Contratti scaduti dal '95 e pochi diritti: la protesta di 60 lavoratori nelle piscine comunali

Quando è il settore pubblico a non dare l'esempio nel mondo del lavoro. Si è tenuta una conferenza stampa quest'oggi, lunedì 3 ottobre, presso la Cgil- Camera del Lavoro dell'Empolese Valdelsa in via Sanzio per parlare del consorzio Aquatempra, società partecipata al 100% da 10 comuni dell'area (Comuni di Certaldo, Empoli, Fucecchio, Montespertoli, San Gimignano, Santa Croce sull'Arno, Gambassi Terme, Poggibonsi, Larciano, Lamporecchio, Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa) per la gestione di 5 piscine (Empoli, Certaldo, Montespertoli, Fucecchio-Santa Croce e San Gimignano).

La protesta di cui si sono fatti carico Giovanna Malgeri, segretario generale di Nidil-Cgil Firenze, e il responsabile di Slc-Cgil Empolese Valdelsa Salvatore D'Amico riguarda 60 collaboratori con contratti scaduti da anni (alcuni risalgono al 1995) e con situazioni lavorative che richiederebbero un passo avanti per "la dignità di questi lavoratori".

Spiega Malgeri: "Per i collaboratori il loro lavoro è privo di ogni autonomia. Non possono decidere i turni e devono chiedere i permessi per assentarsi. Inoltre non ci sono diritti minimi come il permesso di maternità e le ferie retribuite, questo perché la loro è una collaborazione senza un contratto da dipendente".

Per chi è così sfortunato da non raggiungere il tetto di 7.500 euro l'anno, la collaborazione sportiva non prevedere nemmeno il pagamento di Irpef e di contributi. La speranza di una pensione è da eliminare.

Se per questi 60 la situazione è difficile, gli altri 20 sotto contratto sono abbastanza tranquilli: nonostante l'orario ridotto, ogni straordinario viene pagato. Eppure, affermano i due sindacalisti, "hanno tanto di patentini da istruttori e lauree qualificate".

L'appello stavolta arriva sulla stampa dopo aver più e più volte chiesto un dialogo al consorzio: "Abbiamo richiesto - commentano - un incontro con Acquatempra ad aprile come Flc-Cgil, ma questo tavolo nonè stato mai più fissato. Il 3 luglio siamo passati ai comuni proprietari di Aquatempra, il 3 agosto abbiamo scritto ancora una nuova lettera". Le organizzazioni sindacali non cercano la rivoluzione, ma vogliono soltato "aprire un tavolo per regolarizzare i posti di lavoro di queste persone".

Considerando che gli sgravi fiscali per la regolarizzazione delle assunzioni previste dal Jobs Act nel 2015 è già "un treno perso", il consorzio rischia di perdere anche il treno di quest'anno con i ridotti premi per chi assume. A fine 2017 scade il contratto di affidamento delle 5 piscine: "Qualora i Comuni decidessero di affidare il servizio ad altri, questi lavoratori non hanno diritto a lavorare qui dentro perché non sono protetti da una clausola sociale". Un futuro bigio, anzi nero visto sotto questa prospettiva.

Elia Billero

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