Trofeo europeo delle regioni remiere a Roffia, una grande occasione per San Miniato

(foto gonews.it)

Presentato il Trophée Européen des Régions à l’Aviron (Trofeo europeo delle regioni remiere), meglio conosciuto come TERA: le parole dei protagonisti


San Miniato si conferma come uno dei più importanti centri remieri della Toscana: sabato 22 e domenica 23 ottobre si terrà al Bacino di Roffia il Trophée Européen des Régions à l’Aviron (Trofeo europeo delle regioni remiere), meglio conosciuto come TERA, vale a dire uno degli eventi remerei più importanti e in questo caso riservato prettamente alle regioni. In particolare si scontreranno la Toscana, con 110 atleti in gara, la Lombardia (105 atleti), la Liguria (55), il Piemonte (62), il Ticino (36), la Romandia (64) e il Rhone-Alpes (74). All'incirca parteciperanno 400 atleti dall'età media di 14-16 anni e sarà l'occasione per molti per confrontarsi anche con atleti più noti su scala nazionale. L'evento prenderà il via il sabato nel pomeriggio e si concluderà nella mattinata del giorno seguente. Il trofeo è stato presentato oggi - martedì 18 ottobre - nella sala del Consiglio del Comune di San Miniato alla presenza di rappresentanti del canottaggio locale e delle istituzioni.

Più che un torneo si tratta di una grande rimpatriata per stare tutti assieme, ha detto il presidente della Canottieri San Miniato Enzo Ademollo, che però ha sottolineato lo spirito agonistico della manifestazione. Il TERA è alla sua terza edizione e la Toscana è riuscita a ospitarlo dopo aver presentato la candidatura alla fine della presente edizione, in cui il Granducato si è classificato al secondo posto. Le gare verranno effettuate su barche lunghe (da 8 e da 4 più un doppio femminile) perché altrimenti, dato il numero degli atleti, la kermesse sarebbe stata troppo corposa e non concentrabile in un weekend. "Questo evento ha come fondamento importante l’aggregazione delle comunità europee sportive, viene ritenuto una festa per i giovani - ha dichiarato Ademollo -. Il TERA viene organizzato alla fine dell'anno remiero, per dare la possibilità a tutti gli atleti che non hanno più impegni agonistici nazionali o internazionali, di  partecipare a questa grande festa. Stiamo organizzando una cena al circolo Arci di Pozzale per presentare il tutto e fare in modo che chi viene da fuori apprezzi le peculiarità della zona".

"Organizzare questa gara è un grosso sforzo perché abbiamo strutture limitate per un evento così importante, la buona volontà e la fantasia non ci mancano e puntiamo a promuovere anche il Bacino di Roffia nei confronti della federazione e delle istituzioni" ha continuato sempre Ademollo, a cui ha fatto seguito l'atleta Matteo Stefanini. Reduce da Rio 2016 e una delle figure chiave del canottaggio samminiatese, Stefanini ha proseguito facendo riferimento ai lavori ventennali al Bacino di Roffia: "Si sente dire che deve raggiungere i duemila metri, più trecento metri per il riscaldamento, ma ci sono sempre problemi. Speriamo che ben presto le istituzioni possano aiutarci, sia quelle politiche che quelle sportive. Il bacino può essere un punto di riferimento e a San Miniato fa sicuramente bene, possiamo dire che non vogliamo remare dalla nostra parte e basta per usare un gioco di parole".

E sempre a proposito del Bacino di Roffia, sono molte le grane emerse negli ultimi anni, in special modo riguardo la palazzina. Ademollo però ci ha tenuto a tranquillizzare tutti e a placare gli animi, ma soprattutto a fare chiarezza: "Non ci sono mai stati sprechi per la palazzina, fu progettata per fare la torre d’arrivo ma dopo l’alluvione del ’93 i lavori sono stati fermati per dieci anni e la struttura è stata distrutta dai vandali. Il progetto che abbiamo presentato sei anni fa in Comune non è faraonico, aveva una finalità precisa ovverosia progettare impianti autosufficienti dal punto di vista economico con condizioni commerciali o turistiche per sostenersi. Il progetto ha connotazioni manageriali e imprenditoriali, in cui amministrazione e privati e associazioni sportive raccolgono le esigenze sportive e quelle della popolazione locale".

Presenti anche il sindaco Vittorio Gabbanini e l'assessore allo sport David Spalletti. Questi ha ribadito quanto sia importante per il territorio di San Miniato poter ospitare un evento del genere anche se, data la sporadicità della cosa, il Comune sotto questo punto di vista è un po' acerbo. Ci sono meccanismi da oliare e molti soggetti dovrebbero riuscire a fare rete in maniera migliore, ha affermato Spalletti, che poi ha concluso: "Questo è un evento importante, lo dicono i numeri. Roffia da venti anni vive una situazione precaria anche per situazioni ambientali, da impianto sportivo che doveva diventare, ha preso il sopravvento la cassa di espansione. La sfida che abbiamo provato a lanciare è quella della coesistenza tra manifestazioni sportive, ricreative e il polmone verde samminiatese più importante. Ancora l’ambiente non è di proprietà pubblica, stiamo lavorando per farlo diventare così e poi proveremo a trovare risorse per investimenti sia per lo sport sia per attività ricreative. Organizzare eventi di questo tipo mette tutti alla prova e dà una misura di quanto abbiamo fatto bene o quanto dobbiamo migliorare".

Gianmarco Lotti

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