
Domenica 9 ottobre, a Siena, presso la sala parrocchiale di Sant'Ansano a Marciano, si è tenuto un incontro per presentare il volume di poesie di Mario Bezzini: Tutte le poesie (Ed. Centro Studi Tindari-Patti, 2013). Il testo, che raccoglie una produzione sviluppatasi in un arco di oltre cinquant'anni, è preceduto da una Prefazione di Luca Valeri, scandita attraverso i seguenti passaggi: 'Poesia e speranza', 'Sentimento religioso', 'Il lirismo cromatico', 'Coralità del dolore' e 'Arte e poesia'.
Il merito per l'iniziativa si deve al prof. Renzo Cini, già ordinario di chimica dell'Università di Siena, al prof. Pietro Tamasi (Sulmona – L'Aquila) e al prof. don Renzo Dainelli. Don Dainelli, nell'introdurre l'incontro, ha ricordato il ruolo attivo svolto dal Bezzini a favore della pace e della giustizia, in particolare negli anni tra il 1943 e il 1945, nel territorio della Val d'Elsa; le sue molteplici attività docenti in scuole di diverso ordine e grado, in atenei ed istituti diocesani; la sua attività poetica fin dalla giovane età; il suo lavoro di ricerca storica sul Medioevo e, infine, la sua varia produzione artistica (pittura, scultura e ceramica). Ne è emerso il profilo di un uomo poliedrico, credente, fedele al proprio ruolo familiare e di autentico educatore.
A prendere la parola, in qualità di commentatore della poetica di Mario Bezzini, è stato, poi, il prof. Renzo Cini, il quale ha letto e commentato molteplici poesie dell'Autore, avvalendosi anche dell'ausilio di un ampio schermo, con il quale si è voluto contestualizzare la parola poetica nei luoghi dai quali essa è nata. È stata altresì messa in risalto la connessione tra le poesie dell'Autore e la sua produzione artistica scultorea e pittorica. Il Cini ha inteso così evidenziare la bellezza della poesia di Bezzini, quale fonte d'ispirazione per un autentico amore verso Dio, l'umanità e la natura. Questo amore, generoso ed umile, non pone condizioni, non chiede nulla in cambio, è preghiera, dà speranza e gioia, … è Agápe. Si è cominciato con l’Amore verso Dio, con la lettura “Nel mio silenzio / si fa Parola / il Tuo silenzio // Ascolto / e mi perdo / nella Tua immensità … (Il silenzio di Dio), si è continuato con poesie di Amore verso il Creato, verso la Pace e la Giustizia, di Amore per la famiglia, per l’Educazione degli allievi, … per finire con l’Amore di Dio verso l’Uomo “… solo nella Misericordia sarà la mia salvezza” (Solo nella Misericordia). Tali componimenti vanno diretti al cuore del lettore, non usano sofisticate elaborazioni concettuali, espressioni e teorie complesse, non vogliono in nessun modo ostentare la cultura profonda da cui pure sono state originate.
Il terzo intervento è stato quello del prof. Pietro Tamasi, già insegnate di materie economiche in istituti superiori della provincia dell’Aquila, già direttore di filiale di banca, ed attualmente coordinatore del Distretto Lions 108 A Italia (Romagna, Marche, Abruzzi, Molise) per il Concorso Internazionale Lions “Un Poster per la Pace”. Abruzzese di Sulmona, città che evoca la dolcezza dell’amore vissuto in ogni tempo per essere la patria dei Confetti e la patria del poeta latino Ovidio. Il relatore ha continuato ad esporre il valore della poesia di Bezzini. Innanzitutto, si è voluto sottolineare come la poesia, per esprimere tutto il suo potenziale, non possa restare 'imprigionata' in un testo, ma debba piuttosto essere anche letta e ascoltata. Dalle poesie di Bezzini emerge forte il desiderio di vivere la bellezza e la purezza del creato, con un moto interiore che tende a ricongiungersi al divino. Idilio dell'Era, già noto poeta senese, definì Bezzini "poeta della speranza". Il poeta Mario Bezzini è anche un ottimo pittore e scultore, e questa sua capacità di pittura l’ha espressa anche nel comporre le sue poesie. Leggi una sua poesia e ti trovi immerso in un quadro di pittura, e nel quadro è il racconto della vita di un giorno, di un anno, di un attimo, di cento anni. E nel quadro c’è un “Uomo mai stanco di cercare a sé intorno la presenza di Dio”, e poiché non ne comprende il silenzio, tende l’orecchio all’ascolto della Parola che a noi arriva per il tramite del Creato. “Venga il tuo splendore ad assistermi nell’ora del tramonto” (Autunnale) … “esaudisci la mia richiesta… di un raggio di tua immensa luce” (Amara corteccia)… E il quadro diventa simile ai tanti quadri del Caravaggio dove la luce irrompe a disegnare immagini nell’oscurità dell’Uomo… “luce prendimi per mano e conducimi verso l’amore”, chiede Mario. Nota il Tamasi che nel dare la morale l’Artista non è mai moralista “vigna senza uva, campo senza grano, fiume prosciugato, sono i giorni del mio egoismo” (Frammento). Ed io che leggo, capisco meglio che si parla del “mio” egoismo, dell’egoismo di Mario e anche del mio, e così accade anche quando racconta altro della sua vita, è chiaro che sta parlando anche della mia. L'Autore non ha paura di mostrare i propri limiti. Più avanti il relatore annota alcuni consigli del Poeta Bezzini: … “Non fermarti mai a guardare l’orizzonte”… “è stato l’incontro... sosta e gioia … nel diverso andare” (Nel diverso andare) e quando “la strada stringe verso sera” (Nessuno mi vedrà partire) ... “mio Dio sarebbe bello trovarti in attesa … e non arrivare a te lacero e contuso … sulla porta dell’eternità”. Sulla soglia di quella porta noi sappiamo che il Bezzini arriverà non lacero e contuso ma ammantato di luce per aver resa ricca la sua vita, di poesia e di amore, ... perciò vero cantore dell’Agápe.
Dopo Tamasi ha preso la parola, per un breve intervento dal pubblico, il prof. Cosimo Scaglioso, già ordinario di Pedagogia presso l'Università di Siena, il quale ha tracciato l'opera di Bezzini quale insegnante. A tale riguardo, ha parlato dell'attività sociale svolta dallo stesso Bezzini in collaborazione con il Circolo Giovanni XXIII. Ha ricordato i loro incontri con Giorgio La Pira già Sindaco di Firenze (di cui è in corso la causa di beatificazione) negli ultimi anni della sua vita. Ha sottolineato, inoltre, come l'attività artistica e di solidarietà svolta dal Bezzini nella città di Siena, sia scaturita proprio da un profondo senso per l'impegno educativo.
Infine, è intervenuto il dott. Pietro Mario Martellucci, specialista in Psicologia, nonché genero del Bezzini, sottolineando come la vita di Mario e di sua moglie Anita siano state già di per sé poesia, per l'amore verso i figli, i nipoti e gli amici che da sempre li ha contraddistinti. In tal senso è come se poesia, arte e vita apparissero magnificamente integrate.
Il poeta Mario Bezzini, al termine, ha ringraziato tutti i presenti e in particolar modo coloro che “tanto benevolmente hanno voluto”, con l'occasione, ricordare la sua produzione artistica.
Un simpatico rinfresco, offerto dai familiari del poeta ha permesso al numeroso pubblico di intrattenersi in amicizia con Mario Bezzini per esprimergli il proprio apprezzamento e gratitudine. Sono stati molto graditi anche i dolci confetti di Sulmona.
Fonte: Università di Siena - Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Siena
<< Indietro