi situazioni di difficoltà familiare legate alle disabilità (circa un 15%); e infine anche un'importante percentuale di interventi causati da situazioni caratterizzate da fenomeni di 'violenza' (più del 10%).
Si profila, quindi, una nuova sfida per le figure professionali che operano nel sociale in quanto andranno sviluppate nuove metodologie di intervento per dare risposte sempre più qualificate e rapide a tutti quei cittadini che si trovino in grave difficoltà, ovvero situazioni di “emergenza e urgenza” personali e familiari.
L’iniziativa ha registrato una grande partecipazione, con iscritti provenienti da tutta la Toscana e una discussione animata che ha occupato una giornata intera di lavoro, aperta dai saluti dell'Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Empoli, Arianna Poggi, e con gli interventi del Direttore dei Servizi Sociali dell'Azienda USL Toscana Centro, Rossella Boldrini, del Coordinatore tecnico scientifico del Servizio Emergenza Urgenza Sociale, Andrea Mirri, e con la presenza del Dirigente della Regione Toscana, Alessandro Salvi, e dei Presidenti sia Nazionale che Regionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali, rispettivamente Gian Mario Gazzi e Laura Bini, che hanno, tutti, incoraggiato e sostenuto pienamente questo sforzo di ricerca, di studio e formazione per un nuovo protagonismo degli assistenti sociali in una società con così profondi mutamenti e nuovi bisogni sociali.
Fonte: Azienda USL Toscana Centro
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