Un cordiale saluto a Tutti!
Ci troviamo ad analizzare il meteo della terza decade di ottobre, periodo che di solito prelude ad contesto spesso instabile, talvolta perturbato, l'esatto contrario di ciò che i modelli sia nel breve che nel medio termine vanno ad inquadrare. Scopriamo il perchè in un'analisi a mio parere davvero sorprendente per il periodo, con ancora quattro attori importantissimi sulla scena barica continentale, determinanti per il blocco anticiclonico che da venerdì prossimo si andrà a creare.
Iniziamo con il brevissimo termine, e l'instabilità residuale che tornerà nella giornata di giovedì a rendere variabile il tempo in Toscana, figlia dell'ennesimo fronte ritornante, collegato ad una goccia fredda bloccata sull'Europa Centrale, e che dopo aver inviato i suoi strali anche nella giornata di oggi, tornerà a sfiorare la nostra regione ancora una volta, apportando localizzate precipitazioni sparse, ed un temporaneo calo delle temperature, favorito dall'inserimento di correnti più fresche da nord-ovest.
Giunti a venerdì, con il progressivo, stavolta definitivo spostamento verso nord-est del vecchio nucleo depressionario, e la formazione di una profonda depressione in pieno oceano, favorirà una risposta di aria più mite e calda da sud, collegata ad una affermazione anticiclonica di matrice africana, decisiva per il successivo rialzo delle temperature, ben oltre le medie del periodo. Inizialmente sarà il sole a rendere miti le giornate, poi con il progressivo e veloce invecchiamento del campo anticiclonico, le foschie mattutine, soprattutto dalla giornata di domenica, renderanno il cielo spesso grigio, pur mantenendo nelle minime notturne, valori piuttosto alti, vista la costante assenza di correnti atte al cambio d'aria all'interno della cupola anticiclonica.
Del resto analizzando nel suo insieme la mappa barica, vediamo una sorprendente elevazione dell'anticiclone delle Azzorre, addirittura in unione sull'Europa settentrionale con l'anticiclone Russo, isolando sull'Europa orientale una residuale goccia fredda, mentre a ovest una profonda depressione atlantica si trova bloccata e quindi obbligata nel far risalire quel richiamo africano, tipico di un contesto barico decisamente più estivo che votato all'autunno.
Chiusura dello step previsionale con una parziale congiunzione anticiclonica meridiana tra l'alta africana e quel che resterà isolato come massimo altopressorio tra l'Islanda e la Norvegia, mentre ad est, il flusso freddo inizierà nuovamente a scivolare lentamente verso il Mar Nero lambendo in parte l'Italia Orientale.
Ad ovest invece la depressione atlantica appena descritta, non dovrebbe riuscire almeno nel medio termine ad intaccare il muro anticiclonico che ci proteggerà fino a metà della terza decade, con la Toscana in parte lambita dall'instabilità provocata dal quel fronte orientale in discesa verso sud-ovest dalla Russia.
Torneranno quindi localizzati rovesci, pur inizialmente specie tra martedì e mercoledì prossimi, in un contesto termico al di sopra delle medie, più probabili nelle zone interne, preludio forse ad lungo termine maggiormente perturbato, stando alle emissioni modellistiche a riguardo.
Qual che appare certo, è il fatto di ritrovarci ancora una volta di fronte ad un periodo sopra le medie, per almeno 5-6 giorni, dove il sole non sempre riuscirà a fare capolino, vista l'immane cappa umida che soprattutto in pianura non mollerà la presa facilmente. Infine al grigiore improduttivo dell'anticiclone, potrebbe aggiungersi qualche rovescio sparso... ma niente a che vedere con le perturbazioni atlantiche che dovrebbero scorrere a frotte sulla nostra penisola.
Di sicuro anche stavolta, la natura ci presenta scenari barici, molto particolari per il periodo, e che faranno la gioia dei climatologi, attenti supervisori del meteo e delle sue sfaccettature, dimostrandoci se ce ne fosse ancora bisogno, il lapalissiano e inarrestabile cambiamento climatico in corso.
Baldacci Gordon