
"La ripartenza del settore conciario dopo il periodo estivo ha mille incognite". Così esordisce Loris Mainardi della Cgil-Camera del Lavoro di Santa Croce sull'Arno, a ridosso della fiera milanese Lineapelle che si è tenuta a Milano dal 20 al 22 settembre. Nell'intervista rilasciato a gonews.it il sindacalista non ha mancato di esprimere i suoi dubbi sul settore, il contratto nazionale per i lavoratori del settore conciario e i referendum in vista.
Un bilancio di Lineapelle winter?
"Non sono andato a Milano ma ho parlato con gente che c'è stata. Mi è stato detto che non sono stati condivisi i toni trionfalistici dei giornali. Non è andata benissimo in Fiera. C'è chi ha avuto più visitatori ma non è andata benissimo. Anche quella di Parigi, per problemi di sicurezza, ha avuto ridotto i visitatori".
Tornando invece sul comprensorio del cuoio?
"In zona non c'è lavoro, in alcune zone ce n'è ma è pochissimo, l'impressione è che ogni cambio di stagione le ditte che hanno commesse da fare sono sempre meno. Si apre una nuova stagione con incertezze. I contoterzisti stanno soffrendo in questo momento, per fare un esempio".
Cosa può essere fatto per cambiare questo stallo che dura ormai da anni?
"Le rivoluzioni importanti si fanno in momenti di grande difficoltà. Bisogna darsi un sistema di regole ferreo che riguardi tutta la filiera della pelle, quasi per arrivare a denunciare l'incauto acquisto. Bisogna far dire a tutti se tizio fa le pelli in India. L'immagine del distretto e la comunicazione ci deve dare una mano. Se vai a farti fare le pelli da chi ti fa i prezzi più bassi, è giusto che si sappia.
In vista ci sono importanti novità
"Martedì scorso ero a Milano con la trattativa per contratto nazionale dei metalmeccanici. Dalla relazione Unic risulta che il comparto conciario dovrà soffrire per qualche anno. Più che leggo il contratto e più che la parte qualificante è la qualità della filiera. Quando si parla di eccellenza bisogna allargare a 360°. Non dev'essere riferito alla qualità dell'articolo ma anche al rispetto etico, ambiente, normative. Tra conciatori e operai il codice etico dev'essere sopra la legge".
Quali richieste sono state portate all'attenzione dell'Unic?
Arrivare a fare accordi sulla legalità sull'intera filiera della pelle. Il controllo della filiera va fatto a monte, stiamo perdendo la filiera produttiva, i pezzi della lavorazione. Ci sta che arrivi alle nostre aziende solo la parte della rifinitura per rendere la pelle spettacolare. Non vogliamo solo due aziende grandi industrie e l'indotto.
Ci sono vertenze in corso?
L'aumento di lavoro a fine luglio era un flusso. Sono attivo su alcune procedure di licenziamenti per 3 o 4 aziende. Il fatto di occuparsi dei licenziamenti di piccole aziende sotto i 15 dipendenti non deve far abbassare la guardia. Il rischio che ho visto tante volte è che al rientro dalle ferie c'è chi non riapre il bandone. Quello che preoccupa è che ora si parla di licenziamenti anche di gente con professionalità, mentre prima riguardava spesso operai assunti per mezzo delle agenzie interinali.
Una domanda generale: i due referendum, quello costituzionale e quello voluto dalla Cgil sui diritti del lavoro, non staranno distogliendo l'attenzione sui problemi del paese reale?
Sì, c'è anche questo pericolo. Le leggi che sono state fatte sul mondo del lavoro non ci hanno lasciato però altra strada. Sul Jobs Act non c'è stato modo di parlarne con nessuno. Penso che il Jobs Act sia stato un 'bomba libera tutti' che ha dato l'idea a qualche imprenditore di poter fare quel che vuole. 'Se scade il contratto con l'agenzia, domani ti pago con i voucher, anche se lavori da anni'. Abbiamo raccolto un milione 150mila firme per una legge di iniziativa popolare che tuteli tutti i lavoratori, anche le partite Iva. Il referendum può anche distrarre a livello generale, però c'è da considerare che la persona normale lavora meno e non c'è distrazione che tenga".
C'è in ballo nei prossimi giorni un tavolo con il ministro del lavoro Poletti e i sindacati per quanto riguarda il mondo dei giovani. Cosa chiede Cgil, soprattutto nell'ambito conciario?
"Anche qui dobbiamo capire cosa faranno per chi ha una contribuzione discontinua nella propria vita lavorativa. Nel contratto conciario abbiamo chiesto un fondo integrativo continuo".
Elia Billero
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