
"Ieri eravamo al consiglio comunale di Empoli per seguire la “discussione “ sull'ODG presentato dalla consigliera comunale di fabbrica comune Samuela Marconcini riguardante lo sviluppo del patto di amicizia firmato dal vicesindaco Mori il 6 maggio 2015, ci aspettavamo una discussione, anche pareri contrari, invece dopo un breve intervento del consigliere di maggioranza non ci sono stati altri contributi e si è votato all'unanimità l'ODG.
Ma le risposte che chiedevamo riguardo i tempi per l'avvio di un percorso partecipato al fine cementare quest'amicizia firmata il 6 maggio con Suruc, non c'è stata, e lo striscione esposto all'interno del consiglio comunale che recitava 'I patti firmati si rispettano' è la sintesi di quanta distanza c'è tra noi della comunità in resistenza/csaintifada e i rappresentanti dei partiti seduti in consiglio comunale.
Ieri abbiamo assistito ad una presa di posizione riguardo alla tragedia che è in corso al confine tra la Turchia e la Siria che ha la validità ne più ne meno di un like su un social, e questo la dice lunga su come sia aumentata la distanza tra la realtà sociale e le stanze delle istituzioni.
A Empoli sembra che le uniche iniziative a cui dare priorità debbano essere solo ed esclusivamente eventi socialculturalimangiarecci. Non c'è spazio per costruire processi culturali che vedano una comunità come quella empolese avviare realmente (come si fece un po di anni fa con il Chiapas) relazioni stabili con la municipalità di Suruc, o più in generale con l'esperienza della Rojava.
Lo spettacolo del consiglio comunale di ieri rafforza ancora di più l'idea di costruire processi di democrazia diretta e di municipalità partecipata al di fuori di queste istituzioni. Siamo sempre convinti che un altro mondo è possibile e che bisogna cominciarlo a costruire qui ed ora!"
Fonte: Comunità in resistenza/csaintifada
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