Parcheggi senza regole davanti le scuole: un residente stremato filma tutto

Traffico e parcheggi scorretti fuori dall'istituto 'Bacci-Ridolfi' di Castelfiorentino


Le barriere principali, non smetteremo di ricordarlo, sono quelle sociali. Molto spesso ci troviamo di fronte infatti a degli scalini ben più duri da abbattere, quelli dettati dall'ignoranza e dalla superficialità delle persone che non riescono a capire quali disagi arrechino certi loro comportamenti. Quando ci alziamo la mattina, come dico sempre (lo so, vi ho stancato con questo di scorso, dobbiamo ricordarci che abbiamo un grande potere: possiamo scegliere se essere un aiuto per gli altri oppure un problema, ostacolando la quotidianità di chi deve affrontare qualche difficoltà pratica in più.

Che senso ha quindi avere la pretesa di essere "i padroni del mondo", invadendo gli spazi altrui e togliendo diritti agli altri, quando potremmo più semplicemente rispettare le regole basilari di convivenza civile?

Un pratico esempio di educazione civica ci è giusto da un nostro lettore. Riportiamo per intero la lettera di Roberto Zennaro, un cittadino che stanco del caos che si vive ogni giorno fuori dall'istituto comprensivo 'Bacci-Ridolfi di Castelfiorentino si è armato di smartphone, filmando e fotografando i genitori in preda al parcheggio selvaggio. Ecco la sua lettera:

"Mi chiamo Roberto Zennaro e vi scrivo da Castelfiorentino. Vi invio delle foto e dei video per segnalare il pericolo che ogni giorno corrono i ragazzi quando escono da scuola.
Sia nelle foto che nei video, si può notare come gli automobilisti/genitori incuranti del pericolo che potrebbero causare parcheggiano le loro auto sia sopra le strisce pedonali, sia sugli scivoli per carozzine e sedie a rotelle, fregandosene totalmente. Gli scuolabus fanno fatica a entrare nel piazzale delle scuole, ma il pericolo maggiore avviene quando i ragazzi invadono tutta la strada rischiando di essere travolti.

Fino a ora sono stato buono buono, segnalando soltanto al sindaco Alessio Falorni e alla polizia municipale la situazione. Ma l'altra sera, tornato a casa dal lavoro sento dire da mio figlio di 11 anni, che frequenta la prima media, che stava per essere investito da un'auto con il guidatore intento a scrivere sul telefonino.

Questo non lo accetto assolutamente.

Per questo voglio andare fino in fondo a questa storia, non solo per il bene di mio figlio, ma per tutti i ragazzi. Sia il sindaco che la polizia municipale non mi hanno mai risposto. Perciò sono costretto ad andare per le vie dei media, in quanto solo mettendo in risalto questo problema qualcuno farà qualcosa".

Iacopo Melio

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